Non avendo ereditato (come suggeriva ironicamente Crozza ieri), dobbiamo trovare un'altra strada per i 10 miliardi.
Quelli che servono, nel DEF, per scongiurare l'aumento dell'iva come previsto dalle clausole di salvaguardia.
Siccome ci hanno detto che non aumenteranno le tasse, siccome hanno detto che non taglieranno i servizi, dobbiamo pensare che i soldi spuntino dai tagli alla spesa improduttiva.
Quella degli altri, chiaramente. Comuni e regioni.
Forse taglieranno le sedi all'estero delle regioni?
I vitalizi (anche per gli ex consiglieri)?
I rimborsi? Gli stipendi?
Oppure taglieranno sulle partecipate, le società di servizi che finiscono nelle cronache dei giornali e non per motivi lusinghieri (come l'inchiesta sulle spese pazze di Trenord).
Difficile: anche l'anno scorso avevano detto niente aumento delle tasse.
Che gli 80 euro avrebbero rilanciato i consumi.
Che ci sarebbe stata questa crescita.
Che i dipendenti avrebbero potuto attingere al tfr per avere più soldi da spendere (e rilanciare i consumi che avrebbero rilanciato gli ordini per le imprese ..).
Non è che possiamo continuare a credere così, sulla fiducia.
Le inchieste e le tante promesse fatte, hanno intaccato la fiducia nel premier che fa le riforma in fretta e senza guardare in faccia a nessuno.
La trasparenza dei finanziamenti ai partiti, nei donatori alle fondazioni, il rapporto tra certi politici e le cooperative, rivedere la legge sugli appalti, la prescrizione, il falso in bilancio per tutte le imprese, una tassazione sulle multinazionali di internet (doveva essere fatta nel semestre europeo).
Almeno la legge sulla tortura, visto che lo chiede l'Europa e dovremo pagare fior di multe.
Niente.
L'unica cosa certa è che le tasse centrali forse non aumenteranno.
Ma sono già aumentati gli abbonamenti dei treni regionali, qui in Lombardia.
Prendetevela con Maroni, direbbe Renzi.
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