26 febbraio 2020

Cosa lascerà questa crisi


L'esperimento di quarantena, almeno qui a Milano, potrebbe cessare: non si sa quando, ma qualcuno deve aver realizzato quali sono gli effetti di scuole, bar, cinema, università chiuse.
Di eventi bloccati, del clima di allarmismo che, da fuori dell'Italia, porta ora ad una situazione di isolamento.
Si è passati, qui in Lombardia, da rischio Wuhan a “è poco più di una influenza”.

Conviveremo con questo nuovo virus per mesi, sperando solo che l'isteria, l'ansia del raccontare gli eventi davanti gli ospedali, diventi solo un brutto ricordo.
Chissà, ora passeremo dalla cronaca dei numeri dei contagiati, ai numeri del PIL in calo, dei mancati guadagni dei commercianti, ai mancati introiti per le prenotazioni saltate per lo spostamento della fiera del Mobile.
Dimenticandoci che, come tutte le crisi, anche questa colpirà le persone in modo asimmetrico: ci sono quelli che possono starsene a casa, con tanti disagi.
E quelli che già erano in situazione di crisi che staranno ancora peggio: per esempio i lavoratori della gig economy, di cui ne parla oggi Robecchi sul Fatto Quotidiano.
Ci sono i tanti tavoli delle crisi aziendali, l'Ilva, Alitalia, i terremotati in centro Italia ..

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