Non mi è piaciuta l'intervista al Corriere del ministro Sacconi, dove parla di differenziare i ricatti, sventolando il ricatto degli sgravi sulla contrattazione di secondo livello.Non mi piace l'utilizzo della parola “egualitarismo”, qui usata in senso dispregiativo.
In periodo di crisi, con la produzione che non è ancora ripresa, come si può parlare di incentivi legati proprio alla produttività ?
Quali imprese e quali lavoratori prenderebbero gli incentivi?
E poi, considerando che molte imprese, anche al nord, sono piccole, quale impatto reale avrebbe sulle tasche dei lavoratori questa “contrattazione aziendale”?
Nell'intervista poi, anziché parlare di recupero del valore di acquisto, della generazione di precari, Sacconi tira in ballo il valore della vita, le scelte del governo in temi di bioetica.E i morti sul lavoro, dove li mettiamo: non sono forse vite da salvaguardare anche queste?
Quali imprese e quali lavoratori prenderebbero gli incentivi?
E poi, considerando che molte imprese, anche al nord, sono piccole, quale impatto reale avrebbe sulle tasche dei lavoratori questa “contrattazione aziendale”?
Nell'intervista poi, anziché parlare di recupero del valore di acquisto, della generazione di precari, Sacconi tira in ballo il valore della vita, le scelte del governo in temi di bioetica.E i morti sul lavoro, dove li mettiamo: non sono forse vite da salvaguardare anche queste?
L'impressione è che, spingendo sui contratti aziendali, si voglia svuotare il contratto nazionale collettivo, per diminuire il potere di contrattazione dei sindacati confederali.
Non aveva forse chiesto, la stessa Confindustria, meno vincoli?
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