Lo scandalo delle intercettazioni.
Spiare la vita (dei politici) dal buco della serratura.
La violazione della privacy.
Il complotto contro il governo e la giustizia ad orologeria.
Il governo contro i poteri forti.
Il governo del fare e anche dell'amore.
L'invito all'astensione per boicottare un referendum (sulla durata delle concessioni per le piattaforme).
Sono anni che sento sempre le stesse frasi, cambia qualche parolina (ora si dice gufi, Berlusconi usava il termine comunisti), qualche faccia, ma il senso rimane lo stesso.
L'insofferenza della casta politica nei confronti delle inchieste (sempre ad orologeria, siccome in questo paese un anno si e uno pure si vota), delle inchieste dei pochi giornalisti scomodi e soprattutto della pubblicazione delle intercettazioni.
Che poi sono i rari momenti in cui capita di sentire la verità, come stanno veramente le cose da dentro il palazzo.
Sentir dire, per esempio, da Palazzo Chigi
"Non si può più andare avanti così. Ci sono elementi di inopportunità politica e istituzionale. E ci sono intercettazioni che hanno a che fare con la vita privata senza alcun nesso con l'inchiesta".
Sentir parlare un ministro che raccoma come le sue azioni (l'emendamento per Tempa rossa che interessava Total e il compagno, la legge navale che interessava all'ammiraglio De Giorgi) derivino da pressioni esterne e non solo da una scelta politica è un fatto che magari non ha rilevanza penale ma molta rilevanza pubblica.
E ancora:
"Intercettare il capo della Marina rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale. Non solo. Diffondere quelle conversazioni nel bel mezzo di una crisi internazionale peggiora la situazione".
Per cui è colpa dei pm se un ammiraglio si fa gli interessi suoi e non sembrerebbe così interessato alla sicurezza.
Mi sembra di essere tornato indietro col tempo: quelli che prima erano contrari ai bavagli, che invocavano trasparenza, etica, una politica aperta, oggi hanno cambiato verso, sposando slogan e messaggi del ventennio passato.
E forse questo spiega il perché continuano a sottolineare le loro riforme: sono le riforme che il centrodestra (e non il paese) aspettava da 20 anni.
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