Dunque un presidente del Consiglio, non eletto (a differenza di come aveva promesso), minaccia di approvare una legge elettorale a colpi di una maggioranza frutto di una legge elettorale anticostituzionale. Nata con un premio di maggioranza che la Consulta ha bocciato.
Maggioranza figlia di un altro segretario di partito che si era presentata alle urne con un altro programma. Dove non si parlava di tagliare (o far finta) il Senato, tagliare l'articolo 18, mantenere le liste bloccate.
Sostituisce i propri deputati in commissione Affari Costituzionali se non votano come lui.
Legge elettorale che, assieme alla riforma Costituzionale (lo dice D'Alimonte in una intervista al FQ), cambia il modello della Repubblica, andando verso l'elezione diretta del premier, togliendo potere al Parlamento.
Tutto normale?
A me non sembra. Non mi risulta che la gente abbia votato PD per questo nel 2013 (e non parlatemi delle europee che non c'azzecca nulla, per dirla alla Di Pietro). A me non sembra che si sia discusso molto, in Parlamento, di legge elettorale e di Senato, visto che si sono approvate le leggi a colpi di canguro e minacce.
A me non sembra che la gente volesse le larghe intese, volesse le maggioranze allargate con NCD di Alfano e le riforme del paese con Berlusconi.
Che fa propaganda sui numeri dei contratti stipulati, usando i numeri come fa comodo loro, nascondendo le crisi (Piombino, Thyssen, Ilva, Whirlpool) sotto il tappeto. Sventolando riforme e assunzioni sulla scuola.
Lo ripeto: tutto regolare?
Nessun commento:
Posta un commento