Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
24 aprile 2015
Anche questa è stata la Resistenza
Ieri sera alla sala consiliare di Inverigo, l'avvocato Filippo Meda ha raccontato gli ultimi giorni della guerra di liberazione, tra il 25 aprile e 1 maggio, di cui fu testimone. L'accordo col capitano tedesco Lutze, che comandava un presidio di SS, affinché abbandonassero il paese senza spargere altro sangue.
Le ultime scaramucce coi fascisti (della colonna Petacci), dopo il 25 aprile, a Bulciago, in cui morirono 37 ragazzi, poco più che diciottenni.
I fascisti che volevano mettere a ferro e fuoco il paese di Lurago e di Inverigo: violenza che fu evitata solo grazie al parlamentare dei partigiani e del prevosto di Lurago.
L'arrivo della colonna dell'esercito americano, da Bergamo, nella notte del 27 aprile, la gioia delle persone perchè significava la fine della guerra.
Tutto questo è nelle memorie del comandante del CLN Guido Donà, recitate in sala.
Filippo Meda ha raccontato a noi la resistenza vissuta coi suoi occhi: lo scarso armamento, l'entusiasmo. Il monito dato dal padre, quando scoprì che aveva rubato due bombe a mano dall'auto di Valenti e della Ferida: "La resistenza si fa con le idee e non con le armi".
Ha anche citato un episodio della guerra, in particolare della Shoa che è passata anche da qui: ad Inverigo, in una casa non lontana dal municipio, era nascosta la famiglia di Liliana Segre.
Una mattina un camion delle SS si ferma davanti casa, qualcuno aveva fatto la spia: le SS catturano tutti, anche gli anziani genitori di Liliana, caricati come sacchi di patate sul camion.
Un signore che abitava in una cascina poco lontana, Mario Fumagalli, prese le loro difese: si avvicinò alle SS (e ai fascisti) e li apostrofò "cosa ve feet", ma non vi vergognate?
Fu preso a calci e picchiato.
Non salvò la vita ai genitori di Liliana, ma il suo gesto salvò l'onore del paese. Mario Fumagalli fu uno dei tanti che non girarono la testa dall'altra parte.
Anche questa è stata la resistenza.
In molti, alla fine dell'incontro, hanno chiesto al sindaco di installare delle targhe, nel paese, per ricordare i tanti martiri della guerra di liberazione.
Questa è una foto storica: fu scattata il 1 maggio, nella piazza di Inverigo, con tutti i partigiani inverighesi in festa
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