Ma quello che non si può sentire sono le critiche di quelli che, per il momento sono passati all'opposizione.
Come Renzi, per esempio, e anche per scelta personale:
Non è che appena vai al governo diventi Kasta o establishment.
Il governo delle "larghe intese populiste". "La nuova casta", con i leader di Lega e M5S che adesso "devono smettere di strillare su Facebook e iniziare a governare l'Italia". Perché "gli alibi non ci sono più". L'ex segretario del Partito democratico Matteo Renzi commenta nella sua enews la probabile nascita del governo a trazione grillo-leghista. "Dopo 80 giorni, ci siamo. Nel tempo necessario a fare un celebre giro del mondo letterario, l'alleanza tra Lega e Beppe Grillo ha più modestamente scritto un contratto e partorito il governo delle larghe intese populiste. Noi dobbiamo pensare a costruire un'opposizione degna di questo nome e prepararci a costruire l'alternativa se loro falliranno, quando loro falliranno". E all'attacco anche il centrodestra. Con Berlusconi che annuncia il no al nuovo governo e attacca il programma: "Scelte preoccupanti per l'Italia".
E non è che Renzi abbia mai disdegnato i social.
Forse oltre all'opposizione, dovrebbe riflettere sull'operato del suo governo, su quello che ci ha lasciato (una riforma del lavoro a metà, una riforma delle intercettazioni pericolosa, una riforma della scuola che non ne ha risolto i problemi, una legge elettorale che non funziona..).
Perché fare opposizione è facile (e penso ai mesi in cui Renzi faceva opposizione a Letta): governare meno, anche se ti fai un partito tutto tuo come Macron.
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