30 settembre 2009

Le ronde nel nord est

Padova era attraversata in lungo e in largo da pattuglie e "pattuglioni", come li chiamavano i giornali, e le divise si sprecavano.
Con la scusa si liberare i quartieri da spacciatori e puttane, in realtà le ronde erano utili soltanto a fini elettorali e perchè preparavano il terreno per quella caccia al clandestino che si sarebbe aperta ufficialmente con l'approvazione del pacchetto sicurezza.

I più grandi sostenitori di questa legge erano ovviamente i mafiosi di ogni nazionalità.
Finalmente avrebbero fatto pulizia della concorrenza indipendente della microcriminalità, così fastidiosa da finire troppo spesso sui giornali disturbando gli affari.

Nel frattempo i bravi cittadini del nordest continuavano ad affidare i pazienti anziani a badanti clandestine e a farsi pulire le case da colf senza documenti.
Laboratori, fabbriche, cantieri edili, stradali e navali erano pieni di extracomunitari che avevano attraversato il confine chiusi nei container o erano arrivati via mare rischiando la pelle. Manodopera sottopagata e ricattata che si poteva cacciare quando si voleva, senza nemmeno agitare lo spettro della crisi. E gli stessi bravi cittadini continuavano a fottersi troie nigeriane e viados brasiliani, giovani donne e ragazzini minorenni di ogni paese dell'Est europeo.

L'amore del bandito, di Massimo Carlotto - pagine 113-114

L'amore del bandito di Massimo Carlotto

E' il primo libro che leggo con protagonista l'Alligatore e i suoi amici (Rossini e Max Memoria) di Massimo Carlotto. L'aver perso le puntate precedenti non mi ha creato grossi problemi: "L'amore del bandito" non si perde in troppe chiacchiere per le presentazioni e gli amarcord, e si lancia subito nell'azione.

Azione che parte da un fatto nel passato, un furto di droga del 2004 a Padova.
Un criminale slavo chiede a Rossini di indagare: troppo stupido per non capire il vecchio contrabbandiere non fa fregare da questa storia.

2006: qualcuno rapisce Sylvie e fa sapere al suo compagno Rossini di non aver gradito l'eliminazione del tizio, seppellito senza nemmeno sapere chi fosse.
I tre, l’Alligatore, Beniamino Rossini e Max iniziano una caccia ai rapitori, fino in Francia.

2009: da cacciatori si ritrovano a diventare prede. L'eliminazione dei rapitori di Sylvie (una banda di criminali kosovari) causa una condanna che pende sulle loro teste.Dovranno escogitare un piano per sfuggire alla vendetta e scoprire chi tira le fila del gioco, della trappola.

Un noir pieno di azione, con protagonisti ex criminali, senza troppi problemi nell'infrangere la legge. Che si tratti di una rapina per far soldi, o che si tratti di uccidere un rivale di un altro gruppo o di un'altra banda, che magari ti punta addosso la pistola.

D'altronde, in questo libro, meglio non parlare di rispetto della legge.
Nel classico stile di Carlotto, qui si ha a che fare con la mala serba, nelle cui fila militano ex mercenari reduci dalle guerre civili nella ex Jugoslavia.
Ex esponenti dei vari servizi dell'area balcanica. Mafiosi kosovari, che sfruttano i contatti nel nordest per i loro traffici di prostitute e droga dall'Asia.
Poliziotti corrotti e poliziotti dispoti a vendere qualche informazione al milgior offerente.
Prostitute di alto bordo assieme a uomini d'affari con la moglie a casa.

Siamo nel nord est, tra Padova, Teviso e Mestre: la zona dello spritz, delle ronde dei buoni cittadini (un bel favore alla criminalità organizzata). Ma anche del miglior traffico di droga in Italia. Un bel quadro non c'è che dire.
Qui in mezzo, si muovono in un gioco in cui è in palio la tua sopravvivenza o la morte, criminali senza scrupoli. Violenti. Come i serbi e i kosovari che si scannano per il controllo della droga.Anche altri vecchi criminali, in cui scopri anche un cuore, "il cuore del bandito" dentro cui vi sono le loro regole e i loro amori.
Il libro ha un finale abbastanza aperto, nel senso che sebbene il libro trovi una sua conclusione nell'ultima pagina, non è così per la storia principale.
Penso che tornerà a trovarci la misteriosa Greta Gardner o Natalija Dinic.

Il link per ordinare il libro su ibs.
Technorati:

Assenti ingiustificati

Ieri il Fatto domandava: “Ma il Pd dov'è?”. Ieri, puntuale, il Pd ha risposto: siamo momentaneamente assenti. Almeno fino al congresso. Purtroppo il Parlamento non si ferma: ieri si votava la pregiudiziale di incostituzionalità dell'Italia dei valori contro scudo fiscale (tutte le opposizioni si erano associate). Risultato: presenti 485, votanti 482, astenuti 3, maggioranza 242. Contro lo scudo 215, a favore 267. Traduzione: malgrado la ressa sui banchi del governo, Pdl e Lega sarebbero andati sotto (70 assenze su 329) e lo scudo sarebbe stato bocciato. Peccato che in aiuto del centrodestra sia arrivato il soccorso “rosa”.
Quasi un deputato Pd su quattro era altrove (28% di assenze, 59 su 216). Quasi al completo i dipietristi (24 su 26). Più virtuosa del Pd è stata persino l'Udc (8 assenti, 29 al voto su 37). Bastavano 27 deputati di opposizione, quindi, per seppellire il mega-condono. Domani pubblicheremo i nomi degli assenteisti salvascudo. Ma quattro a caso ve li anticipiamo: Franceschini, Bersani, Rutelli e D'Alema. I veri leader.
A voglia a dire, il presidente del Consiglio:
«Lunga vita alla Dandini e a Santoro che non fanno altro che portare voti al centrodestra...».
I vito al centrodestra li portano questi leader del centrosinistra.

La parola lavoro

Vi propongo un gioco: cercate la parola lavoro nei giornali della sinistra o del centrosinistra.
Il riformista, unità, europa online ... si parla del caso Santoro, del congresso, dell'Afghanistan, della sinistra che deve diventare riformista.
La parola lavoro, in molti di questi, è scomparsa.


http://www.ilriformista.it
http://www.europaquotidiano.it/
http://www.partitodemocratico.it/
http://www.altroquotidiano.it
http://www.ilmanifesto.it/
http://www.liberazione.it/
http://www.unità.it/

Interessante guardare, nei siti laddove è presente, il tagcloud.
Su
Europa.
Sul sito del Partito Democratico.
Su l'Altro.

Minculpop

Ballarò, puntata del 29 settembre.
In studio Gasparri a difendere lo scudo fiscale e Raffaele Fitto (quello della sanità in Puglia): il match televisivo l'hanno vinto loro.

Ad un certo punto Floris ha tirato fuori la lista delle tramissioni contro il governo.
Annozero, Report, Parla con me (la Dandini pagata per spiare il wc, scrive Il giornale), Che tempo che fa, Linea notte.
E poi anche l'Infedele (se a Gad non piacciono le belle donne ..), Crozza live e Striscia la notizia.
L'editto Gasparri.
Che poi si lamentava pure di essere minacciato "lei è un magistrato, mi minaccia"..

Ecco una lista delle tramissioni filo governative (del centrodestra):
- Malpensa Italia (G. Paragone)
- Batti e ribatti (R. Berti)
- Punto e a capo (Masotti, quello delle intercettazioni al G8)
- Porta a porta

Vogliamo parlare dei direttori di Rete Rai, nominati dal governo ?


Anche in Lombardia niente donne

A Taranto il Tar azzera la giunta, perchè senza donne.Un pò come in Lombardia, la città della Santanchè, della Moratti e di Formigoni.

Scrive Pippo Civati sul blog:
Chissà se Formigoni si deciderà a nominare una donna nella sua (da qualche tempo segnalo il caso, senza ricevere alcuna risposta: altro che quote rosa...). Come direbbe un ministro della Repubblica: «se manca la sensibilità dei politici...». Già.

29 settembre 2009

Fortapasc: il giornalista giornalista Giancarlo Siani

Giancarlo Siani era un giornalista giornalista: uno che in terra di camorra andava, da giornalista abusivo de il mattino, a cercare le notizie. Quelle scomode della guerra tra i clan Gionta e gli Alfieri.Trovò invece, oltre alle connivenze dei politici locali con la camorra, le pallottole dei killer.La sera del 23 settembre 1985.

La definizione giornalista giornalista, viene dal film di Marco Risi, Fortapasc.
Il dialogo col suo ex capo alla redazione di Torre Annunziata:

- tu che vuoi fare?
- io voglio fare il giornalista
- [..] ci stanno due categorie: i giornaisti giornalisti e i giornalisti impiegati.
i giornalisti giornalisti sono tutta un'altra cosa: portano le notizie e gli scoop .. e spesso le notizie e gli scoop portano delle rotture 'è cazzo ..
- Dai retta a me questo non è un paese per giornalisti giornalisti, ma un paese per giornalisti impiegati.


Il belpaese off - shore

In totale tranquillità gli evasori (ma anche la criminalità organizzata) possono far rientrare i capitali dall'estero.
"Potrebbero essere rimpatriati 300 miliardi di euro".

Il pm Giuseppe Greco parla di paese off shore: blocchiamo le frontiere ai clandestini, ma le spalanchiamo ai capitali clandestini, senza porci troppe domande sulla provenienza.
E poi parliamo di lotta alla mafia ..
E poi parliamo di lotta alla droga: i piccoli spacciatori vengono pizzicati. I grandi trafficanti passano.

E, sempre nello stesso paese off - shore, la trasmissione Report e i suoi giornalisti, non trovano un'assicurazione che faccia la polizza.

Luigi Ferrarella, sulle pagine di questo giornale, ha sollevato un problema che condivido e mi tocca da vicino: la pressione politica (che in Italia è particolarmente anomala) sul condizionamento della libertà d’informazione forse non è l’aspetto più importante, anche se ciclicamente emerge quando coinvolge personaggi noti. Per questo facciamo grandi battaglie di principio e ignoriamo gli aspetti «pratici». Premesso che chiunque si senta diffamato ha il diritto di querelare, che chi non fa bene il proprio mestiere deve pagare, parliamo ora di chi lavora con coscienza. Alla sottoscritta era stata manifestata l'intenzione di togliere la tutela legale.

La direzione della terza rete ha fatto una battaglia affinché questa intenzione rientrasse, motivata dal dovere del servizio pubblico di esercitare il giornalismo d’inchiesta assumendosene rischi e responsabilità. Nell’incertezza sul come sarebbe andata a finire ho cercato un’assicurazione che coprisse le spese legali e l’eventuale danno in caso di soccombenza dovuta a fatti non dolosi. Intanto sul mercato italiano, di fatto, nessun operatore stipula polizze del genere, mentre su quello internazionale questa prassi è più diffusa. Bene, dopo aver compilato un questionario con l’elenco del numero di cause, l’ammontare dei danni richiesti e l’esito delle sentenze, una compagnia americana e una inglese, tenendo conto del comportamento giudicato fino a questo momento virtuoso, si sono dichiarate disponibili ad assicurare l’eventuale danno, ma non le spese legali. Sembra assurdo, ma il danno è un rischio che si può correre, mentre le spese legali in Italia sono una certezza: le cause possono durare fino a 10 anni e chiunque, impunemente, ti può trascinare in tribunale a prescindere dalla reale esistenza del fatto diffamatorio.

A chi ha il portafogli gonfio conviene chiedere risarcimenti miliardari in sede civile, perché tutto quello che rischia è il pagamento delle spese dell’avvocato. L’editore invece deve accantonare nel fondo rischi una percentuale dei danni richiesti per tutta la durata del procedimento e anticipare le spese ad una montagna di avvocati. Solo un editore molto solido può permettersi di resistere. Quattro anni fa mi sono stati chiesti 130 milioni di euro di risarcimento per un fatto inesistente, e la sentenza è ancora di là da venire. Se alle mie spalle invece della Rai ci fosse stata un’emittente più piccola avrebbe dovuto dichiarare lo stato di crisi. Visto che ad oggi le cause pendenti sulla mia testa sono una trentina, è facile capire che alla fine una pressione del genere può essere ben più potente di quella dei politici, e diventare fisicamente insostenibile. Questo avviene perché non esiste uno strumento di tutela. L’art. 96 del codice di procedura civile punisce l’autore delle lite temeraria, ma in che modo? Con una sanzione blanda, quasi mai applicata, che si fonda su una valutazione tecnica «paghi questa multa perché hai disturbato il giudice per un fatto inesistente». Nel diritto anglosassone invece la valutazione è «sociale», e il giudice ha il potere di condannare al pagamento di danni puntivi «chiedi 10 milioni di risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20». La sanzione è parametrata sul valore della libertà di stampa, che viene limitata da un comportamento intimidatorio. La condanna pertanto deve essere esemplare. Ecco, copiamo tante cose dall’America, potremmo importare questa norma. Sarebbe il primo passo verso una libertà tutelata prima di tutto dal diritto. Al tiranno di turno puoi rispondere con uno strumento politico, quale la protesta, la manifestazione, ma se sei seppellito dalle cause, anche se infondate, alla fine soccombi.

Milena Gabanelli

Escalation

L'escalation di Brunetta.
I dipendenti pubblici: dei fannulloni (alla camera, dopo la morte dei militari italiani a Kabl erano in cinquanta)I poliziotti: dei panzoni (detto da una persona che non è proprio un figurino)
I giornalisti: farabutti (tranne quelli che lo applaudono ad ogni insulto)
La sinistra: deve morire ammazzata
L'associazione magistrati: un mostro

Nel frattempo, si legge di Bertolaso di cui è stato chiesto il rinvio a giudizio per la gestione rifiuti in Campania (rifiuti che ancora si accumulano nelle periferie). Mentre il suo braccio destro, Marta Di Gennaro, è indagata per traffico illecito di rifiuti.

Delle accuse smontate contro i magistrati di Salerno dal Gip di Perugia (la famosa guerra tra procure che non c'è stata, di cui aveva parlato anche repubblica).

Libero lancia la campagna contro la Rai quando un suo giornalista (Gianluigi Paragone) è profutamente pagato dalla Rai.
Iniziasse lui a rifiutare lo stipendio.

Cattiverie

Roman Polanski arrestato in Svizzera per rapporti con una minorenne.
Pare che Silvio Berlusconi abbia annullato la sua prossima visita nel Canton Ticino

Da Il fatto quotidiano del 29 settembre.

Succede in Italia

Domenica, Canale 5: la Santanchè a confronto col rappresentante delle moschee italiane, sul tema delle violenza contro le donne.
Come Sanaa, la ragazza uccisa dal padre che non accettava la convivenza con un ragazzo italiano.
Su Peacereporter il video che mostra le immagini le immagini della presunta aggressione ai danni di Daniela Santanché

A fine dibattito, Platinette (in veste di opinionista) commentava "mi chiedo cosa mi succederebbe in un paese islamico, vestita così".

Informiamo il signor Platinette, ma anche la Santanchè, che qui in Italia, a Roma, alle persone di un altro colore della pelle, capitano caose brutte. Aggressioni, insulti, botte.
Non c'è bisogno di andare troppo lontano. Basta andare a Tor Bella Monaca, di cui aveva parlato anche Presa Diretta due settimane fa.

Tornando al tema della violenza sulle donne, e sul rispetto alle donne: sempre sul 5, nella seconda parte, due ex Grande Fratello venivano addestrate a fare il muratore.

Perchè le donne secondo il nuovo galataeo devono saper fare di tutto: non solo ballare sul cubo.
Stesso tema affrontato ne l'Infedele: Berlusconi, il gossip e le donne. Per alcune donne "meno male che Silvio c'è".
Specie se, grazie a Silvio, riescono ad entrare nel palazzo e sistemarsi.



28 settembre 2009

Il muro che non s'ha da fare a Como


Alla fine il sindaco di Como, Bruni ha ceduto: il muro verrà abbattuto.
A spese nostre, si intende.

Il sindaco dice che era previsto dal progetto: ma dalle foto esposte, non si direbbe.

La passione per il delitto - le foto a Marco Vichi


La passione per il delitto - Marco Vichi

Iniziata ufficialmete ieri la rassegna a Monticello Brianza dedicata al giallo.
Assente Leonardo Gori e Divier Nelli, l'onore della prima presentazione è toccato interamente a Marco Vichi, che presentava assieme al giornalista Enrico Marro il libro "Morte a Firenze".

E non morte a Venezia, piccolo lapsus del giornalista ...
L'indagine più difficile per il commissario Bordelli: la sparizione di un bambino, di cui non si sa nulla.
Un romanzo in cui attorno al protagonista compaiono anche vechci amici: Ennio Botta il ladro, Rosa la ex prostituta; Piras, figlio di un commilitone durante al guerra.
Un libro che ha un prima e dopo: in mezzo l'alluvione del 1966 (già raccontato tra gli altri da Leonardo Gori ne L'angelo nel fango).
Un indagine che squaderna i piani di indagine di Bordelli, forse per sempre.
Oggi dell'alluvione sappiamo tutto: ho voluto ricostruire invece la sopresa del personaggio all'alluvione per il personaggio. Parlale di una alluvione personale e non generale - spiegava Vichi.

Grande attenzione, oltre al disastro dell'Arno, anche alla ricostruzione dell'epoca, così lontana. Niente telefoni (anzi telefoni a gettone), televisore. Le trattorie, i film dell'epoca (Il bello il brutto e il cattivo, i film di Totò).

Altro aspetto le amare riflessioni sull'Italia di oggi (cioè del 1966) fatte dal commissario, che attraversano il libro.
Spiegava l'autore che "è inevitabile che non ci siano riferimenti all'oggi".
Il fascismo dentro la società, dentor le istituzioni. Il boom del consumismo, e la nuova borghesia italiana alle porte.

Vichi ha voluto parlare anche di quella "funzione didattica" del noir, specie del giallo storico: il raccontare in chiave romanzata la storia ai lettori di oggi.
"La memoria spesso mette in piedi umori ed emozioni che arrivano al lettore, meglio che nei saggi storici".

Quanto c'è di Vichi in Bordelli e viceversa?
Non mi piace l'idea di assomigliare ad un personaggio. Ma inevitabilmente qualcosa ci finisce dentro: come per certi tratti del padre, da cui Marco ha preso spunto per il nome (si chiamano Franco tutti e due).

Un giallo o qualcosa d'altro?
Morte a Firenze non sembra nemmeno un giallo. Il romanzo scorre via in attesa di un colpo di scena che non c'è.
Vichi ha confessato di non amare molto il genere giallo, per le insidie narrative che una certa trama può nascondere.
L'attesa di qualcosa, ad esempio, che nasconde le descrizioni , le persone.

Quali i riferimenti letterari di Vichi?
I grandi scrittori russi dell'800; John Fante, Simenon, Levi, Fenoglio, Durrenmatt. Da ognuno spero di aver imparato qualcosa.
Di Simenon ha voluto ricordare una citazione "io rileggevo i romanzi e quando trovavo una frase che mi piaceva molto, la toglievo".
Ovvero lo scrittore che deve scomparire dal romanzo.
Un insegnamento che ha fatto suo.

Il finale del libro.
E' un finale aperto. State tranquilli: c'è un seguito, ancora non l'ho scritto, ma è tutto dentro qui (nella sua testa ..).

Il prossimo libro con Bordelli dovrebbe uscire nel 2010.
Buona lettura.

Il link per ordinare il libro su ibs.
Technorati: Marco Vichi

I congiuntivi, Noemi !!





.. pure la passerella alla mostra a Venezia, alla signorina Noemi. Complimenti ai giornalisti presenti per le domande.
Ed è riuscita pure, nella marea di banalità a bagliare un congiuntivo:

vorrei che non si dice... direbbero più le cose..
tutto quello che è stato detto è sbagliato


E poi si dice che gli italiani non leggono, non sono competitivi.

Antiitaliani sarete voi

Ci vuole un bel coraggio a definirsi patrioti e dare all'opposizione del sentimento anti-italiano.

Usare i militari morti per fini politici.
Parlare di bandiere bruciate quando nella stessa maggioranza qualcuno la nostra bandiera, la userebbe per altri fini.
Quando la maggioranza flirta con Gheddafi e Putin.
Quando esponenti della maggioranza sono sotto processo per mafia.

Quando dei giornali che fanno riferimento diretamente al presidente del Consiglio lanciano campagne di stampa contro il canone Rai.
(Perchè il canone no, è le tasse sì? Per pagare i finanziamenti ai partiti? ai giornali come Libero e Il giornale?).

Nessun telegiornale ha parlato dell'articolo del Daily Telegraph, dove si sottolinea l'atteggiamento di Michelle Obama col premier.
Nessun telegiornale (a quanto mi risulta) ha parlato del solitario applauso all'ONU di Frattini al discorso di Gheddafi.
In ogni caso, ora è chiara la sua strategia: alzare i toni e buttarla in caciara.
Domani, 29 settembre, dovrebbe consegnare le case in Abruzzo. Aveva detto:

Ho chiesto ai miei ministri di non rispondere più a vostre domande di gossip. A me – puntualizza il premier – da qui in avanti potete fare solo queste domande: quanti appartamenti consegnerà il 29 settembre a L’Aquila? Quante persone avete aiutato? Potete farmi domande sulla politica vera, perché noi facciamo la politica delle realizzazioni concrete.

Presa diretta – oro buttato

Come muoiono i Beni culturali.

In Molise, in provincia di Campobasso, c’è un’intera città romana fondata 2300 anni fa, con tanto di strade, case, foro, anfiteatro e basilica.
Si chiama Sepino e non la visita nessuno.

Del resto non c’è neanche un cartello che indica ai turisti gli scavi, manca il parcheggio e il cartello “museo archeologico” l’ha scritto sul cartone con il pennarello il custode. Qui si e’ scavato solo un terzo della città poi si è smesso per mancanza di fondi: per Sepino, infatti non ci sono neanche i soldi per tagliare l’erba che sta coprendo le antiche strade romane.

La reggia di Caserta è la nostra Versailles: 122 ettari di giardino all’italiana e 25 ettari di giardino all’inglese, 1200 stanze e migliaia di opere d’arte tra tele, sculture e affreschi. Ebbene qui non hanno più neanche i soldi per pagare la bolletta della luce.

Per mantenere la città di Pompei, invece, ci vorrebbero 275 milioni di euro all’anno.
La Soprintendenza riceve solo 20 milioni di euro e con questi soldi deve anche occuparsi degli scavi di Ercolano. Risultato: Pompei sta morendo: ogni giorno, ogni mese ed ogni anno un pezzo della città archeologica piu’ importante del mondo se ne va per sempre.

Non va meglio per la Soprintendenza più ricca d’Italia, quella di Roma: l’Istituto centrale per il restauro, la scuola di restauro più importante del mondo, è “temporaneamente sospeso”… da tre anni!

Da 88 studenti si è passati a 22. E il prossimo anno anche i 22 rimasti prenderanno la specializzazione e la scuola rischia di chiudere.

Nei laboratori di restauro della Soprintendenza di Roma, invece, dove dovrebbero finire tutte le migliaia di reperti che vengono scavati ogni anno a Roma e provincia, sono rimasti a lavorare solo 8 restauratori e quest’anno il ministero , a fronte di una esigua richiesta di 100.000 euro fatta dal dirigente, dottoressa Bandini, ha inviato zero euro.

In compenso nel 2004 è nata Arcus, una spa a capitale pubblico che è stata concepita come una braccio operativo del ministero dei Beni culturali e che è stata finanziata dallo Stato con 60 milioni di euro all’anno. Ha 10 dipendenti e 7 consiglieri di amministrazione, presidente compreso, tutti nominati dalla politica.

Tanto per non sprecare i soldi pubblici, hanno preso i loro uffici nel centro di Roma a via Barberini: un appartamento su due piani che costa solo di affitto 15mila euro al mese, 174mila euro all’anno, quasi quanto riceve ogni anno la soprintendenza del Molise.

A tutto questo bisogna aggiungere i tagli lineari del 20 per cento a tutti i ministeri, chiesti da Tremonti con la scorsa finanziaria, gli stessi che hanno messo in ginocchio la polizia e le altre forze dell’ordine, come abbiamo documentato nella scorsa puntata di Presadiretta.

Oggi i beni culturali producono in Italia
un giro di affari che vale 40 miliardi di euro e il 2.6 per cento del pil.

In Inghilterra, un patrimonio storico e artistico immensamente inferiore al nostro, ne tirano su 73 di miliardi euro, il 3.8 per cento del pil.
Ecco: la puntata di stasera l’abbiamo voluta chiamare “Oro buttato”.


Dalla presentazione della puntata, pubblicata da
Il fatto del 29 settembre 2009.

Nella puntata i si è parlato anche del museo Aragonese a Pozzuoli, miglior museo del 2008. Chiuso perchè non ci sono addetti.
Museo costruito grazie ai fondi europei: un investimento di 321 milioni di euro. Anche questo oro buttato.

Della piscina mirabilis sempre a Pozzuoli, la più grande cisterna romana, di 2000 anni fa. A disposizione della signora Giovanna, un'anziana signora che fatica scendere le scale.
Del progetto costato 2,5 milioni di euro (tramite la solita Arcus) per la ristrutturazione della Pinacoteca alla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli a Roma. Un finanziamento ad una struttura dello stato vaticano.
Peccato che la Pinacoteca non ci sia ancora.
E si è confrontato ciò con la cittadina francese di Montpellier: un sito archeologico, un museo di pittura. E attorno un intera cittadina costriuta attorno al turismo, all'accoglienza, alla cultura.
La regione, lo stato e il comune, tutti investono sul turismo culturale. Non ci sono problemi di budget, nè tagli alle assunzioni. Nemmeno in tempi di crisi.

Da noi, invece, l'oro buttato.
"quale è il futuro culturale di un paese? Nessuno .. se non fai ricerche e investimento nella storia" spiegava Renato Sebastiani, della sorpintendenza di Roma.
Il suo problema è trovare dove depositare tutto l'oro (i resti del mercato romano), trovati al quartier Testaccio a Roma.


Il sito del ministero dei Beni Culturali.
Il sito di
Presa Diretta.
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27 settembre 2009

L'antiberlusconismo vince e l'antisantorismo perde

Le polemiche contro Annozero fanno bene alla salute del programma: per lo share conquistato e per gli incassi che la trasmissione fa fare alla Rai. Cioè a noi.
Come a dire che l'antisantorismo dei vertici della Rai, del governo, e di buona parte dell'informazione (anche a sinistra), perde.
Nonostante ciò, continuano gli attacchi ad santorom:
Scajola parla di spazzatura.
Il sottosegretario Romani minaccia sanzioni.
Schifani teme che anche la televisione venga inquinata dal gossip (ma il senatore non la guarda mai la TV di pomeriggio).
Bonaiuti non può pensare che un servizio pubblico faccia trasmissioni di parte.

Voglio veder cosa diranno Scajola (quello che si fece costruire un aeroporto vicino casa tanto paga Alitalia), Romani, Schifani quando la Rai manderà in onda i tanti reality: oppure quelle non sono immondizie?
Noi, che non abbiamo la statura morale dei politici citati, ci scandalizziamo dai respingimenti e dalle violenze subite nelle prigioni libiche.
Ci scandalizzano le morti sul lavoro e tutti gli operai costretti a salire sui tetti per difendere il loro posto.
Ci scandalizza questo scudo fiscale. Scudo della vergogna che, come tante altre leggi, verrà comunque firmata dal presidente della Repubblica.

Segnalazioni.
Pare che alla festa del PDL a Milano siano volati insulti grossi: "tu sei antifascista .." .. "antifascista a me???? Io sono un fascista".
Avete visto i tre presidenti al G20 di Pittsburgh: insieme hanno condannato l'Iran per la sua politica nucleare. Mancava forse qualcuno? Forse il nostro premier?

Non solo il comune di Ponteranica ha tolto la targa di Peppino Impastato: pure l'albero hanno abbattuto.

Ieri a Roma la manifestazione antimafia: tante le agende rosse che riempivano la piazza al grido di ''Fuori la mafia dallo Stato'' ...
E il cerchio si chiude.

Sarti Antonio caccia tragica di Loriano Macchiavelli

Non è un nuovo libro del giallista bolognese, ma la riedizione per Einaudi, di una vecchia indagine del caro e vecchio sergente Antonio Sarti, questurino di Bologna.
Alle prese questa volta con una imprenditrice che può vantare amicizie potenti ai piani alti della questura, che è scampata ad un colpo di fucile mentre era ad una battuta di caccia nelle valli di Comacchio.

Per questo l'ispettore Cesare Raimondi (è vero come si dice) affida la signora Germana proprio a Sarti. Ve lo immaginate Sarti in mezzo a rinfreschi e cene con gente importante? Io no.
Una storia insipida allora .. se non che, proprio mentre sono in valle e l'ispettore Sarti dovrebbe proteggerla, qualcun altro la uccide.
Il nostro povero Sarti si perde l'assassino e si busca, oltre al rimprovero del capo, un bel malanno.

Ve lo imaginate Sarti che, per orgoglio, per puntiglio, abbandona le indagini, io no. E nemmeno lui.
E qui inizia una seconda caccia: al movente per l'assassinio; ai nemici della bella Germana (che un po' aveva fatto perdere la testa al nostro questurino). Sarti, con Rosas e una sua amica Betta (che poi scoprirà essere la figlia di Germana), si infila senza troppe cautele in una indagine nell'alta borghesia bolognese.
Germana aveva un'agenzia immobiliare, doveva da poco riscattare un bel premio per una speculazione edilizia fatta in una zona alluvionata.
Poi c'è la questione con gli abitanti delle Valli, che non sopportano tanto che i signori della città vengano ad uccidere e depredare il loro territorio.
Troppi filoni, e la sensazione di essere stato usato: sia dalla signora Germana stessa, che non gli aveva confidato del precedente tentativo di farla fuori. Sia da Rosas che, come al solito, dice e non dice. Da Betta, la figlia di Germana, che pure lei cerca di sedurre il nostro investigatore.

Si arriverà a far trionfare la giustizia? Riuscirà Sarti a mettere al sicuro i cattivi? Come anche in altri libri di Macchiavelli, non è questo che importa. Anche Sarti Antonio sa quando è il momento di cercare e quando, arrivati alla fine e chiariti tutti i suoi dubbi, è bene fermarsi.

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25 settembre 2009

Pro patria

Se chi critica il governo è un anti italiano, chi sono allora i patrioti?
Chi sono le figure pro patria?
Il senatore Dell'Utri, a processo a Palermo? Vittorio Mangano, l'eroe stalliere di Arcore ?
«Vittorio Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato da Palermo fino in Brianza». Così il procuratore generale Antonino Gatto entra subito nel vivo della requisitoria del processo al senatore Marcello dell'Utri (Pdl) per concorso esterno in associazione mafiosa. Il parlamentare è stato condannato in primo grado a nove anni di carcere.
Strano paese.
Si può essere contemporaneamente antimafia ma anche avere come collaboratore una persona condannata in primo grado per mafia.

Ecologisti (a parole), ma anche promugatori di leggi che cementificano il territorio. E anche
bacchettati dalla commissione europea.
Si può essere antifascista (nelle dichiarazioni), ma anche poi assumere al tuo comune (di Roma) un ex picchiatore fascista.

Leggevo l'articolo che commentava le uscite di Brunetta sull'elitè golpista:
In questo senso, le uscite di Berlusconi e dei suoi sembrano decisamente preventive: qualsiasi ipotesi di una maggioranza diversa per loro sarebbe un colpo di Stato.
Benché in Italia il Parlamento sia sovrano, e quindi se in teoria dovesse far cadere questo governo per dare la fiducia a un altro lo farebbe nel pieno rispetto della Costituzione.

Qualcuno pensa che in realtà sia Berlusconi a mettere le mani avanti per una specie di colpo di Stato preventivo, uno strappo alla Costituzione che lo metta in condizione di governare senza intralci altri cinque anni e di farsi eleggere poi al Quirinale.

Segnalazioni: l'anniversario della morte dei giudici Cesare Terranova e Antonino Saetta.

Pochi, maledetti e subito

Farà anche schifo, lo scudo fiscale, ma quei soldi servono.
E anche in fretta.

Un'occasione irripetibile.
Lo dice anche confindustria.

Siamo veramente sicuri, che i conti siano a posto, allora?

Annozero - farabutti

Prima puntata con tema lo stato dell'informazione italiana (non una novità, dunque).Quale è la situazione della stampa, dell'informazione televisiva? Quello che succede ad Annozero (e contro Report, e contro Che tempo che fa) è censura preventiva, oppure è solo pubblicità che vuole farsi Santoro?

La puntata ha avuto ospiti di entrambe le parti (Franceschini e Bocchino), con giornalisti di diverse testate: Maurizio Belpietro, Enrico Mentana, Concita De Gregorio. Più le inteviste di Corrado Formigli a Vittorio Feltri e Filippo Facci.
Ma lo stesso diranno che la trasmissione è contro, non è plurale.

Trasmissione iniziata con le immagini delle interviste e delle conferenze stampa di Berlusconi: quella dove parla di "atteggiamento delinquenziale" dei media, a Porta a Porta.

E quella, con Zapatero, in cui rispondendo alle domande del giornalista di El pais sipegava come "siamo circondati nella stampa da troppi farabutti".
Lo stesso politico che invoca il diritto a non essere diffamato.
Ma che Rai sarebbe senza Report, Annozero, Che tempo che fa? Sia in termini di qualità, che in termini di share (ovvero di soldi)?
Chi risarcirebbe gli italiani dei mancati introiti pubblicitri (e dunque dei maggiori incassi per Mediaset)? Masi? Liofredi?

Altro spezzone la conferenza di Brunetta (e io insisto, sembra proprio Paolino Rossi), dove parla di culturame di una certa sinistra, fannullona, sorca, cattiva, in contrasto con l'Italia che lavora. Il bene contro il male: sembrano discorsi che si fanno ai bambini. Eppure c'è gente che ci crede pure.
Al consulente Brunetta.

Parliamo di libertà di informazione.

Franceschini.
E' evidente che c'è un problema di informazione - diceva.
"Noi abbiamo la responsabilità politica grave nel non aver fatto la legge sul conflitto di interessi negli anni in cui abbiamo governato."
Meglio tardi che mai.
"Il rischio più grande è l'assuefazione, alle intimidazioni del presidente".

Bocchino.
Quello della commissione Telekom Serbia.
"In Italia c'è tanta libertà di stampa, come dimostrano le tante cause di diffamazione".
Ma è cattiva informazione, oppure una classe politica che non accetta critiche?Ha tirato poi fuori il paragone con Obama, che ha rifiutato l'intervista con a Fox, considerata "una rete nemica".
Sbagliando pure: perchè si dimentica che Obama non possiede nessuna rete. Che l'intervista alla Fox è stata rifiutata perchè la rete aveva censurato un suo intervento.

Mentana.
Tirato in ballo da Bocchino, sulla libertà in Mediaset.
"La mia libertà televisiva [a mediaset] ha un prezzo, perchè non dimentichiamoci che io non faccio più il mio mestiere..".

L'intervista a Vittorio Feltri.
Nello studio, si intravede il capoccione di Mussolini.
Aveva scritto su Dino Boffo "ecco cosa risulta dal casellario giudiziario" nel suo editoriale.
Formigli gli ha fatto notare l'inesattezza dell'affermazione. "io ho ripartato un fatto, non fermiamoci al casellario giudiziario".

E così, le lettere anonime, diventano un fatto di cronaca che si può raccontare. Mentre i verbali di Tarantini, sono solo gossip.

Concita De Gregorio.
L'obiettivo di una certa stampa è mostrare che tutti sono uguali. Tutti corrotti, tutti con scheletrucci.E la causa civile contro l'Unità è riferita a 2 interi numeri: un atto di intimidazione.E sarebbe il primo caso, essendo tutte le giornaliste donne, in cui delle donne danno dei soldi a Berlusconi.

E poi è arrivato il momento di "mi lasci parlare" Belpietro.
Che si inpuntava sulla differenza tra causa civile e penale. Due cose diverse, è vero. Ma se hai uno scudo penale, e puoi permetterti di tirar per le lunghe le cause civili, il politico dovrebbe evitare di portare a giudizio qualcuno.
Perchè, piaccia o non paccia, il lodo Alfano all'Italiana, c'è solo in Italia.

Nelle vicende di Tarantini, ci sono rilevanze penali. Sono quelle che riguardano la sanità pugliese. Vicende, secondo Belpietro, nascoste dalla storia delle escort che sono finite a palazzo Chigi, dal presidente.Vicende che, secondo me, sono state affrontate da tutti i giornali. Come le cene di D'Alema e le accuse agli assessori della giunta Vendola.

L'intervista a Filippo Facci.
Facci si è tolto il sassolino dalla scarpa contro Feltri e il feltrismo. Contro il giornalismo dei dossier, che setacciano le vecchie notizie per fare campagne stampa contro.
Il tutto per alzare le vendite (e compensare le perdite del Giornale, 22 milioni di euro).

Feltri il forcaiolo del 93, diventato garantista nel 94.
Feltri contro le pensioni baby, andato in pensione a 53 anni.
Feltri contro gli aiuti di stato che prende le sovvenzioni per l'editoria.

Il punto di Travaglio.
Dopo settimane di atttesa, ci si aspettava il botto. Invece il giornalista ha ripetuto i fatti che, per chi si informa, sono già noti.La coca, le escort nei festini, come emerso dai verbali.
Eppure fa una certa impressioni sentirsele raccontare in modo così crudo in televisione.Di certo i telegiornali, certe informazioni, non le hanno dette così.
"Tarantini o Tarantino ? Forse è Quentin Tarantino, è la storia è Pulp Fiction. Molto pulp ..".

L'intervista alla D'Addario.
Altra anomalia: nessuna televisione italiana esclusa Sky, ha intervistato la escort più famosa d'Italia.Eppure tutti l'hanno fotografata a Venezia.
Nell'intervista a El pais ha dato la sua versione.
Le promesse per una candidatura alle Europee; saltata dopo l'intervista di Veronica Lario, sulle veline candidate.
"Non capisco la differenza tra velina e escort. Se una ragazza per far carriera fa certe cose .."

Nella seconda parte della puntata, si è parlato di politica e etica.
Con Franceschini che ha difeso D'Alema (per le sue cene) ma ha ribadito che la politica dovrebbe tenersi fuori dalle nomine nelle asl.
Bocchino lo accusava di aver protetto Tedesco, con la nomina al senato.

Stranamente Bocchino, il garantista con i suoi, non lo è con gli altri. "Noi daremo l'autorizzazione a procedere nei confronti di Tedesco" è stata la promessa pesante fatta da segretario.

Staremo a vedere.

Una cosa va sottolineata: secondo Bocchino "un politico deve essere giudicato dalgi elettori".
Non è così, nella democrazia italiana dove vige la separazione dei poteri e l'articolo 3 della Costituzione.

Altro momento topico, lo spunto fatto dalla De Gregorio sul ruolo della donna.
A prescindere dalla svista sulla coca, dai verbali emerge la concezione della donna come oggetto per far girare gli affari. Come catalizzatore.
E proprio il ciarpame senza pudore di cui aveva già parlato Veronica nella sua intervista: le donne che si concedono al capo per avere favori, e i politici e imprenditori che le usano per i propri fini.
E poi vogliamo togliere il velo alle donne islamiche.

Segnalazioni: la puntata vista dai lettori, nell'articolo di Gilioli (anche i miei commenti su facebook).
Technorati:

24 settembre 2009

Annozero - i farabutti

Sto guardando la prima di Annozero.
Presenti Belpietro e Mentana. L'onorevole Bocchino, oltre a Concita De Gregorio.

Formigli ha intervitato Vittorio Feltri (che ha dato il suo punto di vista sulla questione Boffo) e Filippo Facci (che si è tolto qualche sassolino contro Feltri). Santoro ha mostrato spezzoni di conferenze e interviste di Berlusconi ("siamo circondati da troppi farabutti") e di Renatino Brunetta (eppure a me sembra Paolino Rossi ..), quando dice che sta facendo morire un certo culturame parassitario.

E continueranno a dire che ad Annozero non c'è contradditorio, che tutta la trasmissione è contro.
Travaglio: "Tarantini o Tarantini .. forse è Quentin Tarantino e la storia è Pulp Fiction. Molto pulp!"

Quelli che parlano del fatto

Se parte della stampa, ha seguito la linea del silenzio, l'altra parte, ne ha parlato (del debutto de Il fatto).

Il giornale
La gazzetta delle Procure debutta col copia-incolla
E anche:
E ora la sinistra scarica gli ex eroi giustizialisti

L'Altro (il quotidiano di Sansonetti):
Un fattaccio quotidiano
siamo rimasti profondamente delusi vedendo che lo “scoop” al quale direttore e redazione di questo nuovo giornale avevano affidato la fortuna del loro esordio consisteva nella riproposizione di una notizia vecchia di diversi mesi (pubblicata per la prima volta a febbraio da un quotidiano della Basilicata) che riguardava una vicenda di infimo rilievo nella quale era stato coinvolto di striscio - e poi prosciolto - Gianni Letta. Immediata, e ovvia, la smentita. Non è questo il genere di informazione di cui il paese ha bisogno.


Polemiche anche su Annozero che "danneggia il servizio pubblico": non le telefonate di Saccà, non le attricette segnalate per fare un favore al politico, non tutti i reality ..

Segnalazioni, se non vi interessa Annozero: alla festa del partito del PDL, ci sarà il gran ritorno dei Gatti di vicolo miracoli:
Alle 21 spazio dedicato alla musica e al cabaret con il ritorno, fortemente voluto proprio da La Russa, dei 'Gatti di Vicolo Miracoli'. Il gruppo nato nel 1970 a Verona e composto da Jerry Cala', Umberto Smaila, Franco Oppini e Nino Salerno, riscosse un discreto successo fino all'81, anno in cui Cala' decisce di intraprendere la carriera di attore causandone cosi' lo scioglimento.

Quelli che parlano del Fatto

Manteblog:
La grafica è obiettivamente terribile.

Macchianera:
E’ stato finalmente rinviato a giudizio il primo numero de Il Fatto, il quotidiano diretto da Antonio Padellaro (e co-fondato da Marco Travaglio) che era stato ingiustamente accusato di velleità giustizialiste e di ossessiva attenzione nei confronti di un uomo solo, sempre lo stesso: Marco Travaglio.

Wittgenstein:
Oggi in rete il primo numero del Fatto è stato discusso più per la sua grafica che per i suoi contenuti, che non hanno fatto saltare nessuno sulla sedia. L’unica cosa forte – Gianni Letta indagato – è già diventata un casino da azzeccarbugli.

Camillo (il blog di Rocca):
I fatti separati dai travagli
Subito smentito il Fatto, il quotidiano che tintinna. Letta non è indagato, ma la procura ha già archiviato dal Gip


Eccoli qua, i top blogger italiani, quelli si sinistra radical chic che probabilmente piacciono tanto al ministro Brunetta.
Quelli che, oddio che brutta grafica .. ma la notizia su Letta non è vera....
Quelli che ipod, new media, lifestrea, twitter.
Brutta cosa l'invidia.

Dal
Fatto di ieri sappiamo che Gianni Letta è indagato (ne parla anche il sole 24 ore) e che delle indagini se ne occuperà il pm di Lagonegro.
Che Frattini, ministro, è stato promosso in magistratura.
Oggi si parla di Tavaroli (quella della security Telecom) che torna alla carica per la sicurezza dell'Expo 2015 a Milano.
Il servizio oscurato delle Iene sugli immigrati.
Il piano di occupazione della Rai.
E tante altre cose.

Nel nome del padre di Gianni Biondillo

Difficile non restare coinvolti, emotivamente, dalla storia raccontata. Difficile anche rimanere distaccati, non immedesimarsi nel dolore, nell'acredine, nelle cattiveria tra coniugi (separati), raccontata in questo romanzo.
Non un giallo, questa volta, ma un romanzo in cui si racconta di un dramma (i padri separati) di cui si parla poco.
E Biondillo affronta il tema in modo pacato senza cadere nei facili luoghi comuni sull'argomento.
La storia di un uomo, innanzitutto.

Un uomo, Luca, che ritroviamo nelle prime pagine solo, alla vigilia di Natale, con un telefone che squilla a cui non vuole rispondere. E la canna di una pistola che l'uomo avvicina pericolosamente alla bocca .....

Grazie ad una serie di flashback che si alternano alle pagine dell'oggi, riviviamo il suo percorso : dal matrimonio, il lavoro che assorbe piano piano gran parte della vita privata, alla nascita della figlia, ai primi screzi con la moglie Sonia.

Gli amici attorno, che cercano di aiutarlo, in questo difficile momento.
Infine la strada sepazione, gli scontro con la ex moglie per gli alimenti, per l'affidamento della figlia ....
Già, i figli: se quella tra i genitori separati è una guerra, i figli sono le vittime civili di questa guerra.

E' a loro che bisogna pensare, prima di tutto, non a a noi, non al nostro rancore che vorremmo sfogare contro il partner : perchè i bambini sono capaci anche di fare miracoli.

I protagonisti del libro si ritrovano anche in altri libri di Biondillo: non solo Michele Ferraro, l'ispettore di "Per cosa si uccide" e "Con la morte nel cuore", "Il giovane sbirro". Ma anche i ragazzi di "Per sempre giovane".

Il link per ordinare il libro su ibs.
Technorati:

23 settembre 2009

Lettere al Giornale

Questa volta faccio io quello che ravana in internet.
Ecco una bella mail mandata al Giornale e pubblicata senza alcun problema.
Non riesco a capacitarmi del fatto che si tolleri con tanta leggerezza il proliferare di giornali nuovi, vedi quello di Marco Travaglio, l’uomo più viscido della sinistra disfattista e sempre alla ricerca di nuovi modi per indebolire il premier, vista la continua ascesa dello stesso nel consenso degli italiani.

Possibile che l’avvocato Ghedini non riesca a trovare un reato plausibile per la chiusura di queste «vipere» che strisciano con il continuo intento di mordere il premier e causarne la morte politica?

Un giornale che palesemente offende e denigra il capo del governo va subito chiuso.
Lasciamo poi le critiche a chi è nato per criticare tutti gli avversari politici.

Una volta creato l’esempio gli altri giornali di sinistra si guarderanno dal continuare ad offendere il premier e la sua coalizione. Possibile che non si riesca a trovare una norma che preveda l’attentato morale al capo del governo?

Io credo che l’unica soluzione a questo continuo stillicidio di calunnie sia quello di rispondere con i sistemi usati (che io non approvo) da Putin nei confronti della Georgia, e della Cina nei confronti dei monaci tibetani: «La forza». Dopo una serie di bastonate inflitte a Franceschini, D’Alema, Travaglio, Santoro e Maurizio Mannoni, si vedrebbero subito i risultati, si vedrebbe il ritorno del rispetto nei confronti di Berlusconi.

Che dire del lettore del giornale? Che chiede la chiusura di un giornale che critica (i liberali all'italiana). che cita i metodi da BR (colpirne uno per educarne cento). Che consiglia i sistemi di Putin (che non apprezza .. e chissà se lo apprezzava??).
E pensare che proprio oggi Libero scrive "il pd vuole chiudere libero " ...

Il gioco delle parti

La maggioranza vota al senato l'emendamento allo scudo fiscale che ha esteso la copertura dello scudo anche per i capitali i cui titolari sono accusati di falso in bilancio.
L'opposizione del Pd esce dall'aula.
Vannino Chiti (PD), presidente dell'aula, sancisce la validità del voto.

Il fatto (quotidiano)


La prima pagina de Il fatto (modestamente, abbonamento da sostenitore).
E iniziamo subito col botto!!!

La crisi del lavoro in Lombardia

A Brescia sta chiudendo la Ideal Standard. I lavoratori hano iniziato una mobilitazione occupando l'industria.

Nel lodigiano, dopo i licenziamenti alla Unilever, chiude la Akzo Nobel di Fombio (settore pitture). L'azienda ha deciso in modo unilaterale di spostare la produzione in Turchia.

Forse a Paderno Dugnano si sta risolvendo la situazione per la Larex.

Non sono solo le grandi industrie ad andare in crisi: sono soprattutto le piccole. Specie se in mani straniere.
Sorprende non vedere le reazioni di quel partito del nord che si dice essree radicato nel territorio, dopo aver visto le battaglia per l'italianità di Alitalia e Malpensa. E abbiamo visto tutti come è andata a finire quella battaglia.

Modifica dell'ultim'ora:
Italia, caccia: caccia forte in parlamento, Fini e Ronchi Intervengano - Nonostante il parere degli italiani a stragrande maggioranza contrari a qualsiasi liberalizzazione della caccia, domani va alla Camera l'ennesimo tentativo di dare più potere ai cacciatori grazie agli emendamenti del'onorevole Pini della Lega nel contesto dell'ennesimo esame della Legge Comunitaria.

22 settembre 2009

La travaglieide di Santoro




La conferenza stampa di presentazione di Annozero

Marco Travaglio ci sarà, se non c'è lui non c'è Annozero
....
Penso che alla fine, una volta tanto, la Rai accontenterà Santoro.
Alla faccia della pluralità, della libera informazione.

Gli anti italiani

Il governo vara la finanziaria leggera e il premier bolla come anti-italiani coloro i quali si permettono di criticare.
Dovesse capitare come in america dove, i repubblicani mobilitano le piazze (i patrioti del tea party) contro la riforma sanitaria di Obama. Antiamericani anche loro?

Ma non pensiamo che questo governo non stia pensando agli italiani. Certo non a tutti. Ai precari no.
A qualcuno pensa, però.

Prendete il discorso del nucleare.
Mentre si discute su Noemi e veline, si sta decidendo dove piazzare le centrali. Qualche indiscrezione è già uscita, suscitando anche le reazioni dei comuni citati.
E le inchieste sui rischi, sull'eredità del passato (vedi Report). Ci penseremo poi ...
In nucleare è un bell'affare, specie per le grandi imprese italiane come la Ansaldo, Edison, Enel cui il ministro ha garantito che "l'Italia non importerà centrali dalla Francia o da altri paesi".

Passiamo poi allo scudo fiscale.
Altro bel regalo. Per gli evasori e anche per le banche che gestiranno questa mole di denaro. Sapete che il 60% dei presunti incassi verrà gestito da banche lombarde?

Gli anti italiani siamo noi: gli scettici, i dietrologi. Non come certi giornalisti, quelli che pensano positivo:
"Ma sta tornando un po’ di buonsenso. Sul nucleare, sulla politica dei rifiuti, sulle grandi opere pubbliche. S’è aperto dopo 20 anni di litigi il passante di Mestre. Si farà la Torino-Lione ad alta velocità, i cui ritardi per veti local-ambientalistici ci avevano fatto diventare lo zimbello d’Europa. E il ponte di Messina. E il completamento della Salerno-Reggio Calabria. E tanto d’altro, speriamo."

Cento di queste centrali, presidente!

PS a proposito di insulti.
Oggi Il giornale definisce il Parlamento Europeo di Strasburgo neuroparlamento: "Ora il Neuroparlamento processa il Cavaliere".
Cavaliere che si dovrà difendere anche dall'inchiesta per appropriazione indebita, sui diritti TV a Milano.

La perifrastica

Nella grammatica latina, si chiama perifrastica attiva o (coniugazione perifrastica attiva), un costrutto costituito dal participio futuro accompagnato dal verbo sum. Tanto il participio futuro quanto il verbo sum concordano con il soggetto: il primo, in quanto aggettivo verbale, in genere, numero e caso; il secondo in persona e numero.
È una
perifrasi che esprime l'imminenza di un'azione, l'intenzione di fare qualcosa e la destinazione di una azione, vale a dire tutte quelle sfumature che sussistono in italiano con le circonlocuzioni "sto per, sono sul punto di, mi accingo a, ho intenzione di, son destinato a".
Hanno la perifrastica attiva tutti i verbi, attivi e deponenti, purché forniti di participio futuro (sempre attivo).
Da notare che l'infinito futuro altro non è che una forma di perifrastica attiva con l'infinito presente del verbo sum, e ovviamente il participio in accusativo dato che nella
proposizione infinitiva il soggetto si esprime in accusativo. Infatti, in dipendenza da videor o dagli altri verbi che reggono l'infinito con il nominativo, l'infinito futuro non ha il participio in accusativo, ma in nominativo; e troviamo attestata anche una specie di infinito futuro anteriore nel periodo ipotetico dell'irrealtà con l'apodosi all'infinito.
Così, potete evitare di fare la figura dell'ignorante se incontrate Belen ...

Il contratto non s'ha da firmare

Continueranno lo stesso a ripeterlo: che in Italia non esiste regime, che c'è l'assoluta libertà di stampa .. vedete tutto quello che scrivono su di me ?
Eppure: il contratto per la collaborazione di Marco Travaglio ad Annozero su Rai 2 non si firma.

Segnalazioni: i precari in divisa. Quelli che ricevono i funerali di stato, da morti, e contratti da precari da vivi:
«Almeno uno dei ragazzi morti a Kabul, una volta tornato, avrebbe corso il rischio di non essere riconfermato». Il rappresentante del Cocer al tavolo di Palazzo Chigi sulla manovra gela tutti. Eccetto il governo, che non dà risposte. Anche l’esercito lancia l’allarme precari: come la scuola, come l’industria privata. Ma quando si tratta di rischiare su campi minati o sotto le bombe, la cosa fa davvero effetto. Lavoro umiliato, vite spezzate. In nome dei risparmi, che per il 2010 chiedono all’esercito di tagliare le risorse per l’arruolamento del 40%. Vuol dire che chi è precario non entrerà mai.


Aggiornamento: l'ultimatum di Santoro.
"Marco Travaglio ci sarà, se non c'è lui non c'è 'Annozero'.
'Annozero' e Travaglio sono la stessa cosa". Michele Santoro lancia l'ultimatum alla Rai. Se non verrà firmato il contratto del suo più prestigiso (e discusso) collaboratore, il programma (che dovrebbe partire il 24 settembre) non andrà in onda.

Quelli che odiano internet

A pescar bene, trovi di tutto su internet.

Anche persone che gioscono per la morte dei militari italiani a Kabul, e che considerano i talebani dei valorosi resistenti. Su un blog scovato, appunto, da Il Giornale nei giorni passati.
Brutta copsa l'ignoranza ....

Ma il fatto che esistano siti del genere, non giustifica tutto l'odio e l'indifferenza per la rete .
Ne parla Mantellini qui.

Odio perchè la rete apre gli orizzonti, la possibilità di informare, da nuove possibilità. Informazione non più filtrata, veicolata. E allora dagli con le leggi che chiedono il dovere di rettifica, che equiparano la rete alla carta stampata. L'ultima, la proposta di legge dell'onorevole Pecorella.

Tornando agli articoli diffamatori.
Mi vengono in mente quelli scritti sulle due Simone rapite in Iraq ("Le vispe Terese tornano in Iraq"). Su Enzo Baldoni ucciso mentre era in vacanza in Iraq ("Le vacanze intelligenti" scriveva Farina).

Cosa facciamo? Oscuriamo Libero?
Non voglio dire che "così fan tutti" , ma che spesso si chiede ad internet un rigore che nemmeno i professionisti della carta, volutamente o meno, garantiscono.

Servizi e segreti

Il lunedì televisivo dei servizi e dei segreti.
Facendo zapping qua e la, si poteva guardare "Intelligence", la nuova fiction di Taodue, con Bova un pò troppo BruceWillizzato. Non male, per le scene di azione. Peccato per i dialoghi poco credibili, come pure mi è sembrato un pò troppo luccicante la sede della società di coperura dei servizi.
Specie dopo aver letto dell'ufficietto anonimo dove lavorava Pio Pompa.

Su Rai 3 Chi l'ha visto si occupava del nuovo filone dell'inchiesta che mette assieme il traffico illegale di rifiuti tossici (come l'affondamento della Jolly Rosso), pentiti della ndragheta che iniziano a parlare e imprenditori italiani in Somalia legati ai servizi.

Era l'indagine che stava seguendo, tanto per capirci, Ilaria Alpi prima di essere uccisa a Mogadiscio.

21 settembre 2009

Chi nasce tondo (le vignette di Libero )


.. non può morire quadrato!
Altra vignettta di Libero che si inserisce nel filone "il buon gusto non abita qui".
Napolitano non era in gita di piacere, a quanto mi risulta.

A chi serve la provocazione?


A cosa è servita la provocazione della Santanchè a Milano?
Presentatasi davanti alla festa per la fine del Ramadam, pretendeva di schedare ogni donna col burqa.

Col pretesto della legge 153 del 1975:
È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino.

A parte che si era in un luogo privato, un luogo di culto, per motivi religiosi.A parte, come scrive Gilioli, che esistono altre manifestazioni religiose in cui ci si copre il volto.

A parte tutto, è stata la solita strumentalizzazione per fini politici.
Quando si batterà per la schedatura dei condannati che entrano in Parlamento, potremmo anche andare d'accordo.

Altra tragedia evitata


Treno deraglia a Milano, in viale Monza:

MILANO – Un treno vuoto e’ deragliato stasera a Milano ma nessuno e’ rimasto ferito. Neanche il macchinista, nonostante la motrice del convoglio sia uscita dalla sede dei binari e sia finita nella massicciata sottostante mentre un vagone si e’ ribaltato. Un altro treno passeggeri, arrivato poco dopo, e’ riuscito a frenare in tempo e nessuno e’ rimasto coinvolto. L’incidente e’ avvenuto nei pressi dello svincolo ferroviario di viale Monza. (RCD)

Questa volta la tragedia non ha portato morti, al momento.
Anche per questo, probabilmente, il titolo durerà sui giornali solo un giorno.
E la tragedia evitata? E la sicurezza sui treni?
Discussione rinviata a data da definirsi.


Presa diretta - taglisicuri?

Che effetto hanno sulla sicurezza i tagli alla finanziaria?

Claudio Giardullo della Siulp parla di 1 miliardo di euro di tagli alla finanziaria, tagli già attivi nel 2009 e che porteranno nel giro di pochi anni 15000 operatori in meno.
I tagli hanno effetti già visibili: a Palermo escono solo 8 volanti e di notte anche meno.
A Roma escono solo 10 volanti, per una città di 4 milioni di abitanti: volanti mandate in giro per i quartieri della città, a caccia di prostitute. Che se sono comunitarie, puoi solo dargli una sazione amministrativa.
L'inchiesta di Danilo Procaccianti si è soffermata sula città simbolo della tolleranza zero, della sicurezza con cui il sindaco Alemanno ha vinto le elezioni.
La città dei quartieri mostrata da Nanni Moretti nel suo film "Caro diario".

L'ispettore Ignazio Craparotta, una vita sulle volanti dava i numeri del taglio: da 700 persone sulle macchine a 300.
Da 25 macchine a notte, siamo passati a 10 macchine.
Delle 1000 autovetture, 500 servono al controllo del territorio. 300 sono da rotttamare; pure altre 450 auto civetta, hanno fatto troppi kilometri. Macchine che non si portano nemmeno all'autorimessa, perchè gli stessi agenti sanno che la terrebbero ferma per troppi giorni.

E le auto blu? Anche loro hano subito dei tagli?
No: la finanziaria (nè Tremonti, nè Brunetta) ha inciso su sprechi e privilegi. Le auto blu sono aumentate: sono passate da 608000 a 624330 nel 2009.

Ivano Cardellini, al comando della polizia stradale: "si è ridotto il servizio di vigilanza del 50%". In sostanza, con meno agebnti e meno macchine, per le strade ci sono meno pattuglie.Meno pattuglie a controllare la Pontina.Meno pattuglie al quartier Tor Bella Monaca.

Tor Bella Monaca.
Un quartiere dove esiste lo spaccio (200/300 dosi al giorno spacciate per le strade). Neanche una volante per le strade, di notte (ma sarà stato sfortunato il giornalista).
L'ex mercato, al centro della città, diventato deposito di siringhe: consumo della droga a cielo aperto.E, con la droga, tutto il corredo della microcriminalità: scippi, furti...

Autobus sequestrati con un coltello in pieno giorno (e le volanti che itervengono dopo gli ispettori dell'azienda di trasporto)."siamo allo sbaraglio .. a livello di polizia e carabinieri.. siamo noi e loro". Noi (la gente) e loro (i criminali).
Il poliziotto di quartiere? Mai visto. Anche perchè, grazie ai tagli, il poliziotto di periferia viene impiegato per altro.

I ragazzi nel quartiere cosa ne pensano?
Danilo Procaccianti ha sentito anche loro: Qui è tutto tranquillo.. qui si sta bene .. la polizia non si vede .. tutta colpa degli immigrati .. che se ne devono andare ...

Infatti, come effetto collaterale della campagna di paura, sulla sicurezza, è esplosa anche la violenza contro gli immigrati.
24 episodi di teppismo contro immigrati nel solo mese di giugno. Molti erano lavoratori in regola, con un lavoro e una famiglia.
Alla Garbatella c'è una carenza del personale del 30%.Computer portati da casa dagli agenti.Il centralino alla guardia impossibilitato a telefonare all'esterno.
A Primavalle dovrebbero essere 140, sono in 70.

A Centocelle, nel 2001 il commissariato è stato declassato. A giorni verrà chiuso, anzi accorpato con quello di Prenestino (che ha a sua volta un deficit di -61 poliziotti).
Il poliziotti di quartiere? A sentire il farmacista, la tabaccaia "poverino, è da solo ..".
A Spinaceto, i poliziotti di quaeriere e le volanti suppliscono alle carenze del ministero. La notte fanno il piantone al ministero dell'attuazione.

Ecco il vero volto della sicurezza.
Come a Guidonia: dopo lo stupro (i 4 romeni), il prefetto di Roma (quello che ha preso il posto di Mosca, sostituito da Maroni) aveva promesso una tenenza a Guidonia, più agenti, più pattuglie.Invece, dopo pochi mesi, è tutto come prima.

Intervistato in merito, il procuratore di Tivoli, Luigi De Ficchi, parlava di assenza dello stato. Vicino Roma, non in Calabria o in Sicilia.E il territorio di Guidonia, di Tivoli è una zona difficile: a rischio per la microcriminalità ma anche per le infiltrazioni mafiose.Anzichè 130 uomini, ne sono attivi 50.

Questi i dati reali.
Il ministro Maroni non ha concesso un'intervista per dare la sua versione in merito ai tagli.
Al questione time alla camera, a febbraio, aveva dato i suoi, di numeri: +2,3 miliardi nel 2009 al comparto sicurezza.
"E' irresponsabile lanciare allarmi .. ". Forse è irresponsabile far finta di non vedere.

A sentire i sindacati della polizia, eccetto il Sap, gli aumenti nel settore sicurezza sono dovuti al rinnovo del contratto.
Molti agenti, dopo due anni, ancora dovevano prendere i soldi dello straordinario, per la cattura di Bernardo Provenzano.

E poi ci sono le Ronde.
Servono? Non servono? Cosa ne pensano i poliziotti?

A Torino ci sono le ronde della Lega. Del presidente della circoscrizione 7, Roberto Zenga.
Scortate da 16 agenti o carabinieri.Che pattugliano zone considerato non a particolare rischio.Arresti fatto grazie a una segnalazione della ronda? Nessuno.
"Le ronde non sono utili mai, in nessuna zona d'Italia". Possono essere pericolose, se ispirate alla politica.

A Marina di Massa c'è stato lo scontro tra le ronde nere SSS e i Carc (dei rossi).
Il sindaco le ronde non le vuole, ma i neri "ce ne freghiamo". Lo aveva detto anche un mese prima degli scontri, che le ronde del signor Franzoni, avrebbero portato problemi.

Chi sta dietro le SSS?
Gente come Stefano Benedetti , consigliere del partito de La destra, ex estremista di destra.
Ma le ronde non dovevano essere apartitiche?
Il decreto Maroni ha scatenato gli estremisti di destra.

Gente come Gaetano Saya, rinviato a giudizio dalla procura di Genova, per la sua polizia parallela. Gente che vorrebbe cacciare dall'Italia gli stranieri entrati dopo il 77.

E' questo il modello sicurezza che vogliamo?
In attesa di una risposta, da parte del governo, sappiate che a Tor Bella Monaca continueranno ad aspettare il poliziotto di quartiere e le volanti.


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