19 luglio 2024

L'antimafia di facciata - pensieri in occasione dell'anniversario di via D'Amelio

La presidente del consiglio ha sempre ripetuto la storia per cui ha scelto di entrare in politica dopo l'attentato di via D'Amelio, il 19 luglio 1992. Quando venne ucciso il giudice Paolo Borsellino assieme alla sua scorta.

Dobbiamo credergli certo. Ma poi, vedendo quella che è stata la politica del suo partito, o dei suoi partiti, da Alleanza Nazionale a Popolo delle libertà fino a quest'ultimo Fratelli d'Italia, viene da chiedersi se abbia mai letto qualcosa, se abbia mai sentito un discorso di Borsellino.

Per esempio questa è la famosa lezione di Paolo Borsellino agli studenti di un istituto a Bassano del Grappa, 26 gennaio 1989:

“L’equivoco su cui spesso si gioca è questo, si dice: quel politico era vicino a un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con l’organizzazione mafiosa, però la magistratura non l’ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. Eh no! Questo discorso non va perchè la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale. Può dire che ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire che quest’uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, cioè le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, cioè i consigli comunali, o quello che sia, dovevano già trarre le dovute conseguenze da queste vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato, ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica.

Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza. Si dice: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto… ma dimmi un poco… tu non ne conosci gente disonesta che non è mai stata condannata perché non ci sono le prove per condannarla? C’è il forte sospetto che dovrebbe, quanto meno, indurre i partiti a fare grossa pulizia, a non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi e fatti inquietanti…”. 

Se vedete tutte le leggi approvate in questo governo in tema di corruzione, di trasparenza negli appalti, si stanno smontando tutte le leggi in nome di un garantismo di facciata.

Mafia e corruzione vanno a braccetto.

Va aggiunta anche un'altra cosa: in commissione antimafia questo governo ha sposato la linea ancora una volta "garantista" (e comoda) secondo cui Borsellino sarebbe stato ucciso perché stava indagando sul rapporto mafia e appalti del Ros.

Una tesi che farebbe comodo a tanti perché spazzerebbe via tutto il tema della trattativa stato mafia, la storia (infame) del finto pentito Scarantino (costruito da uomini dello stato).

No, non basta mettere in pista un'antimafia di facciata per combattere le mafie. 

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