L'inizio dei lavori, poi le proteste della popolazione della valle, co i sindaci in prima fila. Il blocco dei cantieri cui il governo rispond con la militarizzazione della valle. Fino allo sgombero a manganellate del presidio. Poi rioccupato. E tutti i TG a riportare le dichiarazioni dei politici "la legalità è ritornata", "1000 terroristi hanno invaso la valle", "ora è solo un problema di ordine pubblico" ... Nessuno che si esprimesse sulle motivazioni della protesta: ma insomma l'amianto c'è o no? Siamo sicuri che senza il traforo a Venaus andiamo in serie B?
Tanto per ricordare, quando ci sono state le proteste a Scanzano o in Campania per l'inceneritore, i manifestanti arrivarono a bloccare la ferrovia e l'autostrada. Ma in quel caso il governo non scelse la linea dura.
Ora, finalmente si è arrivato al patto, tra governo e i sindaci dei comuni interessati dalla TAV: ma non potevano pensarci prima?
O forse che le botte e le manganellate sono servite per arroventare il clima (siamo sotto elezioni) e per rispolverare il tormentone degli anarco-insurrezionalisti?
Intanto il sito dove dovrebbero iniziare gli scavi è stato posto sotto sequestro , caso mai a qualcuno volesse venir voglia di continuare i lavori lo stesso.
Technorati: Venaus, TAV
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