D'altronde il tema di Expo non è il cemento, la speculazione, gli affari, le mazzette, i padiglioni (ma quanto son belli!) o gli affari per Eataly.
il tema è il cibo: quanto possiamo essere sicuri del cibo sulle nostre tavole.
La prima inchiesta riguardava una truffa alimentare, a Cuneo, sulle carni di vitello: un allevatore senza scrupoli che non parla con la giornalista, un veterinario pentito (e che ha restituito i soldi della corruzione ma è stato condannato), un tecnico di laboratorio che siringava i vitelli con sostanze anabolizzanti (come il clenbuterolo).
SABRINA GIANNINI IN STUDIOCi provo. Allora: perché questa è una storia straordinaria? Perché per la prima volta è coinvolto anche un veterinario del servizio sanitario nazionale che avrebbe dovutocontrollare. Però, confessando, ha svelato alcuni dettagli interessanti che ovviamente conoscevano tutti quelli del sistema, macellatori, grossisti e altri allevatori, ma non noi consumatori. Questa indagine che parte da una piccola procura, Cuneo, ma arriva ai piani alti della politica come vedremo. Intanto ricominciamo ascoltando una telefonata intercettata tra l’allevatore e il suo tecnico di stalla che utilizzava una lunga siringa, vedremo, con dentro degli anabolizzanti, ma al telefono, parlando in codice, chiamava quella sostanza “zucchero”.La truffa è stata scoperta non dai controlli dei veterinari, ma perché un magistrato ha fatto degli esami non standard (esami istologici) sulle bestie.
Si è partiti da Cuneo, per arrivare ai piani alti della politica: perché l'inchiesta di Report ha messo in luce l'inutilità dei controlli in essere sugli allevamenti.
Gli esami previsti (come quello delle urine) è inefficace se fatto dopo qualche giorno l'assunzione di sostanze anomale: sarebbe meglio controllare il pelo delle bestie.
La comunità scientifica sa di queste lacune e le ha segnalato a chi di dovere da dieci anni.
Eppure si va avanti così.
L'azienda condannata (che faceva gestire le stalle ad allevatori che ignoravano cosa venisse somministrato ai vitelli) ha guadagnato 65 ml di euro in pochi anni.
E c'è anche l'aspetto sanitario: quelle carni sono finite sulle nostre tavole con effetti poco benefici per la nostra salute.
Non è allarmismo, ma solo un episodio che dovrebbe far accendere qualche lampadina in ministero.
Perché c'è questa storia della carne gonfiata, poi ci sono i vitelli che arrivavano dalla Lituania e venivano trattati con gli anabolizzanti per farli riprendere.
Di vitelli che anziché prendere il latte materno vengono cresciuti con latte in polvere:
SABRINA GIANNINI FUORI CAMPOL’Europa ha concesso di aggiungere di tutto alla polvere bianca quando il prezzo del latte è aumentato. Non è l’industria che si adatta alle esigenze del vitello, ma è ilvitello che si adatta a quelle dell’industria dei mangimi, dei farmaci, del marcato. Beata ignoranza dei consumatori, tanto la scritta sull’etichetta è sempre: “vitello”. Un altro caso, un altro allevamento. Sempre in provincia di Cuneo, a Saluzzo. Con una pistola automatica l’allevatore inietta un liquido. La Procura di Cuneo ha accertato che quel liquido era il 17 beta-estradiolo, uno steroide sessuale cancerogeno. Dal video si vede che l’allevatore segna con un gesso il mantello degli animali del primo box, ai quali non ha iniettato la sostanza proibita. Soltanto lui può dire a chi fosse destinato quel messaggio.Possiamo star tranquilli dei dati che fornisce il ministero?
"Infatti il 99,88% dei 38 mila campioni esaminati negli allevamenti di tutte le specie e i loro derivati risulta regolare. Al 100% poco ci manca. Il Ministero della Salute rassicura i consumatori pur sapendo che il sistema fa acqua da tutte le parti. E lo sanno soprattutto gli allevatori."
Ci sono gli esami ispopatlogici, post mortem, che permettono di scovare meglio il doping sui vitelli: ma è un metodo che rimane sperimentale, da anni.
Si fanno solo 4 controlli su 70mila, forse per non far crescere il panico tra i consumatori di carne.
E poi l'analisi del pelo, come racconta il prof. Nebbia:
SABRINA GIANNINIAttualmente pur sapendo che nel pelo si possono individuare alcune sostanze o alcuni trattamenti illeciti, in realtà non vengono ricercati?CARLO NEBBIA - DOCENTE DI TOSSICOLOGIA DEI RESIDUI NEGLI ALIMENTI- UNIV. TORINONo, il pelo non rappresenta una matrice ufficiale.SABRINA GIANNINIE perché?CARLO NEBBIA - DOCENTE DI TOSSICOLOGIA DEI RESIDUI NEGLI ALIMENTI- UNIV. TORINOBeh, questo bisognerebbe chiederlo...SABRINA GIANNINI FUORI CAMPOAl nostro Ministro della Salute che siede al Consiglio d’Europa insieme ai colleghi stranieri, ai quali interessa ancor meno sostenere la ricerca sui metodi alternativicome i biomarcatori, quella su cui studia il professor Nebbia, tra i più autorevoli esperti in tossicologia veterinaria. I politici preferiscono il sistema di facciata, quelloinefficace.SABRINA GIANNINIDa quanti anni si sa che l’attuale piano di controllo per la ricerca di queste sostanze è deficitario, tanto per essere...CARLO NEBBIA - DOCENTE DI TOSSICOLOGIA DEI RESIDUI NEGLI ALIMENTI- UNIV. TORINOBeh, io credo che il problema si sia posto soprattutto in questi anni; vogliamo dare un arco di dieci anni, per essere...SABRINA GIANNINIDa dieci anni...CARLO NEBBIA - DOCENTE DI TOSSICOLOGIA DEI RESIDUI NEGLI ALIMENTI- UNIV. TORINO...approssimato probabilmente per difetto: una decina d’anni.SABRINA GIANNINI FUORI CAMPOUna decina d’anni che si vuol far credere ai consumatori che i cibi di origine animale siano controllati, quindi sicuri. Ma non è cosi, e dopo un lungo letargo gli espertidell’Agenzia per la Sicurezza Alimentare hanno scritto che il sistema non va, due anni fa, quando due anni fa a quel gruppo di esperti si unito il professor Nebbia.
Insomma, un caso non fa statistica, ma dovrebbe far riflettere: perché questo sistema penalizza gli allevatori onesti a discapito di quelli che continuano ad ingrassare gli animali con anabolizzanti.
E anche l'Unione europea ha le sue colpe, per i mancati controlli che sono a vantaggio della grande industria a discapito della nostra salute.
Qui il link per rivedere la puntata e il pdf con la trascrizione del servizio.
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