Quanto è importante ottenere i tre bicchieri del Gambero Rosso per un vino italiano e a che prezzo?
Vedremo anche lo spreco di denaro nella pubblica amministrazione, ben 180 miliardi. Chi controlla?
Si torna a parlare di vino, una delle tante eccellenze italiane, che spesso però sono eccellenze solo sulla carta, visti i pochi controlli (e la poca trasparenza) anche in produttori di vino dal nome importante.
Gli
aiuti all’Ucraina
L’Europa
ha erogato aiuti per l’Ucraina per 50 miliardi: per due terzi sono
prestiti concessi dietro precise condizioni.
Ogni quadrimestre – spiega l’europarlamentare tedesco Michael Gahler – la commissione esamina le leggi approvate dal parlamento ucraino e poi condivide il risultato con gli stati membri e solo allora la commissione libera il pagamento della tranche del fondo. L’Ucraina vuole entrare nell’Unione Europea? Bene, chi entra nel club deve rispettare le sue regole, le imprese devono trovare in Ucraina un quadro giuridico che favorisca gli investimenti per la ricostruzione.
Marta Kos slovena è la commissaria per l’allargamento e sta seguendo in prima persona il percorso di ingresso in Unione dell’Ucraina: “le imprese non aspetteranno la fine della guerra ma stanno già investendo e l’UE offre loro un sostegno finanziario e strumenti per ridurre il rischio. Stiamo facendo buoni affari.”
Ma
in cambio dei prestiti che cosa viene chiesto all’Ucraina? Vengono
chieste privatizzazioni, liberalizzazioni: in un paese povero e
prostrato dalla guerra potrebbero avere conseguenze molto dure: “noi
li aiuteremo ad ottenere degli investimenti” risponde la
commissaria “non avranno più bisogno del nostro aiuto,
diventeranno sempre più competitivi ..”
Di doverso pare
l’economista ucraino Alexey Kusch: “i requisiti dell’UE
porteranno solo alla vendita delle risorse più preziose al prezzo di
rottami metallici. Chi acquisterà il porto di Odessa, le
industrie chimiche di Sumy, le officine meccaniche di Kharkiv e lo
stesso vale per l’energia, già oggi l’industria paga prezzi più
alti rispetto all’Europa, se ora l’elettricità viene venduta
allo stesso prezzo nelle campagne si scatenerà una crisi
sociale..”
Sul
Fatto Quotidiano Manuele Bonaccorsi e Chiara D’Ambrosio hanno
pubblicato una anticipazione del servizio
Ucraina, una “troika” per Kiev: prestiti solo in cambio delle privatizzazioni
di Manuele Bonaccorsi e Chiara D’Ambros*
Domani sera a Report (Rai3), FMi: “Il memorandum lo scriviamo noi, non gli stati”
“Ogni quadrimestre c’è la pagella, altrimenti non arriva la paghetta. Così l’Ue tratta l’Ucraina, dipendente dai suoi prestiti, dato che quasi tutta la raccolta fiscale di Kiev finisce nella guerra. Funziona così il meccanismo di aiuto varato nel 2024 dall’Ue, l’Ukraine Facility Plan, salutato come una dimostrazione del totale e incondizionato appoggio a Zelensky all’invasione russa. Non del tutto incondizionato, a guardare bene: sono 130 i paletti che la Commissione pone all’Ucraina in cambio dei suoi prestiti, un programma di riforme che impegna la Verkhovna Rada notte e giorno. Altrimenti niente prestiti. E l’Ucraina, oggi non riesce a finanziarsi autonomamente sui mercati internazionali.
LAB REPORT: I GENEROSI
Di Manuele Bonaccorsi e Chiara D’Ambros
Collaborazione Madi Ferrucci
Il sostegno finanziario occidentale è fondamentale per l’Ucraina, impegnata da oltre 3 anni a difendersi dall’aggressione militare russa. Ma a quali condizioni vengono concessi questi aiuti? L’Ue e il Fondo monetario internazionale hanno stanziato miliardi di prestiti a Kyiv ma in cambio chiedono liberalizzazioni, privatizzazioni, riduzione della spesa pubblica. Obiettivo: rendere l’Ucraina appetibile agli investimenti privati, anche grazie a un basso costo del lavoro. Una medicina amara, per uno Stato piegato da anni di guerra, con centinaia di migliaia di senza casa, profughi, mutilati, e una popolazione sempre più anziana dopo la fuga all’estero di milioni di giovani. Il Paese avrebbe bisogno di welfare per sanare le sue ferite e non di austerità.
I bicchieri del Gambero
In
che modo si ottengono i “tre bicchieri” del Gambero rosso?
Report
è andata fino a Washington per seguire il tour del Gambero rosso
dove marchi rinomati di vino presentano i loro prodotti: questi
eventi del Gambero rosso non sono gratuiti, gli espositori devono
pagarsi anche il viaggio e l’alloggio, oltre che lo spazio per
l’esposizione delle bottiglie.
Gambero rosso invia ai vari produttori un modulo in cui propone alle cantine di partecipare al tour nord-America, ogni tappa ha un costo di iscrizione di 3600 euro + iva.
Si paga l’affitto della location si paga il catering, Gambero Rosso arriva a spendere anche 30000 mila dollari, da detrarre a quanto si incassa dalle aziende. Nella tappa di Miami erano ad esempio 30 e nel complesso hanno pagati circa 100000 euro, così Gambero Rosso ha ottenuto un guadagno da 70mila euro circa. Ma ci sono eventi dove si arriva, negli Stati Uniti, anche a 200 aziende, come a New York, dove l’incasso è stato circa 700 mila euro.
In Nord America ci sono le tappe poi di Los Angeles, San Francisco, Chicago, Las Vegas.. il peso delle attività all’estero per Gambero Rosso è importante, in totale sono 34 le tappe del tour in giro per il mondo, con cui si arriva ad un incasso totale da milioni di euro dalle cantine.
Le stesse cantine che poi Gambero Rosso deve poi valutare se meritano o meno i “tre bicchieri”.
La scheda del servizio: VINO DIVINO
di Emanuele Bellano
Collaborazione Raffaella Notariale, Carmen Baffi
Il Gambero Rosso è il gruppo editoriale che si occupa di vino e pubblica ogni anno una guida in cui recensisce quelli che vengono definiti i migliori vini d'Italia. Le cantine che devono essere premiate però pagano grandi somme di denaro al Gambero Rosso attraverso pacchetti commerciali e pubblicitari. L'editore del Gambero Rosso, Paolo Panerai è titolare di una rinomata cantina toscana che vende grandi vini di pregio. In base a informazioni esclusive Report è in grado di ricostruire che questa cantina acquista e imbottiglia ingenti quantità di vino sfuso dal commerciante toscano Cantine Borghi. I pezzi del puzzle si ricompongono e mostrano un meccanismo che ruota intorno a Borghi e coinvolge produttori, valutatori di vino e istituzioni di controllo. E intanto nella Fondazione Cotarella, creata da Famiglia Cotarella per raccogliere denaro in beneficenza a favore dei ragazzi colpiti da malattie del comportamento alimentare, emergono ulteriori profili poco trasparenti.
L’insofferenza ai controlli: I fondi del PNRR e la Corte dei Conti
Dopo la pandemia, il governo Conte è riuscito ad ottenere dall’Unione Europea la fetta maggiore dei fondi europei, 194 miliardi di euro: sono soldi in prestito per la maggior parte, è vero, ma sono soldi, tanti. Soldi da spendere in progetti da completare entro il 2026.
Il governo Meloni ha avuto una narrazione sullo stato di avanzamento dei lavori del PNRR molto diversa da quella del governo Draghi – racconta a Report il giornalista di Openpolis Luca dal Poggetto – ha sempre cercato di tranquillizzare l’Unione Europea sul fatto che si stava procedendo nei tempi previsti per il completamento dei progetti andando anche ad eliminare l’attività di controllo della Corte dei Conti.
“Quello che ha lasciato perplessi ” continua Antonio Giuseppone procuratore generale della corte dei Conti della Campania “sono state le modalità dell’eliminazione di questo tipo di controllo, il decisore politico è come se si fosse sentito in qualche modo punto sul vivo e ha detto eliminiamo questo controllo”.
Ma dal 2021 è attiva in Lussemburgo la procura europea che ovviamente si occupa anche dei fondi del pnrr in tutta Europa. Nel 2023 su 223 inchieste totali, 179 riguardavano l’Italia, nel 2024, su 307 indagini totali, ben 228 erano fatte in Italia. Solo 6 in Francia, 4 in Spagna, 0 in Germania.
In Italia c’è stata un distribuzione molto capillare dei fondi che quindi si ramificano in tante direzioni, questo può favorire dei numeri alti anche in termini di accertamento dei reati – spiega a Report il procuratore europeo per l’Italia Andrea Venegoni.
Ma quanto era importante per la corte europea il controllo concomitante della Corte dei Conti sui progetti del pnrr? “Accanto al nostro ruolo, la possibilità di avere dei controlli ad altro livello amministrativo, finanziario da parte di altri organi statali è importante, perché questo aiuta anche a prevenire la frode e a non erogare i fondi in determinate situazioni. Il principio deve essere quello secondo cui più controlli ci sono e più la tutela delle finanze è garantita.”
Eppure
il governo Meloni ha voluto
ridimensionare il ruolo di controllore da parte della Corte dei
Conti sui progetti finanziati dal pnrr.
Qual è il
compito della Corte dei Conti? Si tratta della magistratura più
antica del paese ed è anche quella più vicina ai cittadini, perché
controlla la finanza pubblica,come vengono spesi i nostri soldi (il
voto, ricordiamolo sempre, non è una delega in bianco, quello sono
le dittature).
Ecco perché una parte della classe politica si sente “imbrigliata” dai controlli sulla pubblica amministrazione, come se il lavoro della magistratura contabile fosse una ingerenza sul proprio lavoro: la destra, dalla Lega a fratelli d’Italia hanno usato questi argomenti, la paura della magistratura, la pistola puntata alla tempia, una briglia per la politica, come alibi per depotenziare i controlli della Corte dei Conti.
Fa
più paura la Corte dei Conti che non la corruzione, lo sperpero
delle risorse pubbliche: “ci si muove soltanto e si contesta
l’amministratore solo quando ha agito con negligenza” racconta
Paola Briguori presidente dell’associazione magistrati della Corte
dei Conti “parliamo di strade dissestate, costruite con materiale
scadente, mi dica lei se il cittadino non vorrebbe che vada ad
indagare chi è stato a fare quelle scelte..”
Paolo
Evangelista, procuratore della Corte in Lombardia aggiunge “magari
avessero avuto timore di firmare, invece hanno firmato eccome [i
politici], sottoscrivendo atti palesemente illegittimi. È indubbio
che se noi eliminiamo i freni di una autovettura evidentemente va più
veloce e però rischia anche di schiantarsi, c’è anche questo
aspetto da considerare. Così come il fatto che ci sono tantissime
archiviazioni.”
Proprio il numero delle archiviazioni dimostrerebbe che la paura della firma sarebbe infondata: dai dati emerge che nel 2024 le procure contabili hanno archiviato 15722 fascicoli ed emesso solo 986 atti di citazione, solo il 5,9% degli amministratori sono stati citati in giudizio.
Le
procure – questo emerge dalla realtà dei dati – svolgono la loro
attività con attenzione e con estrema cautela, conclude il
procuratore regionale della Campania Giuseppone.
Uno dei
fatti scoperti ha riguardato il comune di Ceccano in provincia di
Frosinone: una organizzazione criminale faceva la cresta sugli
appalti del pnrr e i soldi europei finivano nelle mani del
faccendiere Stefano Annibaldi che poi ogni settimana li distribuiva
poi a tutti i membri dell’organizzazione.
Una vicenda che racconta a Report il giornalista Clemente Pistilli de La Repubblica: tramite false fatturazioni emesse da alcune ditte compiacenti si creava una percentuale di costi extra per i lavori assegnati durante l’appalto. Fatture false con cui costruire provviste di denaro che settimanalmente veniva trasportato dalla Campania dove si trovavano le ditte, alla provincia di Frosinone. Al di là degli aspetti giudiziari la cosa incredibile è che i fondi del pnrr sarebbero stati utilizzati per lavori inutili come nel caso della piazza principale del centro storico.
Una piazza senza problemi – racconta a Report Patrizia Fabi del comitato centro storico di Ceccano – così come l’ascensore messo nel castello, si parla di lavori per la messa in sicurezza ma nessuno ha mai potuto verificare e al momento i lavori sono fermi. La scuola, su cui ci sono stati altri lavori, non è mai partita, dunque oltre al danno la beffa, rischiando così che i fondi per Ceccano, poiché manca poco più di un anno alla scadenza, siano persi.
Un
ruolo chiave nell’organizzazione criminale lo aveva il geometra
dell’ufficio tecnico Camillo Ciotoli che insieme al sindaco e agli
altri sodali, “in cambio dell’indebita assegnazione di appalti
per lavori pubblici alle numerose ditte riconducibili ai fratelli
Rinaldi [..] ottenevano cadauno il 10% circa dell’importo
dell’intero appalto..”
Come la tangente riscossa il 15
giugno 2023 quando il geometra Ciotoli esce dall’ufficio senza
nulla e rientra con una carpetta rossa che secondo gli inquirenti
nasconderebbe la tangente, come dimostrerebbe anche l’intercettazione
tra il geometra e il sindaco in cui si lamentano di un imprenditore
che non avrebbe rispettato gli accordi sulle percentuali da dare.
Lo stesso geometra Ciotoli, a proposito di alcuni lavori per il dissesto idrogeologico, appare come un uomo senza scrupoli, “ce ca.. ce frega a noi del dissesto idrogeologico, che andiamo a fa 30,40, 50 mila euro in meno di lavori..”
La scheda del servizio: ASSALTO ALLA CORTE
di Danilo Procaccianti
Collaborazione Goffredo De Pascale, Eleonora Numico
È la più antica istituzione italiana, l'ha creata Cavour perché verificasse che i soldi pubblici venissero spesi bene. Se un amministratore per superficialità o per inadempienza viene meno alla sua professionalità e causa ingenti danni economici è la Corte dei conti a verificarlo e a richiedere che quella somma venga restituita. Così è stato per più di un secolo, ma adesso, con la riforma già approvata alla Camera e attualmente al vaglio del Senato, la magistratura contabile potrebbe rischiare di vedere indebolita la sua funzione e - secondo i magistrati contabili - “sarà trasformata in un enorme ufficio burocratico” impegnato principalmente nel consenso preventivo, mentre le sanzioni sarebbero ridotte a poche decine di migliaia di euro e gli amministratori godrebbero anche di un'assicurazione a spese del contribuente.
Tutto in famiglia – le relazioni di Gasparri
Report ha scoperto che un familiare del senatore Gasparri – di cui la trasmissione si era già occupata per il suo ruolo da lobbista nel settore della difesa – è stato assunto da una società che ha vinto una gara in Senato.
Le
relazioni del senatore hanno favorito questa assunzione?
Assolutamente no – risponde a Report l’amministratore di Na.Gest
Global Service Roberto Rossi, “il senatore Gasparri non è né
nelle possibilità né nelle intenzioni di aiutarmi in nessun tipo di
manovre strane che lei possa pensare ..”
Gasparri ha scelto di
non rispondere alle domande del giornalista, “prendete un
appuntamento..” è la solita scusa per evitare le domande scomode.
Perché l’appuntamento a Report non è mai stato concesso dal
senatore.
Forse ai cittadini interessa sapere come è avvenuta l’assunzione di un suo parente dentro la Na.Gest. Proprio a ridosso di una gara in Senato. Forse è solo una coincidenza.
La scheda del servizio: SENATO AL BANDO
di Carlo Tecce e Lorenzo Vendemiale
Con le sue splendide sedi, un tempo abitate da monaci e cardinali, oggi centro nevralgico della nostra democrazia parlamentare, il Senato della Repubblica è un’istituzione preziosa, di cui prendersi cura non solo politicamente ma anche proprio materialmente. I servizi di manutenzione dei 12 edifici del Senato valgono oltre 20 milioni di euro. Report ha scoperto però che l’ultima gara per affidarli non è stata una grande prova di efficienza e trasparenza da parte delle nostre istituzioni: in fase di valutazione si è scoperto che la società che aveva vinto - di proprietà di un imprenditore la cui fitta rete di relazioni arriverebbe fin dentro Palazzo Madama - non aveva poi fornito tutta la necessaria documentazione per vedersi assegnata la gara.
Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.