12 giugno 2014

Vi aspettavo - la presentazione alla Feltrinelli di Milano


In una calda serata milanese, la giornalista Antonella Mascali ha presentato il suo libro "Vi aspettavo" alla Feltrinelli di corso Buenos Aires: una raccolta di storie di eroi civili del nostro paese, vittime della criminalità, del terrorismo rosso o nero.  Ospite della presentazione il giudice Alessandra Galli, figlia del giudice milanese Guido Galli, ucciso da Prima Linea perché (è scritto nella rivendicazione) col suo lavoro da magistrato riformista e garantista, rendeva credibile il lavoro della magistratura.
A moderare l'incontro, la giornalista di Radio 24 Raffaella Calandra.
Dalla lettura delle storie, ha spiegato la moderatrice, emergono due aspetti comuni a tutti i protagonisti: la serenità e la solitudine dei protagonisti, sapevano di quello cui andavano incontro, ma questo non ha in alcun modo condizionato il loro lavoro.

Guido Galli, il padre di Alessandra, istruì uno dei primi maxi processi a Milano contro il terrorismo rosso, dopo l'arresto di  Corrado Alunni, riuscendo a tenere fuori dall'aula i suoi problemi personali le sue paure, tenute nascoste anche alla sua famiglia.
Guido Galli, fu ucciso fuori dall'aula della Statale: un luogo scelto non a caso, i terroristi volevano colpire il magistrato e anche il professore.
La storia di Galli, lasciato senza scorta nonostante i rischi che correva, ricorda da vicino quella di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle nuove Br sempre il 19 marzo, del 2002.
Una morte annunciata, visto che a Biagi fu tolta la scorta (e questo è oggetto di nuove indagini a Bologna).
Biagi, diversamente da Galli, non era sereno: il libro riporta le sue ultime parole, che sono richieste di aiuto inascoltate, dalla politica.

Perché questo libro: sia Antonella Mascali che Raffaella Calandra ricordano l'importanza di non dimenticare, una sorta di memoria attiva l'hanno chiamata. Un omaggio a queste persone, per evitare che la storia si ripeta.
E'importante tenere accesa e viva la memoria delle storie e anche del contesto in cui sono maturate.

Altro filo rosso che lega le storie è la tenacia con cui questi eroi civili hanno perseverato nella loro strada: erano tutti veri riformatori, gente che aveva intuito strade nuove per la lotta terrismo, lavoro, mafia. Che aveva osato cambiare e per questo erano rimasti isolati, lasciati soli anche da loro colleghi.
Calandra ha anche sottolineato del Valore civile e civico del libro: un tema importante, quello della memoria in questo paese, dove ci si dimentica del passato e dove spesso si agisce sull'onda emotiva. Dopo uno scandalo, dopo un cadavere eccellente. Non a caso Falcone aveva detto che in questo paese, per combattere la mafia, servirebbe un morto eccelente all'anno.
Le leggi più importanti per contrastare la mafia sono infatti nate dal sangue di queste persone: leggi fatte sull'onda emotiva: la legge Rognoni La Torre, il decreto Falcone (dopo la strage di via D'Amelio).
Oggi, purtroppo, le leggi contro la corruzione e le mafie non si fanno nemmeno dopo gli ultimi caso di corruzione. Le giornalisti hanno citato i recenti casi di Expo e Mose, e del giudice Cantone che ancora aspetta i super poteri.
Ma servono veramente nuove leggi?
Alessandra Galli ha parlato della necessità di un nuovo tessuto sociale. Di una nuova etica, a partire dalla società civile.
Il giudice Galli ha voluto lasciare un suo commento sul voto alla Camera, sulla responsabilità civile dei magistrati: una norma pericolosa perché rischia di creare diversificazioni tra imputati e imputati. Il giudice non avrà la serenità nel giudicare, alla stessa maniera, imputati eccellenti che possono poi rivalersi economicamente contro di loro.
Per esempio una grossa azienda, che inquina i terreni e l'aria, su cui pende la richiesta di blocco degli impianti.


Sul Fatto quotidiano hanno pubblicato il video dell'intervista fatta prima della presentazione (e si intravede la mia faccia ;-)

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