“Niente sapi? Aieri a trentacinque operai del cementificio ci arrivò la carta della cassa integrazione. Stamattina hanno principiato a fare catunio, voci, pietre, cose così. Il direttore s'è appagnato e ha chiamato qua”.
“E perché Mimì Augello c'è andato?”
“Ma se il dottore l'ha chiamato d'aiuto!”
“Cristo! L'ho detto e l'ho ripetuto cento volte. Non voglio che nessuno del commissariato s'immischi in queste cose!”“Ma che doveva fare il poviro dottore Augello?”
“Smistava la telefonata all'arma, che quelli in queste cose ci bagnano il pane! Tanto, al signor direttore un altro posto glielo trovano. Quelli che restano al col culo a terra sono gli operai. E noi li pigliamo a manganellate?”.
“Dottore, mi perdoni ancora, ma lei proprio comunista comunista è. Comunista arraggiato è”.
(La voce del violino di Andrea Camilleri, Sellerio editore)
Montalbano non sarebbe stato d'accordo.
Dopo le manganellate di ieri notte a Venaus, viene da chiedersi dove erano ieri notte i marescialli Rocca, i poliziotti della squadra, del distretto, della guardia di finanza e, per ultimo, la guardia costiera. Dove sono questi funzionari dello stato dal volto buono? Forse sull'isola dei famosi.
Quanto èdiversa la realtà rappresentata dalla televisione dal mondo reale.
A cosa sono servite le manganellate? Oggi il telegiornale nazionale già non parla più delle botte ai manifestanti, ma solo dei disordini di Torino, di un poliziotto colpito da una bottigliata, delle vetrine distrutte ... Forse si voleva mettere in difficoltà la giunta di sinistra (comune e regione), in vista delle olimpiadi invernali (un bel business).
Oggi sui giornali ho cercato invano una dichiarazione dal vaticano o da esponenti della chiesa, che criticasse la violenza contro i manifestanti: neanche una parola. Forse perchè non c'erano preti tra i manganellati? O perchè c'è violenza e violenza? Mettiamoci l'anima in pace, direbbe Lunardi.
Technorati: TAV, Venaus
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