06 giugno 2014

Orsoni chi - reloaded

Siamo forse alla resa dei conti tra le correnti, i renziani che si sono presi tutto (anche grazie all'aiuto conversione degli ex): Chiara Geloni, l'ex giornalista del canale Youdem, risponde a Lotti, sottosegretario renziano (della prima ora) che ieri se ne era uscito dicendo che "Orsoni non è del PD" (a differenza di Greganti):
Caro Luca Lotti, scusami tanto. Ma come fai a dire che Giorgio Orsoni non è del Pd? Orsoni, il sindaco di Venezia. Quello che ha vinto le primarie, sostenuto dal Pd. E poi le elezioni, al primo turno, sostenuto e festeggiato da tutto il Pd. Uno dei mitici sindaci del Pd, hai presente? Quelli che volete fare senatori, per il cambiamento. Ma ora lungi da me rinfacciartelo, figuriamoci.
Non eri tu, scusa, il Luca Lotti che in segreteria (segreteria Epifani) da responsabile Enti locali caldeggiava "primarie aperte, apertissime", sottintendendo che "quelli di prima" l'altra volta non le avevano aperte abbastanza? Ecco, volevo chiederti: chi è del Pd allora scusa? Solo chi ha la tessera è del Pd adesso? E come mai allora anche chi non ce l'ha, la tessera, partecipa alle primarie per eleggere il segretario del Pd, dove uno vale uno, e il voto di Orsoni conta come il mio, e come il tuo? Orsoni, ricorderai, ha partecipato da sindaco di Venezia alle primarie per il segretario del Pd, schierandosi apertamente per Matteo Renzi, ma ora lungi da me rinfacciartelo, figuriamoci. È che mi domando, e non capisco, se ora improvvisamente per essere del Pd si debba essere iscritti, e allora perché mai chi non è iscritto decide chi dev'essere il nostro segretario, se non è del Pd. Hai detto che non è del Pd perché "non è mai venuto alla direzione", ma ti ricorderai che anche Matteo, quando era sindaco di Firenze, alla direzione non ci veniva, pur avendone diritto. Alla "seduta di autocoscienza" anzi. Non ci veniva. Eppure Matteo era un sindaco del Pd no?
Nel frattempo guardatevi l'intervista di Report ad Andreina Zitelli, ex componente della commissione nazionale di valutazione d'impatto ambientale del Mose, che racconta del ruolo di Prodi nel progetto, delle parentoli dentro il consorzio e le società di controllo e dei tanti dubbi sull'efficacia dell'opera:


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