28 ottobre 2014

La trattativa

Questo governo non tratta coi sindacati. Punto.
Perché le leggi le fa la politica, le fa il parlamento.
O meglio, le fa il governo col piglio sicuro del fare e poi il parlamento ratifica.
Perché purtroppo, come ha spiegato involontariamente il ministro Boschi, "tra il dire e il fare c'è di mezzo il parlamento". Purtroppo (non l'ha detto ma lo si capisce).
Questo governo non deve trattare con chi lavora, con la minoranza PD, coi corpi intermedi tra esecutivo e paese.
Questo governo sta con chi crea lavoro: come Serra, uno che specula sul fallimento di MPS.
O come quelli che assumono con contratti a termine e paghe da fame, come ad Eataly.
O come quelli che spostano le sedi fiscali delle aziende in Lussembrugo. Veri patrioti.

Questo governo non tratta, se non con l'altro contraente del patto del nazareno: ieri sera abbiamo ri sentito la bugia ad Otto e mezzo. Il patto è un atto parlamentare, dice il presidente. Dove sono gli atti, le carte, le firme allora?
Questo governo non tratta: e infatti la legge sull'autoriciclaggio è rimasta lettera morta. Aspettiamo ancora i miliardi del rientro dei capitali (il mezzo condono..). Conflitto di interesse? No grazie, darebbe fastidio

No, la trattativa semmai si fa con altri interlocutori: oggi al Quirinale tra pochi minuti partirà l'udienza segreta del presidente della repubblica. I pm di Palermo potranno fare alcune domande sulla trattativa a Napolitano. Cosa intendeva il consigliere D'Ambrosio con quelle ultime parole? cosa succedeva nei palazzi del potere in quella estare del 1992?
Quando stato e mafia, o meglio una parte dello stato e della mafia, cercarono nuovi equilibri e nuovi riferimenti. Cos'è questo muro contro muro, con queste persone (quelle che mettevano le bombe, che scioglievano le persone nell'acido, che avevano fatto saltare per aria Falcone e la sua scorta) non si può trattare?

Oggi è il giorno nero della repubblica, per tanti motivi. Siccome non siamo nell'america del Washington Post, non possiamo sapere queste cose, non abbiamo il diritto di essere informati.
Dobbiamo accontentarci dei tweet, dei moniti, dei selfie.
Come i bambini cui non si può spiegare tutto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non esageriamo, oggi è un giorno come tanti, troppi.
L'Italia repubblicana, poté darsi una degnissima Costituzione, ma non poteva né doveva avere un suo Washington Post, e non l'ha mai avuto.
E di giorni, stagioni e decenni neri abbiamo riempito l'album.

alduccio ha detto...

Hai ragione, scusa.
Mi son fatto prendere la mano dall'enfasi.

Quello di ieri era un giorno importante per me, per i pm di Palermo e per quelli che ancora vogliono capire cosa è successo nel periodo 1992 1993.

In attesa di tempi migliori e di un nostro Ben Bradlee