31 maggio 2005

Mio Dio, cosa abbiamo fatto! Hiroshima 6 agosto 1945

Ho visto la trasmissione Ulisse (27 e 28 maggio), dedicata allo sgancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki. Una documentario ben fatto e documentato: Alberto Angela si è occupata della parte scientifica, dai primi esperimenti sulla radioattività, alla pila atomica di Fermi, fino ad arrivare alla bomba.

Ma ha approfondito anche aspetti storici, sul perchè si arrivò a sganciare l'atomica su Hiroshima. Si era in un momento nel quale la guerra volgeva a favore degli alleati e i giapponesi erano in rotta. A questa decisione portarono diversi fattori: il costo, in termini di vite umane, che l'invasione del Giappone avrebbe richiesto all'esercito americano. La preoccupazione che nel conflitto col Giappone potesse entrare anche la Russia: questa aveva, iniziato ad occupare la Manciuria. A Washington si temeva che la Russia potesse estendere il suo controllo (dopo aver occupato l'est Europeo) anche al Giappone. Bisognava dare un segnale forte: un segnale della propria potenza militare. In questo senso, l'atomica di Hiroshima potrebbe essere vista come il primo atto della guerra fredda, non solo come l'atto conclusivo della seconda guerra mondiale.

Un aspetto poco noto e che gli americani stessi non furono informati, nel messaggio di Truman dopo il primo scoppio, che la bomba era stata lanciata su dei civili (e che aveva causato migliaia di morti). Tirò in ballo solo l'offesa di Pearl Harbour, che era così stata vendicata.

Angela ha approfondito anche aspetti più etici: al termine del conflitto, dopo la sconfitta della Germania, tra i fisici (gli "apprendisti stregoni" di Los Alamos) si pose l'interrogativo se fosse giusto lanciare l'atomica su un obbiettivo civile. Tra gli oppositori figuravano il fisico ungherese Leo Szilard, la stessa persona che aveva convinto Einstein, nel 1939, a spedire una lettera al presidente degli Stati Uniti, esortandolo nell'investire nella ricerca nucleare.

La trasmissione non ha parlato della vicenda di Claude Heatherly, pilota dell'aero che doveva verificare le condizioni climatiche sugli obiettivi da bombardare (lo Straight Flush): fu la persona che consigliò di bombardare Hiroshima e Nagasaki. Fu insignito, per le sue missioni atomiche della "Distinguished Flying Cross". Al termine della guerra, dopo un "viaggio premio" ad Hiroshima, vide coi propri occhi le distruzioni causate dalla bomba ed iniziò a provare dei rimorsi. Riconsegnò la medaglia al governo degli Stati Uniti e arrivò a rapinare un distributore di benzina, per distruggere l'immagine di eroe che aveva addosso.

Quell’uomo lì, qualche volta sbaglia

Ho letto il post di Sofri, circa l'elezione del presidente della Rai: il post riprendeva un articolo di Repubblica nel quale Prodi esprimeva i suoi dubbi circa questa nomina unilaterale. Prodi, secondo Sofri, avrebbe commesso un errore: "il vigile leader del centrosinistra" avrebbe scongiurato l'elezione di un uomo della sinistra alla Rai. Mi sembra troppo semplicistico.

Petruccioli dovrebbe sedersi sulla sedia dell'Annunziata: un sedia (quella del presidente) che non conta quasi niente, solo di rappresentanza. Tanto è vero che dopo che si è dimessa, nessuno ne ha notata la differenza. Comunque la linea, per il centrosinistra, è di votare comunque Petruccioli. Prodi semplicemente si auspicava che, una volta tanto, la nomina per un ente pubblico, fosse condivisa tra sinistra e destra. Ma, viste le prossime elezioni, dove per la casa delle libertà è prioritario mantenere un cda monocolore in RAI, ci si dovrà accontentare anche di questa sedia.

Il mio nome è Tarzan Soraia di Maurizio Matrone

Ho letto il comento di latifah a proposito del secondo e (purtroppo ultimo) libro di Matrone, "Il mio nome è Tarzan Soraia" (ed Frassinelli, su ibs e bol ): tanto duro e reale il primo, quanto tenero e fiabesco il secondo. Matrone si è ispirato ad una vicenda reale, per questo libro.

29 maggio 2005

Erba alta di Maurizio Matrone

Erba alta è ambientato nella questura di Bologna nel periodo dei delitti della "uno bianca" (inizio 1991). Avete mai provato a cercare qualcosa nell'erba alta? Beh, questa è la sensazione che provavano i poliziotti, i giudici, i carabinieri quando cercavano di indagare su questi delitti. I poliziotti buoni, che fanno questo lavoro per passione e spirito di servizio.

Perchè fare il poliziotto è il mestiere più bello del mondo. Poliziotto si nasce. Il libro racconta delle vite di diversi poliziotti della questura: ne emerge un ritratto di persone sole, costrette a vivere lontano da casa, frustrate, alla ricerca di qualcuno che colmi la propria solitudine. Sono le storie di Antonio, Debora e Pasquale. Le pagine si intervallano alle testimonianze dei cosidetti "apostoli": sono i componenti (nella storia romanzata) della Uno bianca. Sono marionette orchestrate da un fantomatico direttore, un'oscura figura dei servizi segreti, usate per destabilizzare la situazione politica e sociale della città di Bologna. In un momento (gli anni 90) in cui i servizi erano ancora sotto l'occhio del ciclone per le vicende di Ustica e della bomba alla stazione.

Un libro sconvolgente, di cui consiglio la lettura: perchè getta una luce su una parte della storia recente nella quale sono coinvolti servizi deviati e poliziotti corrotti. Ma anche perchè esprime il disagio di Matrone, e degli altri poliziotti come lui,costretti a lavorare in un clima di poca trasparenza e omertà:

"Un delinquente con la divisa da poliziotto è un'offesa per chiunque. Non si può
e non si deve dimenticare
".

I link su bol e ibs.

26 maggio 2005

Cose turche

Per coloro i quali si fossero persi la partita del secolo, consiglio la telecronaca di interisti.org

Fiction su Edda Ciano - parte seconda

Nella seconda parte della fiction su Edda Ciano ad un certo punto si è parlato anche del "Patto d'Acciaio" sottoscritto tra Hitler e Germania: questo vincolava ciascuna delle due parti ad entrare in guerra nel caso l'altra nazione fosse stata attaccata. Oppure nel caso l'altra dichiarasse lei guerra ad una nazione. Tanto è vero che quando Hitler dichiarò guerra alla Polonia, l'Italia si salvò dichiarando la "non belligeranza".
Nella fiction si da la colpa di questo patto ad una decisione di Mussolini: il diario su cui si basa la storia è quello scritto da Ciano, durante la detenzione nel carcere di Verona. In realtà dai diari di Ciano del 1938 non traspare tutta questa diffidenza nei confronti della Germania, anzi solo parole di elogio per Ribbentrop (il suo equivalente in Germania). Probabilmente i diari del 44 erano un modo per allontanarsi dalle colpe del nazismo "io non c'entro: non vedete che ero contrario all'alleanza con la Germania ...".
Nel libro di Arrigo Petacco "L'uomo della provvidenza" (qui un commento su panzerfuni) anzi viene riportato un passo dei diari di Edda Mussolini, nel quale si da la colpa del patto capestro a Ciano stesso, che non avrebbe rispettato i consigli del duce. Un'ipotesi un pò difficile, pensare che Mussolini abbia dato carta bianca ad un giovane diplomatico (Ciano era del 1903) per un patto così importante.

Vero è che, dopo le prime disfatte in guerra, la fiducia nell'alleato germanico andò sicuramente scemando: il Ciano degli ultimi era sicuramente convinto della necessità di sganciarsi dai tedeschi. Ed era anche disilluso delle possibilità di vincere la guerra.
Quando l'italia scese in guerra contro gli alleati, Galeazzo Ciano si recò da Mussolini portandosi dietro un volumetto di circa 100 pagine, mentre un assistente portò 7 grossi volumi su un carrello. Ciano pare che disse a Mussolini:"Volevo solo sincerarmi del fatto che tu fossi cosciente di chi dovrai affrontare in guerra..."
Il volumetto era l'elenco telefonico italiano....i 7 volumi erano l'elenco telefonico di New York.

E' un classico dei politici italiani (allora come oggi) quello di dissociarsi dalle proprie idee appena cambia il vento.

25 maggio 2005

Manifestazioni per la Cantoni

Ieri a Milano si sono svolte le manifestazioni per la liberazione di Clementina Cantoni, la volontaria milanese rapita a Kabul. Hanno partecipato sia persone del mondo politico (la Maiolo, Penati) sia associazioni di volontariato e gente comune. Il 23 maggio c'era stata un'analoga manifestazione al Campidoglio (su repubblica) con Simona Pari, Simona Torretta e Giuliana Sgrena.Questo per rispondere al post su rolliblog secondo il quale la Cantoni sarebbe stata lasciata sola perchè non di "quella parte" :

"Toni Capuozzo non ha dubbi:"Perchè non è spendibile politicamente. Purtroppo è
così ed è verificabile ogni giorno. Non c'è stata una manifestazione, in piazza
non è sceso nessuno. E' vero che il Comune di Roma ha deciso di mettere la
gigantografia di Clementina in Campidoglio ma è stato un atto dovuto, quasi
burocratico ancorchè lodevole."

Video "Amarillo" dei militari inglesi in Iraq

Il video dei militari inglesi in Iraq che cantano "Is this the way to Amarillo", che in questi giorni sta passando su blob, è diventato così popolare, che il download ha mandato in crash il sito della difesa (link). Il video si può vedere qui.

24 maggio 2005

I 100 migliori film

La classifica del Time sui migliori 100 film, secondo i critici del giornale Richard Schickel e Richard Corliss è questa (anche su repubblica): 4 film sono italiani, dei quali due di Sergio Leone. Il terzo è "Otto e mezzo" di Federico Fellini, anche se io preferisco "Amarcord"; il quarto è "Umberto D" di Vittorio De Sica. Avrei scelto "La ciociara".

Fiction su Edda Ciano

Ho visto ieri la fiction Rai su Edda Mussolini in Ciano: bella come fiction, bravi gli attori, l'ambientazione anni 30 ... forse solo l'attore che faceva la parte del duce (Brasseur) era poco somigliante.
Mancava qualcosa: il popolo, la povera gente o la gente normale.
Che dopo la prima guerra mondiale era alla fame ... costretta (per convenienza molti, per convinzione pochi, secondo me) ad assoggetarsi ad un regime che imponeva tessere, divise, saluti.

Se la Rai voleva fare solo una storia d'amore, che bisogno c'era di tirare in ballo la figura di Edda?

23 maggio 2005

Soluzione finale di Michael Chabon

"Un bambino con un pappagallo sulla spalla camminava lungo i binari. Era svagato, assorto, da una mano gli ciondolava una margherita."


Bello questo libro, che si apre come un fiaba, con un incontro tra un vecchio e un bambino accompagnato da un pappagallo, per diventare poi un giallo, e concludersi in modo commovente. Il vecchio si è ritirato nella campagna inglese, in pensione da 30 anni: l'autore non lo dice esplicitamente, ma dalle memorie del vecchio, dei casi che ha concluso, delle persone (poliziotti, criminali, truffatori) che ha conosciuto si capisce si tratti del grande Sherlock Holmes. Ora il suo interesse è per le api il cui ronzio
"è il canto di una città .. dove tutti facevano quello che dovevano fare,
nel modo stabilito da remoti e rispettabili antenati. Una città dove nessuno
rubava gemme, lingotti d'oro, lettere o piani navali segreti.
"


Il bambino, Linus è scampato al massacro degli ebrei in Europa (siamo nel 1944): non parla, oppresso da un orrore che non riesce ad esprimere a parole, ma interagisce con gli altri con dei pezzettini di carta. I suo pappagallo ripete in continuazione una litania di numeri in tedesco "Sieben zwei eins vier drei ...", attirando l'attenzione degli altri pensionanti dove il ragazzino vive. È un codice segreto la litania, una combinazione, o cosa? Un giorno scompare il pappagallo e uno dei pensionanti muore. Ciò spinge il vecchio (viene sempre chiamato così nel libro) ad indagare nuovament, per riportare al bambino il suo pappagallo. E scoprire il mistero della canzoncina.Un piccolo capolavoro, che riesce a parlare dell'olocausto in modo così delicato, usando come testimone un bambino reso muto dall'orrore. Molto bella anche l'ambientazione nella campagna inglese del 44. Da consigliare!

I link su ibs e bol.