13 ottobre 2014

Report – la concordia nazionale

Salga a bordo cazzo!”
Quante volt l'abbiamo ascoltata quella frase dentro la telefonata tra il capitano De Falco e il comandante Schettino? È la frase che ha fatto il giro del mondo e che di fatto ci ha un po' consolato, nella tragedia del giglio. Ci sono comandanti alla Schettino, ma ci sono anche gli eroi come De Falco.
E questo ci è sufficiente a mettere una pietra sopra una tragedia che è costata la vita a 32 persone (un cadavere ancora disperso), ma che poteva anche finire peggio, se la nave fosse affondata al largo.

Ma è andata veramente così? È stata veramente solo colpa di Schettino, che è pure meridionale e si sa, i meridionali sono fatti così ?

L'inchiesta di Report ha raccontato quello che sta dietro lo spettacolino che è stato messo in piedi dal governo e da Costa Crociere, sul recupero della Costa Concordia.
Ma quanto siamo stati orgogliosi, di aver raddrizzato quella nave? È bastato vedere la nave ripartire, assieme al fatto che il PIL è salito per farci stare tutto bene.


L'inchiesta di Boursier rompe un po' le uova nel paniere: Costa sapeva della prativa dell'inchino, ovvero quando una nave da crociera si avvicina alla costa per farsi pubblicità e fare pubblicità alla località turistica. Lo sapeva il sindaco dell'isola, lo sapeva l'armatore e lo sapeva anche Schettino che aveva concordato la rotta coi suoi ufficiali.
“E' una prassi consolidata” l'inchino dice l'ex comandante che è rimasto l'unico imputato al processo: ma allora chi mente, visto che Costa smentisce di esserne a conoscenza.

Al momento dell'impatto, era in plancia e, sempre Schettino nella sua versione, quando si accorge degli scogli fa fare una manovra diversiva al timoniere che non capisce. Altre anomalie: gli scogli sono segnati sulle carte. Nessuno se ne accorge?
E poi, Schettino si è accorto che il timoniere non parlava italiano solo in quel momento?

Gli avvocati di parte civile hanno tirato in ballo la questione economica: un timoniere indonesiano costa meno, specie se prima faceva altro (era al timone da 20 giorni). Dopo aver patteggiato, oggi pare sia scomparso.

Ma possiamo incolpare Schettino anche per la cattiva gestione dell'emergenza? Quando il personale di bordo (dove non tutti parlavano nemmeno l'inglese figuriamoci l'italiano) invitava la gente a tornare nelle camere?
E che dire delle anomalie alle strumentazioni di controllo?

Schettino prima di avvisare la capitaneria di Livorno telefona a Costa, al signor Ferrarini per chiedere cosa fare. Sostiene che doveva essere Costa che avvisava la capitaneria. Di fatto sono stati i passeggeri.
Pare che all'inizio Costa fosse più interessata a limitare i danni.
Quando la nave si ribalta, a mezzanotte, è troppo tardi.
Schettino dice di essersi trovato su una lancia e nemmeno sa lui come, non aveva altra scelta se non buttarsi a mare. Eppure De Falco lo invita a tornare a bordo: non sapeva che, per come era messa la nave, era impossibile per il comandante tornare in plancia.
Chi non ha avvisato della situazione De Falco?
Costa ha avvisato la capitaneria generale di Roma. Roma ha chiamato Livorno?
Sappiamo oggi che De Falco è stato demansionato, per quella parola che, oggettivamente, non si può sentire, in un paese che tollera le bestemmie di un ex presidente del Consiglio.

Ma che dire allora delle falle alla sicurezza di Costa? Dei controlli che, a sentire una telefonata intercettata tra due dipendenti della compagnia, parlano di certificazioni finte?
Ecco, su questo la stampa a e la politica hanno fatto calare il silenzio.
Eppure, visto quanto è successo varrebbe la pena di chiedersi se le navi di Fincantieri sono sicure: un avvocato americano che ha intentato causa alla Carnival, parla di navi “squilibrate”, troppo alte e grandi.
Sono le navi che fanno gli inchini e poi entrano nel canale di Venezia.
Cosa faremo se dovesse succedere la tragedia in Canal Grande? Ci consoleremo col Pil un'altra volta?


L'ente di controllo delle navi, il RINA, ha un forte legame con Fincantieri, da cui riceve dei finanziamenti.
C'è una telefonata tra un avvocato e un ingegnere di Cosa dove si dice “Rina fa tutto quello che vuole Fincantieri”.
Tutto corretto?

Ma, come dicevo, la resurrezione della Concordia ha oscurato tutto: è il momento di essere orgogliosi di noi, diceva il premier Renzi che, assieme al ministro Poletti, ha pure ringraziato Costa per il recupero. E ci mancava pure …
La sede per lo smantellamento è Genova, da dove la nave è partita. In mano ad aziende legate a Fincantieri, che hanno le competenze. Qualcuno si preoccuperà ancora dei difetti?


L'operazione mediatica si è felicemente conclusa: il mostro è stato sbattuto in prima pagina e possiamo sentirci fieri di essere italiani.
Fino alla prossima tragedia.

Il sito di Report, dove rivedere la puntata e il pdf con la trascrizione del servizio.

Nessun commento: