Il terzo giallo di Pederiali, con protagonista l'ispettore Camilla Cagliostri, è una decisa critica ai format televisivi come i reality, come anticipa il titolo. Perché al termine delle pagine si capisce che il nemico contro cui Camilla dovrà lottare è il desiderio di apparire in video a tutti i costi, di conquistarsi i propri cinque minuti di gloria.
Partiamo dalla trama: Camilla deve scortare una famosa attrice di Modena, Vanessa Silvi, che ha ricevuto lettere minatorie e telefonate con minacce di morte. Attrice che, dopo aver passato molti anni a Roma, ha deciso di tornare al paese di origine e ristrutturare una vecchia villa cui è molto legata. Il suo rapimento turba il quieto vivere della città: ma è solo il primo di una serie, perchè vengono poi rapiti una giovane commessa Coop con ambizioni televisive, un imprenditore, un giovane floricoltore, un'ex modella.
La polizia mette in relazione questi rapimenti, anche in seguito della distribuzione a diversi giornali locali di una cassetta: è la prima puntata di una trasmissione simil grande fratello. Le persone rapite sono ospiti della casa, ma le nomination servono a decidere non chi deve uscire dalla casa, ma chi deve essere ucciso.
Lo sgomento e la sorpresa causati dalla cassetta sono tali che da Roma arriva un commissario, Beggiato, col compito di prendere in mano le indagini. Indagini da cui Camilla viene estromessa, ma sia per il suo carattere orgoglioso, sia per l'amicizia che aveva iniziato ad instaurare con la nipote dell'attrice, va avanti lo stesso, per una sua strada. Inizia ad intuire che la scomparsa di Vanessa potrebbe non essere legata a quella degli altri ospiti: chi poteva voler la morte di Vanessa?
Intanto le cassette continuano ad arrivare, come fossero puntate di una regolare trasmissione televisiva: cassette che, nonostante la procura che vorrebbe bloccarle, vengono mandate in onda, conquistando un grande share. Share ed interesse che oltrepassa i confini regionali, sbarcando anche su reti nazionali.
Il grande fratello, che nelle cassette non compare mai, ma si sente solo la sua voce, conquista un suo pubblico: ma davvero le persone sono interessate a scoprire chi sarà il prossimo a morire, tra Catia, Tonino, Guido e Lory?
A Camilla qualcosa, della trasmissione, delle morti (che la televisione riporta e la gente segue con un interesse morboso) non torna: nonostante gli ostacoli del commissario Beggiato, inizia a realizzare una sua teoria.
Giallo ben congegnato, che va ad investigare nel piccolo, nel mondo dei drammi familiari della provincia, ma che è anche in grado di affrontare il tema del mondo sfavillante della televisione. Il fascino della ribalta, della notorietà, di essere su tutte le pagine dei giornali: una malattia che può essere molto pericolosa.
Nella sfida emerge il personaggio di Camilla. Come definirla? Un segugio, una persona ostinata, indisciplinata agli ordini superiori, quando li ritiene sbagliati. Ma anche una donna sensuale, amante del buon mangiare e passionale nell'amore.
Nell'intervista a cafeletterario Pederiali parla di poliziotta che non è “politicamente corretta”.
Camilla non si lascerà ipnotizzare dal grande fratello: sarà l'unica a vedere la realtà, oltre lo schermo e le apparenze della casa. Una casa che estranea il senso del reale dei partecipanti: “dopo un poco il mondo tra quei muri ti sembrerà tutto il mondo. Allora parli e ti muovi e ti comporti come se tu e gli ospiti foste davvero soli, anche se sei consapevole dell'esistenza di un copione, di un canovaccio preparato da qualcuno. Stai al gioco, il gioco diventa vita, e le migliaia di persone che ti guardano, inclusi parenti, amanti, mogli, mariti e amici, si riducono all'occhio di una persona sola, virtuale e tutto sommato anonima, anche se potente come un Dio: il Grande Fratello.”
P.S.: dopo aver letto le ultime pagine, non mangerò più mortadella ...
I link sul sito della Garzanti, su bol e ibs; l'intervista a Pederiali su cafeletterario, infinitestorie
Technorati: Giuseppe Pederiali
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