Gli ispettori del lavoro del ministro Damiano hanno esaminato il caso Atesia. E hanno stabilito che il lavoro nel call center più grande d´Italia è lavoro subordinato.
E come tale va regolarizzato.
Pronta la risposta dell'azienda contro queste decisioni defidenite «sconcertanti e contraddittorie», denuncia «l´inaccettabile e insostenibile turbamento del mercato» e minaccia la crisi che «obbligherebbe le aziende a fare a meno di 50/60 mila lavoratori». Come dire: sopravviviamo solo se sfruttiamo. E sì, che da tempo Atesia pubblicizza utili da capogiro (53 milioni di euro solo nel 2004), vanta 300 mila contatti ogni giorno e assapora l´idea di quotarsi in borsa.
Facile fare i soldi con la fatica degli altri. E magari non pagare nemmeno le tasse.
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