30 aprile 2017

Di primarie e di radici storiche a sinistra

Dalla Chiesa, a chi gli chiedeva perché la mafia avesse ucciso il segretario PCI Pio La Torre, rispose: “per tutta una vita”.
Per tutta una vita contro la mafia, contro i soprusi, contro le cooperative anche rosse colluse con la mafia.

Il procuratore al processo del tribunale fascista contro Antonio Gramsci disse “dobbiamo impedire a questo cervellodi ragionare”. Il cervello di una politico di sinistra, che non accettava compromessi, che non accettava la soppressione della libertà con la dittatura fascista.

A 35 anni dalla morte del segretario Pio La Torre, a 80 anni dalla nascita di Antonio Gramsci, quella parte di centro sinistra che oggi si presenta alle primarie dovrebbe fermarsi un attimo e guardarsi alle spalle. Guardare quelle che sono le vere radici della sinistra.

E vedere quello che è diventata oggi, in quel partito chiamato Partito Democratico che si appresta a votare per il segretario – candidato presidente del Consiglio per le future elezioni.

È vero: oggi non c'è più la dittatura fascista (anche se il fascismo è una malattia ancora presente nella nostra società) e le mafia ha cambiato pelle. Ma ci sono ancora gli esclusi e gli emarginati. Le mafie sono entrate nei consigli comunali, regionali, sono entrate nelle imprese, fanno impresa.
Portano voti a questo o quel candidato in cambio di favori che possono essere appalti, leggi che non devono essere approvate o da approvare ..

Oggi la sinistra, o centro sinistra, o forse centro e basta cosa è diventata: il partito dei bonus, dei selfie con Marchionne, della deregolamentazione arrivata col jobs act e coi voucher.
Il partito che, lo dicono i numero, ha portato il paese ad avere il boom in esportazioni di armi e con un'alta disoccupazione giovanile.
E, per chi non ha più memoria, Pio La Torre aveva manifestato contro i missili americani a Comiso, che avrebbero portato la Sicilia sul fronte della guerra alla Libia (oltre ad essere un favore ai mafiosi).
Il partito che oggi cerca consenso andando a prendersi voti al centro e a destra.
Il partito che oggi guarda con interesse al Macron francese.
Il partito del non andate a votare al referendum sulle trivelle (e Gramsci era quello che "odio gli indifferenti").

Il partito i cui candidati alle primarie, nel confronto televisivo, parlano di legittima difesa, di Alitalia dimenticandosi degli errori commessi .
Il partito che al 25 aprile, festa della Liberazione, in cui a sventolare doveva essere il tricolore, è invece sceso in piazza in #tuttoblue.
Il partito che alle elezioni (quelle regionali in Campania che hanno visto trionfare De Luca) non ha saputo o voluto contrastare i voti poco chiari che arrivavano da liste con candidati vicini alle mafie.

Nel libro “Chi ha ucciso Pio LaTorre” si riportano le testimonianze della giornalista Chiara Valentini di Panorama, di cui l'onorevole era un fonte, e della collega Adriana Laudani:
"Ritiene che il PCI o una sua parte avesse rapporti consociativi con i Salvo [Nino e Ignazio, esattori delle tasse sull'isola, considerati organici a cosa nostra]?Un dipendente delle esattorie - un comunista molto serio - mi raccontò che, secondo alcune voci assai fondate, i Salvo passavano soldi al partito. In quel periodo si aprì persino una polemica interna perché la figlia di un prestigioso deputato regionale comunista era stata raccomandata dai Salvo per un posto di lavoro.

Il partito che ha portato il giornale fondato da Antonio Gramsci nelle mani di imprenditori che poi avrebbero ricevuto favori in appalti pubblici.
Non basta chiamarsi compagni, come ha fatto Renzi al lingotto, per dirsi di sinistra.
« Non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione [...] vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini »(Antonio Gramsci, Lettera alla madre, 10 maggio 1928)

Ecco, oggi, quando andate a votare, pensare a quanta storia abbiamo alle spalle e al futuro che ci aspetta.
Una sinistra di governo che si alleerà con la destra berlusconiana per portare avanti le politiche già viste negli anni passati, una serie di partitini a sinistra del centro sinistra, inconsistenti e al momento incapaci di unirsi tra loro.
E gli elettori costretti ancora una volta a votare il meno peggio, perché altrimenti arriva il babau.
La Le Pen in Francia o i populisti in Italia.

Andate a votare dunque, ma votate consapevoli.


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