Prima dell'importante inchiesta sullaCoca Cola, l'appuntamento con la rubrica “Indovina chi viene a
cena”: Sabrina Giannini racconta come le industrie alimentanti
sanno stimolare il nostro gusto, con zucchero grasso e sale.
La chiamavano Trinità:
il punto G del gusto è il punto massimo del godimento, le industrie
lo conoscono bene, miscelando bene sale, zucchero e grassi.
Ma è
bene conoscere gli effetti di questi ingredienti sul nostro
organismo.
Il
sale non ha sempre la stessa granularità, ad esempio: a Report
nessuna azienda ha dato indicazioni su che sale utilizzano. Né
Barilla né San Carlo.
In
Finlandia invece porte aperte ai giornalisti, dove hanno deciso di
ridurre il sale: più è fino, meglio si attacca al prodotto, se si
supera una certa soglia però le aziende devono mettere in etichetta
“fortemente salato.”
Così,
per evitare di mettere questa indicazione, le aziende hanno deciso di
mettere meno sale: si mette il cuore sui prodotti dove il sale è
messo seguendo le indicazioni dei cardiologi.
Lo
stato in Finlandia rispetta il cuore dei consumatori, mentre in
Italia dobbiamo affidarci al buon cuore delle nostre aziende: se
superiamo la soglia dei 5 grammi, si rischia l'ipertensione e
malattie cardiovascolari.
Certo,
un'indicazione corretta significa un calo di fatturati delle aziende
di insaccati e formaggi: ma in Europa l'indicazione del semaforo sul
sale è stata bocciata e il ministro Martina lo rivendica anche.
Micheal
Moss, il premio pulitzer, ha svelato i segreti del sale nei prodotti
industriali: il sale maschera altri sapori, per questo viene
aggiunto.
Stesso
principio per zucchero e grassi: sono usati per rendere il cibo
irresistibile ed economico.
La
Santa trinità è un circolo vizioso: se ne togli uno devi alzare gli
altri, se li togli il prodotto ha un sapore come carta.
Così
se un prodotto industriale contiene meno grassi, deve contenere più
zuccheri, anche se chiamati light.
Zuccheri
nello yougurt ma anche nella salsa del pomodoro.
La
scoperta di questo mix arriva dall'America, da uno studio della
Campbell: esiste un modello matematico che descrive la curva del
gusto, col picco in cima.
Molti
consumatori non riesce a resistere e deve consumare tutta la
confezione di biscotti e patatine, prese dalla frenesia del gusto.
Le
industrie stanno studiando il nostro palato, la nostra mente: ora
vogliamo tutti più sale, più zuccheri, più grassi e gli effetti
collaterali li stiamo vedendo.
Siamo
dipendenti da questa trinità, aumenta l'obesità nei bambini e il
diabete, le giovani generazioni hanno una aspettativa di vita
inferiore dei genitori.
Succede
anche in Italia: il 20% dei bambini italiani sono sovrappeso, ed è
un problema.
I
bambini sotto i due anno non dovrebbero nemmeno provarlo lo zucchero,
ma nelle confezioni non è indicato lo zucchero aggiunto.
Le
lobby dell'industria alimentare pesano ancora in Europa: nessun
semaforo per la trinità, nessuna indicazione sugli zuccheri.
La
lobby dello zucchero spende fino a 22 ml di euro, per fare pressioni
sull'Europarlamento, affinché non si limitino zuccheri e sale.
E,
quel che è peggio, queste aziende finanziano anche ricerche che
mettono in dubbio i rischi in questo tipo di alimentazione, drogata
dalle stesse industrie.
Dio Coca Cola, di Claudia Di
Pasquale.
Il servizio della
giornalista di Report è partito da Atlanta: in origine la Coca cola
conteneva la cocaina, era presente nella formula originale.
Ma ora, cosa c'è
dentro la formula segreta?
Questo segreto ha
contribuito alla sua crescita: 2 mld di bottiglie in un giorno, che
però per essere prodotto hanno bisogno di acqua.
In Messico c'è
l'industria di imbottigliamento più grande, nel Chiapas: nelle
chiese del posto si mescolano cattolicesimo e vecchi riti, con
bottiglie della Coca Cola.
Perché fa
guarire, dicono, perché il ruttino è interpretato come un segnale
benigno del corpo.
Ma il forte
consumo di Coca Cola, venduta casa per casa, ha causato qualche
problema di salute alle persone, come il diabete.
Sotto la “Montagna
d'acqua”, si trova lo stabilimento della Coca, che assorbe buona
parte dell'acqua della falda per la produzione: acqua che però non
esce più dai rubinetti delle case.
A chi tanta, come
nello stabilimento, a chi poco: così la gente è costretta a
comprare i bottiglioni di acqua.
Cittadini a secco
che però vendono le bottiglie della Coca, mentre questa può
sfruttare la falda, grazie alla generosa concessione dell'ex
presidente messicano: si parla di una cifra ridicola, per esempio
29mila dollari l'anno.
L'azienda si
giustifica dicendo che restituisce all'ambiente tutta l'acqua che
prende, tramite i suoi progetti: come le fontanelle nelle scuole,
dove però campeggia lo striscione con la pubblicità della Coca.
Così i bambini
vengono educati ad essere giovani consumatori di Coca.
Cosa succede in
Italia?
A Nogara c'è uno
stabilimento: nella falda è presente l'arsenico e, nel municipio non
si beve l'acqua del rubinetto.
Ogni famiglia ha
un pozzo privato, l'acquedotto c'è ma non è mai stato utilizzato:
anche qui la Coca cola fa progetti sociali. Ma alla fine anche qui
paga l'acqua un prezzo basso, 13406 euro.
In Abruzzo la Coca
paga 17mila euro, per estrarre 400ml di litri.
A Marcianise la
Coca ha tre pozzi e paga 6300 euro l'anno, estraendo anche 300mila
litri d'acqua.
A Barcellona, alla
Agrumi Gel, fanno una bevanda a base di succo d'arancia: l'incidenza
dell'arancia è dello 0,05% e questa arancia finisce nella Fanta.
Arance racconta a
Rosarno con lo sfruttamento dei braccianti, si disse: così Coca Cola
foundation ha promosso una serie di azioni per fini sociali, come
corsi per gli immigrati erogati da una società vicina all'Opus Dei.
La Coca fattura 1
miliardo di euro in Italia, ma siccome non fa utili, non paga tasse:
siccome perde soldi e ne guadagna pochi, pagano pochissime tasse.
Le tasse sono
pagate in Svizzera, sotto il 5%.
Gli utili netti
della capogruppo Svizzera sono stati di 280ml di euro: il 23% è
detenuto da una catena di società offshore, in società che
garantiscono il perfetto anonimato.
La Coca Cola
americana ha sede in Delaware, altro paradiso fiscale: sono bravi a
vendere bene a pagare meno tasse.
Chi sono gli
azionisti della Coca Cola SPA: il fondo Black Rock ma anche Warren
Buffet, un benefattore, come del resto anche la Coca Cola foundation.
D'altronde con la
filantropia scorre meglio l'acqua colorata: anche se ci sono
organizzazioni come OMS preoccupate per il consumo delle bevande
zuccherate.
Studi sugli
effetti di queste bevande dicono che c'è il 25% di possibilità in
più di malattie cardiovascolari, per i consumatori.
OMS è favorevole
ad una tassa sulle bevande zuccherine: come a Filadelfia, dove una
bibita costa fino al 30% in più.
La Clinton si era
schierata con la Soda tax, ma le è poi arrivata una lettera dalla
Coca Cola stessa, che nel passato aveva finanziato la sua campagna
elettorale.
A New York non
sono riusciti a regolamentare la vendita di bevande zuccherate:
l'industria trascinò in tribunale l'amministrazione.
Coca Cola finanzia
organizzazioni mediche e scientifiche, per rifarsi l'immagine e per
fare pressioni per evitare una stretta sulla vendita di bevande
zuccherate.
Dalla comunità
dei medici dentisti, a comunità di afroamericani a quella ebraica.
Ad Atlanta Coca
Cola finanzia le università, ospedali, musei: finanziano anche
ricerche sul diabete, ma nessuno dei docenti di questi centri ha
accettato l'intervista.
Nessuna intervista
anche dall'ufficio stampa della multinazionale.
Oggi l'industria
delle bevande si comporta come quella del tabacco nel passato,
dicendo che il problema è nella poca attività sportiva.
In Italia la Soda
tax era stata proposta dal governo Monti ma fu bloccata
dall'associazione di produttori di bevande, Assobib.
Tra i contrari,
anche il dottr Carruba: l'obesità dipende dall'alimentazione, da
tanti fattori, inutile concentrarsi sulle bevande gassate.
Anche Carruba è
stato finanziato dalla Coca Cola.
Coca Cola da fondi
anche all'associazione del dottor Andrea Poli: Nutrition of
foundation of Italy.
Dopo tutte le
polemiche la tassa fu ritirata.
Ma il ministro
Balduzzi ricorda che il numero 2 di Coca Cola entrò al ministero a
far pesare la sua posizione. Chi comanda al ministero?
Quello che non è
riuscito in Italia, è stato fatto nel 2014 in Messico: qui il 70%
degli adulti è sovrappeso. Dopo la Soda tax il consumo delle bevande
zuccherate è crollata, ma per avere maggiori benefici dovrebbe
essere aumentata del 20, 30%.
E politici e
personaggi pubblici che hanno portato avanti questa campagna si sono
trovati spiati, con un software israeliano, che è venduto solo ai
governi.
Un ex manager
della Coca Cola è stato intervistato dalla giornalista: era stato
licenziato dopo aver scoperto che un manager si era auto assegnato
una commessa.
Così, fu spiato
dalla sua azienda.
Cosa succede in
uno stabilimento della Coca Cola nel veronese?
A marzo 14 operai
di Nogara sono dichiarati in esubero: c'è stato uno sciopero, visto
che non sono arrivate spiegazioni.
12 di questi
lavoratori, che lavorano nella filiera di appalti, erano iscritti al
sindacato Cobas: questo sindacato aveva scoperto che le buste paga
non erano a posto.
In Colombia altro
paese, altro sindacato, altri lavoratori minacciati: una decina di
sindacalisti che lavoravano in questi stabilimenti sono stati uccisi
da gruppi paramilitari.
Il processo,
intentato con l'azienda (che si è dichiarata estranea), è stato
archiviato e non sono stati trovati i colpevoli.
Cosa c'è dentro
una bottiglia di Coca?
La giornalista ha
portato i campioni di queste bevande ad un centro analisi: nessun
contaminante, il titanio è presente in concentrazioni bassa, ma in
tutte le bevande gassate.
Come è finito lì
dentro?
Forse è usato
come additivo, il biossido di titanio.
Nessun commento:
Posta un commento