L'emendamento di cui parlava al telefono è stato deciso dal presidente del consiglio, è tutto trasparente, porterà posti di lavoro, è un'opera strategica che il paese aspettava da anni.
Si è dimessa solo per una telefonata col fidanzato, che grazie a quell'emendamento che favoriva se stesso e la Total avrebbe guadagnato?
Ci stanno raccontando bugie e dovremmo pure credergli.
Se la Basilicata è il Texas italiano, che fine fa la ricchezza, in che tasche finisce, come viene ridistribuita?
Perché la gente emigra dalla Val d'Agri, se c'è tutta questa ricchezza, se arriveranno tutti questi posti di lavoro, promessi dal condotto Tempa rossa?
Se è un'opera così strategica per il paese, come mai ci sono stati tutti questi contatti tra la Total e il ministro Boschi? Forse perché più che al sistema paese l'opera da sbloccare interessava ai petrolieri?
Ieri a Piazza pulita il Presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli difendeva le trivelle, gli impianti, il petrolio.
E' indubbio che siamo ancora dipendenti dal petrolio e che non possiamo stoppare ora l'estrazione degli idrocarburi: ma nascondere l'avvelenamento delle acque, dell'aria e dei terreni (come si è fatto per anni a Taranto) è vergognoso.
Ieri il presidente, di fronte alla minoranza PD ha usato i suoi soliti toni: noi siamo diversi dagli altri, noi non ci nascondiamo dai processi ..
E poi l'invito, fuori luogo, ai magistrati di arrivare a sentenza, che qualcuno ha letto come un invito a proseguire le indagini.
Servirebbe un ripasso di cosa è successo in Basilicata (e anche in Calabria) negli anni passati, su come sia stata stoppata l'inchiesta Toghe Lucane (e Poseidone..).
Il sospetto (rinforzato anche dalla condanna dei vertici Total proprio per i lavori di Tempa rossa) è che ci siano comitati d'affari che non devono essere portati alla luce.
Come la ricchezza della Basilicata, le royalties finora pagate dalle società di estrazione, che non si capisce che fine facciano.
Tempa rossa la trionferà!
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