L'ultimo sondaggio di Emg per La7, indica che la distanza tra PD e centrodestra e M5S si è diminuita: se si dovesse andare al voto e se dovesse essere confermato questa previsione di voto, Renzi potrebbe andare al ballottaggio.
Ed è tutto da vedere.
Ma sono solo se.
Non è detto che gli italiani voterebbero così (con una percentuale di astenuti al 40% poi) e non è detto che si andrà a votare.
Anche perché per la campagna elettorale servirebbero i numeri della crescita (al momento da decifrare): la minaccia delle elezioni anticipate è un bluff allora?
Forse. Di certo le camere le scioglie Mattarella che ha il diritto dovere di trovare una nuova maggioranza.
Berlusconi rientrerebbe in gioco.
Salvini ne uscirebbe ringalluzzito.
E a sinistra?
Oggi iniziano le votazioni per l'Italicum: la minaccia del voto di fiducia aleggia nell'aria. Come ricordava Da Milano domenica a Gazebo, è stata usata solo 2 volte.
Per la legge Acerbo nel 1923 e per la legge truffa del 1953.
Solo che lì Mussolini la fece contro Matteotti e Gramsci.
De Gasperi aveva dall'altra parte Nenni e Togliatti.
Oggi Renzi la usa per minacciare Fassina, Bersani e D'Attorre.
Gente che ancora non ha capito cosa sia successo nel loro elettorato nel 2013.
Almeno Renzi è stato chiaro: voglio prendere i voti di Berlusconi. E lo sta facendo.
E a sinistra?
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