Questa sera si parla di banche: le banche che hanno venduto diamanti ai loro clienti come investimento sicuro.
E le banche popolari fallite dopo i crac del 2013-2014: chi ha pagato la loro malagestione?
Nell'anteprima un'inchiesta sulle ambulanze e sui volontari che garantiscono questo servizio essenziale.
Come funziona il mondo delle ambulanze
A lavorare al servizio di primo soccorso nelle ambulanze spesso sono volontari o persone appartenente a cooperative private. Persone che lavorano prestando il loro tempo per associazioni non a fini di lucro: Report racconterà la storia di una di queste, finita sotto indagine a Pavia.
La scheda del servizio: I vicerè delle ambulanze Di Chiara De Luca
La famiglia Calderone gestirebbe in Italia attraverso cooperative e società appalti per servizi di ambulanze in diverse regioni arrivando perfino alla Camera dei Deputati. Una di queste, la First Aid One Italia è finita sotto la lente della Procura di Pavia. Ma come agiscono nel resto d’Italia?
L'investimento dei diamanti e il crac delle banche popolari
Fino al 2016 MPS, Banca Intesa, Unicredit e Banco BPM hanno venduto ai loro clienti diamanti per 1,3 miliardi : Report aveva raccontato questa storia qualche anno fa, doveva essere un investimento sicuro, così era venduto ai clienti.
Ma il valore dei diamanti varia nel tempo, come qualunque bene, ma ai risparmiatori era stato raccontato altro, ovvero che il loro valore sarebbe stato sempre in crescita e il rendimento sempre positivo e costante. Invece questi diamanti sono stati venduti ad un prezzo superiore a quello di mercato.
Il re dei diamanti, Maurizio Sacchi, è oggi indagato dalla procura di Milano per truffa e autoriciclaggio (assieme a 104 manager bancari : secondo i magistrati avrebbe sottratto 20 ml dai risparmiatori tramite la società di intermediazione Camet Advisory di Nicolò Maria Pesce. Soldi in parte finiti all'avvocato Giancarlo Pitteli.
Al giornalista quest'ultimo spiega che era stato lo stesso Sacchi a chiedere che i soldi fosse “vulturati” a Pittelli, per un totale di 1 ml di euro.
Qui la storia si incrocia con quella del boss Mancuso, con terreni gravati da ipoteca transitati in una società con sede a Ravenna, dove Pitelli conosce uno dei vertici della massoneria, con interessi dai Caraibi alla Russia.
Ma chi avrebbe dovuto controllare questi investimenti venduti dalle banche? Report entrerà nel cuore di Banca d'Italia con testimonianze esclusive, come quella di Carlo Bertini, funzionario di Banca d'Italia: “la mia storia inizia come responsabile di un team in BdI che vigila su una delle principali banche del paese congiuntamente a colleghi di BCE, ci imbattiamo in una problematica molto grave..”
La banca era il Monte dei Paschi di Siena su cui stavano facendo i controlli: “c'è stato un crescendo, ad un certo punto le pressioni subite erano a mio avviso fortissime, dopo qualche mese mi è arrivata la punizione, io ho reagito in maniera molto forte. Ho dovuto lasciare immediatamente il team MPS divisione. Sono stato sottoposto, a mio avviso strumentalmente, ad una visita psichiatrica e poi alla fine mi sono arreso perché ero distrutto”.
Cosa ha fatto esplodere la sua situazione – gli chiede Luca Chianca: “probabilmente siamo andati a toccare personaggi e poteri molto forti che forse anche una istituzione come la Banca d'Italia non ha la capacità e la libertà di gestire e, nel caso, di punire”
Sul Fatto Quotidiano trovate una anticipazione di Nicola Borzi sul servizio:
Politici, massoni e ’ndrine dietro la truffa dei diamanti
“REPORT” - Il programma torna sul business delle pietre vendute in Mps a prezzi gonfiati che hanno rovinato migliaia di italiani: il ruolo di Profumo, Viola e Pitelli DI NICOLA BORZI
Dietro il business miliardario dei diamanti venduti in banca a prezzi gonfiati, che ha distrutto i risparmi di migliaia di italiani, c’erano altissimi dirigenti del credito, politici, avvocati massoni legati alla ‘ndrangheta. Quando un ispettore della Banca d’Italia che controllava Mps, una delle banche coinvolte, ha scoperto gli snodi di questa vicenda, i superiori lo hanno costretto a una perizia psichiatrica (che lo ha dichiarato idoneo al servizio), demansionato, sottoposto a procedimento disciplinare e sospeso da servizio e stipendio. Il Fatto ha raccontato questa storia il 26 ottobre. La puntata di Report in onda stasera, firmata da Emanuele Bellano, fa nomi e cognomi dei protagonisti a partire da quello del funzionario di Bankitalia, Carlo Bertini.
I diamanti erano venduti in banca da due società, Dpi – Diamond Private Investment – di Maurizio Sacchi e Idb – Intermarket Diamond Business – di Claudio Giacobazzi, suicidatosi quando è esploso lo scandalo. Dal 2012 Dpi e Idb hanno firmato accordi con Mps, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm. Le pietre erano vendute ai clienti in base a un “listino prezzi” pubblicato sul Sole24Ore, che non riportava però prezzi di mercato ma dati autoprodotti da Idb e Dpi. Le banche ricevevano lucrose commissioni e i bancari più bravi a vendere premi come cellulari, tablet, denaro, gioielli. Dal 2013 al 2017 Mps ha venduto pietre di Dpi per 340 milioni, incassando commissioni per 42 milioni. La Procura di Milano ha sequestrato oltre 700 milioni e ora un centinaio di manager rischiano il processo per truffa e autoriciclaggio.
La scheda del servizio: L'ispettore di Emanuele Bellano con la collaborazione di Greta Orsi
Con la crisi finanziaria le banche si sono trovate di fronte a riduzioni dei profitti, perdite e problemi di solidità. I loro consigli di amministrazione hanno dato il via libera a operazioni spregiudicate che hanno fatto perdere decine di migliaia di euro a milioni di risparmiatori. Nel 2016 Report ha scoperto che Mps, Banca Intesa, Unicredit e Banco BPM vendevano ai loro clienti diamanti per un valore complessivo di circa 1,5 miliardi di euro. I vertici di DPI, una delle due società che vendevano diamanti tramite i circuiti bancari, sono stati arrestati dalla procura di Milano e indagati per autoriciclaggio di varie decine di milioni. E nel 2019, tornando sulla vicenda, Report aveva ricostruito il coinvolgimento dei vertici di alcuni istituti bancari. Banca D'Italia, nel suo ruolo di vigilanza e di sanzionamento, ha avviato un'ispezione su banca Mps. Una testimonianza esclusiva, interna al team ispettivo, rivela a Report il coinvolgimento dei massimi livelli di Mps nel sistema di distribuzione e vendita dei diamanti. Dalla fonte e grazie ai documenti recuperati, Report ha ricostruito le lacune dell’intero sistema di controllo delle banche.
Il video segreto (o no?)
Alla fine i vertici dell'Eni sono stati assolti dall'accusa di aver pagato una tangente per la concessione del più grande bacino petrolifero al largo della Nigeria.
Assolti per non aver commesso il fatto, fatto che però rimane, essendo provato che dei soldi sono usciti dall'Eni e non sono finiti al governo nigeriano.
Ora ad essere accusati sono i due pm che hanno portato avanti l'inchiesta: avrebbero omesso di depositare delle prove, tra cui in video “dirompente” in cui sono presenti l'avvocato Amara (indagato a Milano) assieme a dirigenti Eni.
La scheda del servizio: Il video segreto di Luca Chianca in collaborazione di Alessia Marzi
L'Opl 245 è uno dei più ricchi blocchi petroliferi della Nigeria. Della storia Report si è occupata più volte, da quando i magistrati Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro della procura di Milano avevano aperto un fascicolo per corruzione internazionale nel 2014. L'ipotesi era che l'Eni avesse pagato oltre 1 miliardo di dollari di tangenti per comprare i diritti di esplorazione del blocco petrolifero Opl 245. A marzo 2021 però il tribunale di Milano dà torto ai magistrati e ragione all'Eni assolvendo tutti gli imputati. La procura di Brescia apre un fascicolo contro i due magistrati per aver nascosto all'Eni un video che la sentenza di assoluzione definisce dirompente perché sarebbe stato utile per la difesa. Ma l'Eni e gli avvocati dei dirigenti dell'Eni erano o no a conoscenza di questo video?
Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.
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