31 luglio 2017

Il nero futuro

Ieri tra Repubblica e l'Espresso, veniva tracciato il futuro nero di questo paese.
Si comincia con Repubblica e l'intervista a Berlusconi di Carmelo Lopapa: il futuro federatore (non più candidabile presidente grazie al cielo) rassicura (o minaccia) "non mi faccio da parte proprio ora".
Da parte abbiamo messo la nostra memoria: gli anni con la crescita all'italiana, dei governi delle leggi vergogna e delle leggi ad personam. Dei condoni fiscali, dello smantellamento del servizio pubblico, delle minacce alla stampa critica e ai magistrati che osavano applicare il principio della legge uguale per tutti.

Ci siamo dimenticati la condanna per frode fiscale (con un pezzo di nero finito prescritto), delle società nei paradisi fiscali costruite dall'avvocato Mills (prescritto) e, infine, di quanto emerso dalla condanna per mafia di Dell'Utri. Quest'ultimo era il mediatore tra Berlusconi e la mafia, si proprio quella mafia che ad ogni 19 luglio (o 23 maggio) condanniamo.
“In virtù di tale patto i contraenti (Cosa nostra da una parte e Silvio Berlusconi dall’altra) e il mediatore contrattuale (Marcello Dell’Utri), legati tra loro da rapporti personali, hanno conseguito un risultato concreto e tangibile, costituito dalla garanzia della protezione personale dell’imprenditore mediante l’esborso di somme di denaro che quest’ultimo ha versato a Cosa nostra tramite Marcello Dell’Utri che, mediando i termini dell’accordo, ha consentito che l’associazione mafiosa rafforzasse e consolidasse il proprio potere sul territorio mediante l’ingresso nelle proprie casse di ingenti somme di denaro”.

Passiamo all'Espresso il cui ultimo numero era in buona parte dedicato ai nuovi fascisti: che gli eredi del fascismo, i nostalgici di un dittatore che ha mandato l'Italia alla rovina, partiti nati dallo stesso terreno politicodello stragismo degli anni '70, si considerino i difensori della patria è quasi paradossale.
Su l'Espresso un articolo di Biondani parlava delle impunità dell'estremismo nero, delle protezioni dei servizi, di come siano rimasti impuniti dai processi per le stragi di Bologna e Milano.
Basterebbe qualche libro di storia per ricordare cosa sia stato il fascismo: altro che difesa della patria, difesa degli italiani. 
Certo il fascismo ha fatto cose buone: 
"Ha fatto delle cose buone"! Ma dico, se neanche di Mussolini si può parlar male, ma che deve fare uno perché si possa parlarne male? Deve stuprare le capre in via Frattina? Che deve fare? Dice "Ha fatto delle cose buone", certamente: anche Adolf Hitler o Stalin, un ponte, una strada l'avranno fatta! Anche il Mostro di Firenze l'avrà detto "Buongiorno" a qualcuno qualche volta"
Benigni - una battuta dello spettacolo Tutto Benigni del 1995

E le BR? E i crimini del comunismo? E i soldi della Russia al PCI? ..
E il PD? E la Raggi a Roma? ...


Se questo è il futuro che ci aspetta, il ritorno del caimano grazie al lavoro dell'estrema destra, siamo proprio a posto.

Nessun commento: