20 novembre 2005

L'anno luce di Giuseppe Genna

Cosa scrivere di un libro come questo? Partiamo dalla storia, dal tentativo di acquisizione da parte di una telecom inglese di importante azienda di telecomunicazioni italiana. Dietro l'operazione una serie di intrighi, da una parte e dall'altra per indebolire l'avversario, andando a scovare gli scheletri nell'armadio.
Protagonisti del racconto sono il mente, uno spregiudicato manager nel ramo marketing, abituato ad usare il ingegno per effettuare raggiri, imbrogli e per eliminare i possibili ostacoli ai vertici dell'azienda. Ma anche il profeta, che è il presidente: uno che ha fatto la sua gavetta partendo dal basso.
Il faccendiere: un ambiguo personaggio a libro paga degli inglesi, protagonista di notevoli operazioni con i servizi segreti occidentali. Legata alla vicenda societaria viene raccontato il trauma che colpisce la vita familiare del Mente che, una sera, tornando a casa, trova a moglie in stato di shock, per una rivelazione che le è stata fatta e che l'ha sconvolta.
Attorno ai personaggi principali ne compaiono altri minori, ma altrettanto inquietanti: come il cardinale, interessato a comprare quote dell'azienda italiana (cardinale che poi diventerà pontefice). Ma anche persone che rappresentano icone della storia passata e attuale: dal playboy Gigi Rizzi, a Michael Jackson, alla figura del finanziere del film “Wall Street”, Gordon Gekko. Una storia ambigua, dove i due drammi, quello manageriale tra le aziende (ma che ha anche significati politici dietro) e quello familiare si intrecciano: la tranquillità dei due mondi viene così dilaniata dalla vicenda. Nulla sarà più come prima.

Quello che mi ha colpito di più è lo stile del racconto: lucido e tagliente come un bisturi. Le vicende sono raccontate e analizzate con distacco, quasi con freddezza. Più che di un libro, mi sembrava di leggere la sceneggiatura di un documentario, dove a comparire era la specie dell'uomo.
Penso che questo libro o si ama o si abbandona: è un libro degli estremi. Troppo ricercata la scrittura, poco scorrevoli le pagine. Ridotti al minimo i dialoghi: alla parola l'autore ha scelto di fare uso di immagini molto suggestive: come la marea di ghiaccio e neve, nelle pagine finali, dove il mente si rifugia, alla fine del libro.

Link: il sito di Genna, e quelli al libro su bol e ibs
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