In questi giorni ho visto Vespa dappertutto, in tutte le trasmissioni possibili, specie quelle a carattere di svago. Per presentare il suo libro "Vincitori e vinti" è andato da Augias a "Storie Vere" (Rai3) (che tra l'altro è stato l'unico interlocutore che gli ha rinfacciato i limiti del suo libro), nella trasmissione "A sua immagine" (Rai1), da "Affari tuoi" da Pupo (Rai1), a "La settimana" (La7) con Elkann, "Linea Verde" (Rai1) con Marco Brosio e infine è riuscito pure a imbucarsi a "La prova del cuoco" con la Clerici. Complimenti!
Proprio dalla Clerici, mentre stendeva la pasta, raccontava delle incredibili rivelazioni del suo libro, che getta luce su una parte della nostra storia che ci siamo dimenticati "dopo la liberazione sono stati massacrati 30000 fascisti".
Ma dai? dopo il libro di Pansa ("Sconosciuto 1945"), che parla solo di quello (nascondendo i crimini commessi da quei fascisti poi giustiziati, come il federale di Torino), un altro libro che racconta la storia andando a filtrare i pezzi che interessano. Solo i morti che fanno comodo.
Un'altra rivelazione: i crimini di guerra effettuati dai nazifascisti nell'Italia centrali non sono stati processati perchè la Germania, terminata la guerra divenne una nostra alleata. Ne aveva gia parlato Franco Giustolisi ne "L'armadio della vergogna", dove la vicenda è stata spiegata in modo più approfondito. Tito chiese di mettere sotto processo i vertici militari italiani (il maresciallo Graziani e il generale Roatta) per crimini di Guerra nell'allora Jugoslavia, richiesta che fu bloccata da Churchill perhè l'ex nemico, l'Italia fascista, era diventato un prezioso alleato nella guerra fredda. Per Vespa, Tito dimostrò "una faccia di bronzo" perchè dimenticò i morti italiani uccisi nelle foibe dai titini. Come se i morti per mano titina cancellassero i morti da parte degli italiani.
Piazza Fontana? "Forse tra gli ideatori dell'attentato ci furono persone del terrorismo nero, ma come esecutori, ho i mei dubbi ..". Sembra di sentire parlare Montanelli che, ha proposito della strage alla stazione di Bologna, sul suo libro "La storia d'Italia - gli anni di fango", scrisse che i morti meritavano giustizia, ma anche i terroristi Mambro e Fioravanti, ingiustamente accusati ...
Vespa ha aggiunto poi, parlando del sempreverde Andreotti, una persona con una memoria prodigiosa, che, quando era sottosegratario, della vicenda delle stragi dimenticate nell'armadio della vergogna "non ne sapeva nulla" .. peccato.
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