Trapani, il vescovo Francesco Micciche' decide di uscire allo scoperto, dopo la serie di arresti che hanno colpito politici siciliani, da ultimo quello del deputato regionale siciliano dell'UDC Davide Costa, per l'inchiesta antimafia "Progetto Peronospera" sui rapporti tra esponenti politici e le cosche mafiose di Marsala.
Il 22 novembre ha scritto una lettera, nella quale parla il vescovo invita a ripensare al vero significato della parola poliltica. Contro un "certo modo di intendere la politica".
"No alla mafia, struttura di peccato atea e assassina, no alle lobby di potere più o meno occulte, no alle parole vane del politichese corretto, no alla giustizia fa da te".
"Non si possono chiudere gli occhi davanti ai mali, vecchi e nuovi, che affliggono la Sicilia e la provincia di Trapani. L'indifferenza, l'apatia, l'ignavia sono mali peggiori del prodotto malato espresso dalla nostra società. E' la cultura, il pensiero quotidiano della nostra gente che deve cambiare"
"Chi vive la politica come missione sa di andare incontro ad incomprensioni, di poter subire pressioni e proposte allettanti per il raggiungimento e la conservazione del “potere”. Cedere malauguratamente alla tentazione del facile consenso-successo a scapito dei valori è cadere nel baratro di un ricatto senza fine che annulla la libertà di scelta del politico e rende la politica spregevole agli occhi del popolo. La società civile, a sua volta, non può e non deve né chiedere né pretendere dal politico ciò che il politico non può e non deve fare. "
E' un piccolo passo, ma in un momento nel quale la chiesa esterna su vari argomenti, il suo appoggio nella lotta alla mafia è comunque importante. Perchè non solo l'aborto, il divorzio sono contro la vita (secondo una visione cattolica), ma anche l'omicidio, il ricatto, l'estorsione ... Spero che questo invito venga raccolto e amplificato.
Technorati: mafia, vescovo Miccichè
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