Ieri abbiamo visto un presidente del Consiglio che si autocandidava alla presidenza della Repubblica, specificando anche che il governo che verrà dovrà essere in continuazione col suo.
Abbiamo anche visto la platea di giornalisti applaudire, entusiasti, al copione. Pazienza se la Costituzione veniva un po' strappata, se le risposte alle domande contenevano delle mezze bugie (l'estensione del green pass è stata una scelta politica non suffragata da dati tecnici), che su alcuni temi si è volutamente sorvolato (le morti sul lavoro, la precarietà).
A quanto pare la missione del governo, o quanto meno di Draghi, è finita: i punti sono stati raggiunti.
Una crescita superiore alle aspettative (ma considerando il crollo del PIL c'è poco da essere allegri) che si basa su occupazione a tempo determinato per lo più maschile.
Che si accompagna ad un aumento della povertà, dei morti sul lavoro.
Tra gli obiettivo mettiamo anche il caos tamponi, l'impennata degli infetti di dicembre, aver chiuso lo smart working nella pubblica amministrazione, le scuole con le classi in quarantena e le famiglie lasciate sole dalle ATS per un tampone..
E gli altri obiettivi, quelli per i progetti sul PNRR che Draghi ha dichiarato (senza che nessuno controllasse) essere raggiunti, come cambieranno il paese? Lo renderanno migliore, meno disuguale? Oppure completeranno la trasformazione verso un paese diviso in caste dove la politica è una cosa che interessa a pochi perché considerata inutile per risolvere i tuoi problemi di tutti i giorni?
Eppure questo è il governo migliore che potessimo avere, ce lo invidiamo tutti. Così bravi da poter fare contemporaneamente da esecutivo, parlamento e pure presidenza della Repubblica.
Manca solo la magistratura, ma ci penserà la riforma Cartabia.
Questo dicono i giornali, questo ci dicono i TG.
Un mondo distopico, come quello descritto da Orwell o in altri romanzi.
Un mondo dove una colata di cemento come il nuovo stadio di Milano viene mostrata al popolo con un rendering con tanto verde che nemmeno nella foresta equatoriale.
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