Sto completando la lettura di “Complici, caso Moro (il patto segreto tra Dc e Br)” di Stefania
Limiti e Sandro Provvisionato: un tentativo di rileggere la storia
del rapimento del presidente della Dc Aldo Moro, dell'eliminazione della sua
scorta (Leonardi, Zizzi, Iozzino, Rivera e
Ricci), della prigionia e della sua morte.
I due autori sono andati a rianalizzare le analisi, le perizie, i
pochi dati certi su questa pagina che rimane oscura (nonostante le
Commissioni parlamentari e i tanti processi).
In fondo, ed è una cosa che
difficilmente riesco ad accettare come cittadino, la verità che si è
affermata dal punto di vista giudiziario e storico, è quella
che ci hanno raccontato i brigatisti (non pentiti) Moretti e Morucci.
In via Fani c'erano solo ed
esclusivamente loro, quando hanno rapito Moro non avevamo bene in
mente una strategia da intraprendere con lo Stato, hanno ucciso Moro
(dopo i 55 giorni di prigionia in via Montalcini) abbandonando il
cadavere in via Caetani dopo aver attraversato Roma. Ma è una
versione che fa acqua da tutte le parti.
A cominciare dall'agguato in via Fani,
che la “geometrica potenza” di cui parlò il leader di
Potere Operaio Franco
Piperno mal si comprende con lo scarso addestramento delle
Br. Col fatto che i mitra di Moretti e Bonisoli si incepparono.
Con le perizie sui cadaveri della
scorta. Col fatto che circà metà dei colpi risultano sparati da un
solo mitra.
Uno stralcio del libro:
“Per chi c'era, l'inizio dell'attacco in via Fani avviene non con raffiche di mitra, ma con colpi singoli di pistola.
Come si conciliano queste testimonianze oculari con le affermazioni di Valerio Morucci, il quale descrive l'inizio dell'attacco ad opera di quattro uomini tutti armati di mitra?
Come escludere che i colpi singoli di pistola uditi dai testimoni non siano quelli sparati da qualcuno che dal lato destro di via Fani sia balzato fuori da dietro la Mini Clubman Estate con il preciso compito di eliminare il più pericoloso degli uomini incaricati di proteggere Moro, e anche il più addestrato, il maresciallo Leonardi, il cui corpo è stato crivellato da colpi provenienti solo da destra?
Se le perizie scientifiche dicono il vero allora alla scena descritta da Morucci mancano, come abbiamo visto, due elementi: due altri attaccanti, uno che agisce da sinistra, sparando ben 49 colpi – ossia un caricatore e mezzo – e l'altro che si muove sulla destra e che, prima di sparire, ha un solo compito, ovvero eliminare l'elemento più problematico della scorta di Moro”.
La Mini Clubman, l'auto dei servizi,
sul lato destro di via Fani, quello da dove ha agito il killer che
per le Br non è esistito.
E qui le prime domande? Perché le Br
mentono (e lo dicono le perizie, l'evidenza dei fatti)?
Stanno coprendo qualcuno, magari
qualcuno di esterno al gruppo. Di innominabile.
E perché la DC si accontentata di
questa versione di “comodo”?
La tesi degli autori è chiara e la si
intuisce dal sottotitolo.
La scheda del libro sul sito di Chiarelettere.
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