Shepherd’s Corner, Virginia, 2012
Beauregard pensò che il cielo notturno sembrava un dipinto. Le risate riempivano l’aria solo per venire soffocate da una cacofonia di motori accesi, mentre la luna faceva capolino da dietro le nuvole.
Che libro potente, Deserto d'asfalto! Poche volte mi è capitato di avere tra le mani un libro così intenso, che ti tiene incollato alle pagine fino alla fine, come le gomme di una macchina da corsa sono incollate alla strada (e il paragone non è caso).
Un thriller dove si mescolano diversi temi, da quello razziale (la storia è ambientata in Virginia e ha come protagonista una persona di colore), al rapporto padre figlio, alle colpe dei padri che ricadono sui figli e a quando sia impossibile rinunciare alla sua natura, vincere i demoni che ci si porta dentro e che non puoi far finta che non esistano. E poi il racconto della provincia americana, coi ruderi del passato industriale “edifici vuoti erano adesso lì come monoliti dimenticati di una civiltà perduta”.
Ci troviamo in Virginia, nella contea di Red Hill: Beauregard Montague è un meccanico in gamba ma soprattutto è un pilota capace di fare miracoli alla guida di un auto, tanto è vero che lo incontriamo all'inizio di una storia ad una corsa clandestina, in una strada di campagna al volante della sua Plymouth Duster 340.
Potrebbe essere una
vita felice la sua: una bella famiglia, due figli e una moglie che lo
ama, Kia, un'altra figlia, Ariel, avuta da un'altra donna, in una
vita precedente, che ora è diventata una ragazza. Un lavoro che ama,
quello in officina a riparare le macchine.
Ma le cose non gli
stanno andando bene: la sua officina soffre la concorrenza di un
centro di riparazioni che fa prezzi migliori, servono soldi per
coprire le spese in famiglia, per i figli e per quella figlia che ora
vorrebbe mandare al college, per allontanarla dai guai. Ci sono anche
le spese per tenere la madre in una casa di cura, dove possono
curarla col suo tumore...
Le chiacchiere erano solo rumore. Aveva mille dollari in tasca. La somma dei guadagni delle ultime due settimane in officina [..]
Gli toccava scegliere se pagare l’affitto o gli occhiali per il suo figlio più piccolo.
Ecco perché quelle gare clandestine con la sua Duster, che è più di una bella macchina è anche un ricordo di quel padre che un giorno se ne è andato: ma anche quelle gare ora non bastano più, servono più soldi se non vuole rinunciare all'officina, se non vuole vendere la Duster (che considera come una “lapide di suo padre”).
Una vita fa aveva fatto dei lavoretti, perché Beau abbiamo detto che è uno bravo al volante, capace di seminare la polizia dopo un colpo. Ma a quella vita aveva detto basta, l'aveva promesso alla moglie, Kia, che non voleva più tormentarsi la sera nell'attesa che qualcuno gli comunicasse che suo marito era finito con un proiettile in corpo. L'aveva anche promesso a sé stesso, che non avrebbe fatto la fine del padre, che non è scappato per un'avventura, ma è scappato perché era quella la sua natura. Perché Anthony Montague, anche lui un asso al volante, oltre ad essere suo padre era anche un criminale e ubriacone. Quel vuoto, di un padre, di una persona che ti insegna come vivere, Beau l'ha riempito col mito, coi bei ricordi che gli ha lasciato in quei pochi momenti in cui sono stati felici. Come quando giravano assieme sulla Duster...
Guida come se avessi il cazzo di diavolo alle calcagna. Beauregard sentiva la voce di suo padre ogni volta che guidava la Duster.Ma ora servono quei soldi, dannati e subito: così quando alla sua porta si presentano due piccoli criminali come i due fratelli Ronnie e Reggie che gli raccontano di un loro piano per fare dei soldi, non riesce a dirgli di no, nonostante che in passato Ronnie l'avesse già fregato una volta.
Questa volta si tratta di diamanti: diamanti non registrati da rubare dentro una gioielleria dove lavora la ragazza di Ronnie e che si possono poi vendere a Washington ad un tizio che conosce.
Fanno gola quei soldi, sistemerebbero per un po' i problemi di Beau e toglierebbero dai guai Ronnie, uno dei tanti bianchi cresciuti ai margini della sussistenza, costretto da una vita a desiderare i soldi degli altri, aspettando il momento giusto
Ronnie bevve un altro sorso di birra. Quando cresci povero, ti abitui ad aspettare. Aspetti l’assegno di disoccupazione. Aspetti in fila la scatola per i poveri alla chiesa. Aspetti che i parrocchiani ti guardino con un'espressione amara di pietà sui loro volti..
Ma le cose non andranno tutte lisce come pensavano. Per uno strano gioco del destino, quei diamanti appartengono ad un criminale pericoloso, nonostante il suo nome Lazy, pigro.
E ora Beauregard scopre che quel confine che aveva tracciato tra il suo mondo criminale e la sua famiglia è estremamente fragile.
La sua disperazione e l’avidità di Ronnie li avevano portati dritti in un nido di vespe circondato da vipere.
All'improvviso Beau deve decidere chi vuole essere: se Bug, quello che scappa al volante della sua Duster, oppure Beauregard, l'onesto padre di famiglia con due bambini svegli e un'altra figlia che hanno bisogno di lui.
“Boonie, un uomo deve essere una cosa o l'altra. O rottami auto o le usi per scappare. Un uomo non può essere due tipi di bestie”.
Chi è lui? E' Bug, un uomo sente l'adrenalina crescergli dentro quando sta al volante, prima di un colpo ma anche un uomo che lascerà i figli senza un padre, finendo sparato come forse è successo al padre? Oppure è Beauregard, il padre di famiglia che si preoccupa di mandare al college la prima figlia e di proteggere i due bambini prima che prendano la sua malattia?
Cercavo di tenerle separate, queste due persone, Beauregard e Bug. Ma mio padre aveva ragione. Un uomo non può essere due tipi di bestie ..
Giungla d'asfalto non è solo un thriller con un finale adrenalinico, è anche un romanzo psicologico dove l'autore ci porta dritti nella mente del protagonista, nei suoi pensieri più cupi, il suo desiderio di riscatto (come persona di colore in un mondo di bianchi), il suo rapporto col padre, che rivive nei ricordi, come quella Duster che diventa simbolo della sua dannazione.
La scheda del libro sul sito di Nutrimenti e il pdf del primo capitolo
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