Non è un caso che presentazione di
un libro che parla di droga e del narcotraffico, sia proprio a
Milano, considerata “coca city”: ma a Milano sembra che si sia
dimenticati il problema. Almeno a guardare
i dati dei fascicoli aperti dalla DDA: dai 134 fascicoli aperti nel
2007 2008, siamo arrivati ai 34 fascicoli di oggi.
Ha aperto la presentazione (alla Feltrinelli in corso Piemonte) di “Oro
bianco” il giornalista di Mediaset Gianluigi
Nuzzi: “chi ama è felice”, ha esordito, ricordando
un'espressione del padre. Quando guardo questi due signori sono
felici perché hanno a cuore il voler far conoscere a tutti questo
mondo, della ndrangheta e del traffico di droga.
I loro libri sono tradotti in tanti
paesi: Nicaso è un professore che vive in Canada, scrive
libri che cercano le radici storiche della ndrangheta.
Il procuratore Gratteri è
invece quello che sta sul campo: oggi è in ferie e per questa
presentazione non sta rubando nemmeno un euro allo Stato.
Un signore che non ha bisogno di
rimborsi.
Gianuigi Nuzzi: c'è poco
interesse per le inchieste sulla droga, perché sono quelle che non
vanno sulle prime pagine.
Nonostante ci siano tante inchieste
aperte e la droga abbia un alto impatto sociale ed economico.
Purtroppo non c'è immedesimazione, non
siamo attratti da questo fenomeno: Nuzzi ha ricordato la sua
inchiesta sul consumo di droga a Perugia, andata in onda con uno
share bassissimo su La7.
Il primo a introdurre i temi raccontati
nel libro è stato il professore Nicaso: la cocaina è la
droga più ricercata, quella che la ndrangheta mobilita in maggior
quantità, arrivando ad un fatturato da 44 miliardi.
Per ricostruire questo traffico i due
autori hanno girato il mondo: dal sudamerica della Colombia, La
Bolivia, il Brasile, fino all'Africa. Poi il Canada, gli Stati
Uniti.
La ndrangheta ha rapporti in tutto il
mondo con le organizzazioni criminali e la sua credibilità è così
alta che può comprare la coca in Colombia a credito.
Ma in America latina e in Calabria
lascia dietro di sé una povertà forte: i soldi del traffico
ritornano sempre nelle banche occidentali, vengono investite nei
paesi ricchi.
E nessuno, in questi paesi, pensa di
rinunciare a questi soldi: Antonio Nicaso ha ricordato il caso del
prestanome che ha aperto un conto nel Credito Sanmerinese, per 1,5 ml
di euro, in banconote di doversi tagli, in sacchetti di plastica.
Il direttore, nonostante la prudenza
suggerisse il contrario (il prestanome aveva anche dei precedenti
alle spalle).
Sono cose che succedono in tutto il
mondo: a Londra nessuno vuole notare questo flusso di denaro,
anomalo, che corrompono banchieri, professionisti, politici.
La ndrangheta non crea ricchezza, ma
distrugge il lavoro delle persone oneste.
I soldi finiscono lontano dalla
Calabria: qui non arriva nemmeno un euro della ndrangheta.
Nicola Gratteri ha spiegato che
la ndrangheta sarà l'ultima mafia a morire. Per la sua natura
familiare, perché prima di entrare in una ndrina devono passare un
lungo tirocinio.
Negli anni questa mafia ha occupato
tutti gli spazi lasciati da Camorra e Cosa nostra, messa in crisi da
Riina, il boss più odiato dai mafiosi.
Non ci sono pentiti nella ndrangheta,
mai un capo si è pentito, sono solo dei gregari, dei portatori
d'acqua quelli che collaborano coi magistrati.
Il potere della mafia: in
Colombia la ndrangheta cerca di modificare geneticamente le piante,
per resistere agli affumicamenti e al veleno usato dal governo
colombiano.
Compra i satelliti per sapere prima
dove far passare i propri sottomarini, senza essere intercettati
dall'alto.
Coi soldi della droga, i narcos
comprano armi, dettnao l'agenda politica die governi, cmoprano
giornali e televisioni per manipolare la popolazione.
Questo sta accadendo nel silenzio
generale, anche da parte dell'Onu.
Quanto costerebbe riconvertire le
culture, per distruggere il traffico? Meno di un terzo della spesa
che i governi nel mondo spendono nel contrasto al narcotraffico.
Basterebbe andare lì: invece sui
giornali si sentono proposte che parlano di liberalizzare la vendita
della droga.
Una soluzione sbagliata, secondo
Gratteri: l'indotto del traffico di mariuana è del 5%, il 75% di
questi sono minorenni.
Non potendo vendere la droga ai
minorenni, significa che anche la maria di Stato non coprirebbe la
domanda.
Inoltre c'è un problema di costi: allo
stato 1gr di maria costa 12 euro. Nel mercato clandestino costa 4
euro: i ragazzini andrebbero a prenderla tutti lì.
Eppure questi sono i ragionamenti fatti
sui quotidiani da presunti esperti che non hanno condotto né una
inchiesta né esperienza.
La guerra in Afghanistan ha arricchito
i talebani che ci hanno inondato l'occidente di eroina, a basso
costo.
Le politiche attuate fino ad oggi sono
state sbagliate: confischiamo solo il 10% della coca.
In Parlamento europeo ci sono dei
masochisti: ci invitano (a me e a Nicaso) a parlare di mafia e
noi non siamo teneri. E succede che i parlamentari tedeschi, quando
gli si parla della ndrangheta in Germania gli viene l'orticaria.
Nel semestre europeo non siamo riusciti
a cambiare nemmeno un comma delle leggi a contrasto sulla mafia: in
Europa non si riesce a far ritardare le confische, per cercare di
mettere le mani sui livelli superiori dell'organizzazione. Perché i
governi preferiscono l'uovo oggi e non la gallina domani, arrestare i
pesci piccoli e accontentarsi.
Nessuno parla delle mafie in Europa:
perché la ndrangheta vende droga e ricicla denaro, non ammazza
nessuno per strada. Anzi, coi soldi che investe compra alberghi e
locali e, nelle vie, preferisce che non ci sia la criminalità da
strada.
I governi stranieri non ammetteranno
mai la presenza della mafia: primo perché non vogliono scoraggiare
gli investitori stranieri, poi perché dovrebbero spiegare ai propri
cittadini come mai non se ne sono accorti prima.
Come a Londra, dove vedi girare auto di
lusso: evidentemente non si fanno problemi di dove arrivano i soldi.
La ndrangheta non investe in
Calabria: hanno interesse afifnché la Calabria stia sempre con
la mano tesam bisognosa di aiuto, deve aver bisogno del politico per
un aiuto, per un posto.
Antonio Nicaso: la forza della
ndrangheta sta nella quantità di denaro che entra con la droga.
Compra 1 kg di coca a 1200 euro (grazie alla fiducia che raccoglie) e
la piazza a Milano 40000 euro, moltiplicando ogni volta la ricchezza.
Oggi, per portare la droga in Europa,
aprono i container sulle navi per infilarci dentro i sacchi: non ha
nemmeno nbisogno di costituire società di comodo, per trasportare
frutta.
Con questi soldi la ndrangheta ha
investito al nord – Gratteri: si è sottovalutato questo pericolo:
con questi soldi è entrata nell'economia, nel tessuto sociale.
Il suo obiettivo è conquistare il
potere e il denaro è solo funzionale al potere.
La ndranghetaha sempre cercato di
intercettare i politici , per prednere appalti, per eleggere sindaci
e consiglieri.
È un problema registrato qui in
Lombardia, in Piemonte e in Emilia.
Ma succede anche in Germania
(dove un ministro di un land si è dovuto dimettere) e in Australia.
La ndtrangheta è un sistema di potere:
usa i suoi profitti per entrare nelle istituzioni e condizionare le
la politica. Rendere edificabile un terreno, prendere un appalto
peruna grande opera.
In Europa non hanno voluto nemmeno
prendere il nostro consiglio di ritirare le banconote da 500 euro,
quelle più usate dalle narcomafie: la ndrangheta preferisce gli euro
perché con le 500 euro risparmiano spazio. In una 24 ore ci stanno
dentro 1 ml di euro, sono comode da spostare.
Eppure l'Europa non ha voluto
accogliere la loro proposta...
Oro bianco, di Nicola Gratteri e
Antonio Nicaso (la scheda sul sito di Mondadori).