C'è tempo fino all'8 ottobre per approvare la riforma del lavoro almeno in un ramo del parlamento, per tenere in piedi il bluff con l'Europa. C'è sempre qualche rischio imboscata.
Anche nel paese, visto che questa riforma si inserisce in un contesto estremamente critico: il CNEL (l'ente che doveva essere rottamato ma è ancora in piedi) ci dice che in Italia dopo le riforme sul lavoro è più facile licenziare che non in Germania (guarda un po').
E che al sud è in atto una desertificazione industriale che porta i giovani a non studiare più. Tanto ..
Siamo certi che ritoccare lo statuto dei lavoratori sia così funzionale a creare posti di lavoro? Visto che chi lo dice sono gli stessi che nel passato hanno sbagliato tutte le stime di crescita (e l’Istat prevede intanto che anche il terzo trimestre avrà il segno negativo), qualche dubbio c'è.
Nel frattempo, continua la lotta senza tregua ai nemici della rottamazione: la vecchia guardia è stata spianata come anche i sindacati. Scioperate pure, tanto la ggente è come me. Come se non fossero i sindacati quelli che erano scesi in piazza nel 2002 contro la riforma dell'allora Berlusconi contro l'articolo 18.
Ma quale gente? La speranza delle persone si può cullare per il tempo della luna di miele. Gli 80 euro finiscono nei risparmi o nei rincari di tasse, bollette, beni.
E i soldi del TFR da mettere in crisi le aziende con problemi di liquidità.
La gente in questo momento sta ad osservare: non tutti hano gli strumenti per capire le balle raccontare (io non ho dato soldi alla Fiat, come se i soldi della cassa integrazione venissero dalle tasche di Marchionne) e in molti vorrebbero riporre le ultime sperane in questo giovane che va veloce.
Il rischio è che la gggente si sfiduci, si rassegni, specie a sinistra: cosa c'è di nuovo all'orizzonte?
Il governo degli imprenditori di Della Valle.
La reunion di Forza Italia.
Passera che vuole fare il nuovo Berlusconi.
Ci tocca dare ragione a D'Alema.. capite come siamo messi?
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