Il cuore della puntata sarà dedicato alle piante e al mondo vegetale che gli scienziati stanno studiando e che dovremmo difendere dai tagli indiscriminati per far posto al cemento (magari per le Olimpiadi green) o per far spazio agli allevamenti intensivi.
Il servizio spiegherà quanto sono importanti le piante nel ciclo della vita: comunicano tra loro, sono gli esseri viventi che resistono meglio agli choc del cambiamento climatico, ci difendono dalle bombe di calore e poi – come racconta l’anteprima del servizio - è bello viverci assieme.
In aspettando Presadiretta si parlerà invece della situazione a Gaza, con una testimonianza raccolta da due ragazzi che vivono nella striscia, Fatena e Hassan (un giornalista palestinese): l’apertura del corridoio di Netzarim ha consentito a molti palestinesi di poter tornare dai campi profughi a sud (pure questi bombardati dall’esercito di Israele) verso le loro case a nord ormai ridotte in macerie, questi due ragazzi hanno raccolto le loro testimonianze.
Un
modo per ricordare e salutare papa Francesco che, il giorno prima di
morire all’Angelus aveva voluto scrivere che la situazione a Gaza
era ignobile e drammatica.
Nell’anteprima del servizio che
potete trovare qui
si racconta di questa grande marcia verso nord dei palestinesi che, a
gennaio, hanno attraversato la striscia di Netzarim per rientrare
nelle loro case in occasione dell’inizio della tregua.
Milioni
di persone che, a piedi, si sono spostati da sud verso il nord di
Gaza dopo più di quindici mesi di guerra. Scene degne di un esodo
biblico. Queste persone hanno dovuto attraverso un check point
controllato da una società di sicurezza americana – racconta il
giornalista che ha documentato l’esodo – lungo una strada
attraversata da milioni di persone in cammino con addosso i pochi
beni rimasti.
Gli israeliani hanno bombardato le strade per non
far usare le macchine – racconta ancora la voce del giornalista –
ma gli abitanti di Gaza sono determinati nel voler tornare nelle loro
case, nella loro terra (che non è né la terra di Netanyahu né di
Trump con le sue speculazioni edilizie).
Fatena ha raccolto le immagini di questo esodo dall’alto con l’aiuto di un drone: sono immagini che non hanno bisogno di troppe parole per essere commentate. Le enormi macerie che chissà quando verranno sgomberate, la massa di persone in movimento. Persone che attendono i loro familiari dal sud della striscia, che non vedevano da più di un anno.
Ragazzi
che hanno sofferto per le bombe che hanno distrutto le case, le
scuole, in modo sistematico: “tutti i nostri sogni non ci sono più”
racconta una ragazza.
Persone che sanno che troveranno le loro
case distrutte ma “è sempre meglio di dove mi trovavo”. Bambini
felici di tornare a casa e di poter tornare a scuola.
Questa gente era scappata da Gaza nord, a loro era stato detto che sarebbe stato per solo poche settimane e invece sono rimasti per mesi lontano dalle loro case, sfollati in strutture dove mancava anche la bombola del gas per cucinare, coi bambini costretti a rovistare tra le rovine per cercare gas o cercare vestiti.
Rafah è stata isolata, circondata dai soldati e bombardata: dove dovrebbe vivere la gente? Qui a sud ci sono solo macerie: “vedere le persone tornare nelle loro case distrutte è stato straziante” racconta Fatena la ragazza che ha raccolto queste immagini “io non sono una giornalista, ma la guerra ci ha reso tutti giornalisti qui a Gaza, sono ancora sotto choc per la devastazione, spero davvero che il cessate il fuoco continui e che sia la fine della guerra ”
L’intelligenza delle piante
Sono attorno a noi, ci proteggono dalle ondate di calore, contribuiscono a mitigare gli effetti del cambiamento climatico: le piante sono molto di più che un ornamento che dobbiamo tollerare nel nostro paesaggio sempre più cementificato.
Le piante comunicano tra loro, dimostrano di possedere una loro intelligenza: il servizio di Presadiretta ci mostrerà un mondo tutto da scoprire e da difendere. Dagli abbattimenti per far posto a centri commerciali, piste da bob, nuove autostrade o svincoli, nuovi allevamenti intensivi. O gli illegali che alimentano il traffico illegale di legname.
Il racconto di Presadiretta partirà dalla Romania dove i giornalisti hanno incontrato Gabriel Paun fondatore di Agent Green, una ONG che si batte contro la deforestazione e gli abbattimenti illegali degli alberi, per cui ha ricevuto diverse minacce di morte. Nel 2024 ha ricevuto il premio Champions of the Earth, il massimo riconoscimento ambientale delle Nazioni Unite ma il prezzo da pagare è stato alto: a causa delle gravi minacce ricevute Gabriel vive nascosto da anni al di fuori della Romania. I giornalisti di Presadiretta lo hanno però incontrato in una delle foreste del suo paese che sta cercando di proteggere ma dove non può restare per più di 48 ore.
“Un giorno mi trovavo in un posto come questo ma sul bordo della foresta, su una strada pubblica, stavo semplicemente scattando una foto dalla strada quando un gruppo di teppisti ha iniziato a colpirmi, prendendomi a calci, senza che ci fosse stata alcuna conversazione.”
Gabriel è stato sbattuto a terra finché non è riuscito più a muoversi ma lo stesso hanno continuato a picchiarlo. Poi sono arrivati altri attivisti locali che non aveva mai incontrato prima che hanno cercato di aiutarlo, ma anche loro sono stati attaccati, quindi sono scappati via.
“Uno di loro aveva una videocamera in mano è ha filmato tutto” continua Gabriel “quei delinquenti hanno assalito la loro macchina per fermarla e prendergli la videocamera”.
Gli
assalitori lo hanno lasciato li, credendolo morto, ma era solamente
ferito: “hanno detto, non è morto, uccidiamolo di nuovo e ho preso
un’altra serie di botte.”
Per fortuna gli attivisti hanno
chiamato la polizia.
“Ora ho un protocollo di sicurezza molto rigido ma le cose succedono ancora perché c’è una taglia sulla mia testa, chiunque avrà la mia testa avrà un sacco di soldi, mi ricorda il film la Piovra [la serie televisiva sulla mafia in Italia]”.
Anche dal suo esilio Gabriel non si ferma continua a lavorare con Agent Green per salvare queste foreste: è grazie al suo lavoro e a quello di altre Ong che nel 2020 la Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro la Romania per il traffico illegale di legno e la distruzione delle foreste primarie.
La procedura di infrazione ha compiuto cinque anni ma la situazione non solo non è migliorata – spiega Gabriel a Presadiretta – ma è peggiorata: “ho chiesto di portare la Romania di fronte alla Corte di Giustizia Europea e la risposta della Commissione alla fine è stata continua a lottare, ma io ho detto che per me significava rischiare la vita, iniziare a morire.”
Il servizio racconterà delle bellissime foreste della Romania, tra montagne innevate e attraversate da fiumi che in inverno sono ghiacciati.
Piante che comunicano tra di loro e che svolgono un ruolo importante per salvare il pianeta, ecco perché queste foreste non vanno tagliate.
Ma cosa vuol si intende quando si parla di intelligenza delle piante?
Biologi, neuroscienziati, botanici ma anche psicologi, filosofi della scienza, gli studiosi delle piante stanno sfidando tutte le nostre certezze spingendosi anche nel campo della percezione e della sensibilità, qualcosa di molto simile alla coscienza.
Presadiretta
è andata in Spagna, nella Murcia per raccontarci questo mondo
sconosciuto delle piante: qui gli scienziati hanno ripreso in un
video in time lapse una Dionea, la venere acchiappa mosche, una
pianta carnivora con delle bocche che intrappolano e deglutiscono le
sue vittime. Quando si avvicina un insetto o quando, come
nell’esperimento, quando si avvicina un bastoncino, le bocche si
chiudono. Gli scienziati hanno applicato sulle foglie dei biosensori
connessi ad un amplificatore che registra l’attività elettrica poi
riprodotta su un monitor: “quando tocchiamo il pelo interno della
pianta vediamo il potenziale d’azione, è un processo per cui
quando la cellula viene stimolata si depolarizza, poi si ripolarizza
e infine si iperpolarizza” racconta Paco Calvo professore di
Filosofia della scienza presso il Minimal Intelligence
Laball’Università de la Murcia “ci sono tre fasi, è un uno
scambio di particelle cariche elettricamente, il profilo
elettrofisiologico è identico a quello di un neurone, l’unica cosa
che cambia è naturalmente è che la cellula non è neuronale ma è
una cellula vegetale.”
Il professore ha “addormentato la
pianta” utilizzando l’isoflurano l’anestetico che si da agli
animali negli ambulatori veterinari e poi si appoggia sul vaso una
campana di vetro per saturare l’interno, attraverso le foglie la
pianta assorbe l’anestetico. Dopo circa un’ora e mezzo, il
professor Calvo ha provato a toccare la pianta: nessuna reazione,
nessun movimento, la foglia non si chiude. Anche il monitor non da
nessun segno, la piante non “sente” più niente, l’anestesia ha
fatto effetto.
“Per me la cosa più sorprendente non è tanto il fatto che la pianta possa essere anestetizzata, ma il tipo di interrogativi che questo ci pone, che va molto al di la della fisiologia vegetale. Ti hanno mai fatto una anestesia? Quando esci dall’anestesia, quando è finito l’effetto che cosa recuperi? La tua soggettività, la tua capacità di sentire, torni ad essere te stessa. Per me quello che tu stai recuperando è la tua coscienza.”
E, da quanto emerge da questi studi, per la pianta è la stessa cosa.
La scheda del servizio:
Le abitazioni distrutte, l’emergenza sanitaria, la vita di tutti i giorni senza luce, cibo e acqua, la morte di uomini e donne e bambini. In “Aspettando PresaDiretta” in onda domenica 27 aprile dalle 20.30 su Rai 3, reportage esclusivo all’interno di Gaza, attraverso le immagini e le storie raccolte da due giovani palestinesi, un giornalista e una fotografa durante la tregua e poi con la ripresa dei bombardamenti. Una testimonianza intima e straordinaria della vita quotidiana dall’interno di Gaza attraverso i racconti di Fatena, una fotografa di 25 anni che vive a Gaza City nel nord della striscia e di Hassan, giornalista che si trova a sud, a Khan Younis. I loro occhi e le loro voci restituiscono la vita a Gaza di questi ultimi mesi: il cessate il fuoco del 27 gennaio scorso e l’apertura del Corridoio Netzarim che aveva diviso in due la striscia di Gaza il ritorno di un fiume di persone nelle loro case distrutte dai bombardamenti, le famiglie e gli amici che si ritrovano dopo tanti mesi, le speranze della tregua, la fine del cessate il fuoco e il ritorno dei bombardamenti. E poi, dall’Ospedale Meyer di Firenze, la storia di due degli oltre 100 bambini della Striscia di Gaza che, vittime di bombardamenti o esplosioni, si stanno curando in Italia grazie al coordinamento di Unità di crisi della Farnesina, ministeri della Salute e dell’Interno. Ospite in studio: Francesca Albanese, Relatrice Speciale dell’UNHCR per i territori palestinesi occupati
Nella puntata di “PresaDiretta”, in onda dalle 21.15, un viaggio nel mondo vegetale, per scoprire la funzione vitale degli alberi, i comportamenti e l’intelligenza delle piante. Un viaggio che si snoda tra boschi e laboratori scientifici, osservando gli esperimenti su fagioli, radici di mais e specie carnivore. Dalle università di Firenze, Uppsala in Svezia e Murcia in Spagna, le ricerche di biologi, botanici, neuroscienziati e filosofi della scienza per indagare i comportamenti, il linguaggio, le percezioni, l’intelligenza e addirittura, la coscienza delle piante. Un viaggio che prosegue nella base metereologica dell’Aeronautica militare del monte Cimone dove il Cnr studia l’inquinamento da gas serra. E dove si capisce quanto - attraverso la fotosintesi - le piante puliscono quello che l’uomo sporca. Piantare alberi per migliorare la vivibilità delle città e per sconfiggere le isole di calore è la ricetta adottata, non a caso, da alcuni grandi centri urbani. Le telecamere di “PresaDiretta” sono andate a Medellin, in Colombia, dove hanno piantato oltre 200mila piante e alberi per creare degli enormi “corridoi verdi” e sono riusciti ad abbassare la temperatura di 3 gradi in pochi anni. E ancora, un reportage girato in Romania per raccontare il giro d’affari illegale che c’è dietro il commercio del legname: oltre un miliardo di euro l’anno. Nel paese che ospita due terzi delle foreste primarie dell’Europa continentale, in dieci anni sono state uccise ben sei guardie forestali mentre attivisti e giornalisti d’inchiesta vengono picchiati e minacciati dalla criminalità.
“L’intelligenza delle piante” è un racconto di Riccardo Iacona e Maria Cristina De Ritis con Chiara Avesani, Antonella Bottini, Lisa Iotti, Irene Sicurella, Paola Vecchia, Emilia Zazza, Eugenio Catalani, Fabio Colazzo, Riccardo Cremona, Matteo Delbò, Paolo Martino, Massimiliano Torchia.
Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.