19 aprile 2016

E ora (Pirro e la sua vittoria)?

Puntare sull'astensione per vincere è facile.
Siamo un paese dove la gente tende a non occuparsi della cosa pubbilca, dell'interesse generale, a non informarsi dei problemi del paese.
E, se si informa sui TG della Rai, questi si sono guardati bene dal dare un'informazione completa sul tema delle concessioni per le piattaforme.
Ma l'astensione è un'arma che va bene oggi. A lungo termine, puntare sulla disaffezione al voto, sull'andare al mare, può essere controproducente.
Prima o poi (per esempio a giugno) si deve andare a votare senza quorum.
Hai voglia a dire che alle comunali non si vota pro o contro Renzi, ma a Milano, Roma, Napoli, Renzi e il governo hanno messo il cappello su tutti i candidati. Come per il referendum, anche queste elezioni saranno improntate sul con me o contro di me.
Quelli che vogliono cambiare le cose e quelli che le vogliono lasciare così ..
Peccato che i voti ora si debbano pescare altrove, lontano dal suo elettorato: tutto questo grazie a quelle riforme che il paese (o forse era il centrodestra, le lobby, confindustria..) aspettava da vent'anni.
Gli 80 euro, la buona scuola, il jobs act, lo Sblocca Italia, la soglia del contante, la responsabilità civile dei magistrati, il falso in bilancio col buco, la blanda lotta all'evasione. E ora le intercettazioni: quante soddisfazioni per un governo che dice di essere di sinistra.
Provvedimenti passati anche con quei 50 decreti con voti di fiducia che, in questi due anni, sono stati fatti digerire alle Camere, uno ogni due settimane. 

Ecco, forse la visione della politica che ha questa governo è quella in cui non è più necessario andare a votare.
Quella dove la politica è cosa per pochi.
La politica energetica, dei trasporti pubblici, della scuola pubblica, non viene decisa in modo trasparente nelle Camere in Parlamento ma in altre camere.

E allora i voti possono essere presi e chiesti a coloro i quanti fanno parte di quel dentro, che decide veramente la politica e le leggi.

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