Qualcuno dimentica che non è passato un anno da quando rischiavamo ogni giorno la vita, da quando i nostri uscivano per sparare, erano torturati a Villa Trieste [..]. Allora, quando i comunisti sparavano e morivano per tutti, allora nessuno diceva loro che non dovevano «strafare»«L'Unità», 2 novembre 1945
Incipit
C’era una mina in mezzo al sentiero. Qualcuno aveva scavato di fianco, scoprendone il bordo ricurvo e lucido e ci aveva piantato vicino un’asta di legno, con uno straccio rosso legato in cima. Aveva scavato anche sotto, appena appena e proprio lì le formiche avevano aperto un buco dall’orlo rigonfio, perfettamente rotondo, coperto da quel tetto di metallo grigio. Seduto su un sasso, col soprabito piegato sulle ginocchia, De Luca, le guardava entrare e uscire dal formicaio, impazzite. Ce n’era una che cercava di salirgli su una scarpa e sembrava che anche lei lo guardasse, sporgendo indietro la testa sul collo inesistente e agitando frenetica le antenne.- Sentono il temporale, - disse una voce alle sue spalle e De Luca si alzò di scatto, con un sospiro spaventato. C'era un uomo, alto, giovane, dai capelli ricci, con un giubbotto di pelle, da aviatore.De Luca notò che era armato perché da sotto spuntava la tela gonfia di una vecchia fondina militare e subito abbassò lo sguardo. L'uomo, invece, lo fissava.- Lei non è di queste parti, vero? ..
Una intera famiglia uccisa a colpi di
bastone, in casa, uccisi da qualcuno che forse conoscevano e che è
venuto per rubare.
Un poliziotto partigiano con poca
esperienza ma con tanta voglia di fare bene il suo lavoro e alla
ricerca di un caso con cui dimostrare le sue capacità.
E un altro poliziotto, più famoso
perché ai tempi del fascismo era considerato "il poliziotto
più bravo d'Italia", premiato dal Duce in persona, uno dei
più funzionari più giovani nella polizia fascista. E ora che il suo
nome è in una lista di persone da catturare (e magari da uccidere) è
solo una persona in fuga, sotto la falsa identità di ingegnere
Morandi.
Questi i principali protagonisti di
questo romanzo, uscito per la prima volta con Sellerio
e ora ripubblicato da Einaudi: dopo aver finto "Carta
Bianca", il primo romanzo con protagonista Achille De
Luca, commissario di polizia presso la squadra Mobile, mi sono
chiesto, e dopo? Cosa succede dopo la fine della storia?
Così, nella prefazione, Carlo
Lucarelli spiega come è nato questo secondo capitolo della serie
di De Luca che, per il momento termina con
"Intrigo italiano", ambientato nel 1953.
Attraverso gli occhi di De Luca, ci
viene raccontata l'indagine su alcuni efferati delitti, avvenuti
negli anni tra la fine del fascismo e i primi passi della Repubblica
italiana.
Ma, oltre alle indagini, il contesto di
quei delitti, l'ambiente "torbido" in cui sono
maturati.
In Carta Bianca, ambientato
nella primavera del 1944, il clima da traditori di tutti dentro
l'aristocrazia bolognese con cui da una parte si professava la fede
fascista e dall'altra si preparava il terreno al volta faccia con gli
inglesi.
Il clima di odio e di sospetto
all'interno del fascismo, nella fase crepuscolare in cui nei gerarchi
l'obiettivo era il si salvi chi può.
Incontreremo poi De Luca sempre a
Bologna, nel 1948 (Via
delle Oche), riammesso in servizio ma alla buoncostume alle
prese con altri delitti, che svelano altarini nel mondo dei
maggiorenti del partito che di lì a poco avrebbe vinto le elezioni.
Ma torniamo all'estate torbida del
1945: in fuga dai partigiani, arrivato in un paesino sull'Appennino
emiliano, De Luca viene riconosciuto da un partigiano che, è anche
capo della polizia del paese, il brigadiere Leonardi.
A Sant'Alberto un'intera famiglia, i
Guerra, è appena stata uccisa nella propria casa a bastonate da un
assassino che, probabilmente, non ha agito per motivi politici.
Un'occasione importante per Leonardi,
per dimostrare il suo valore come poliziotto:
- Raccomandazioni, ci vogliono,- disse, con la bocca piena, - oppure dimostrare di saperlo fare, questo mestiere. E' per questo che mi interessano i Guerra. Questo è il primo non politico, capisce cosa intendo? non politico .. ed è un affare grosso. Ecco, io voglio risolverlo, voglio andare dai carabinieri e dirgli è successo così e così, sono stati quelli ed ecco qua le prove. Ma come le ho detto, mi manca l'esperienza, mi manca l'aiuto di .. di un ingegnere. Di un ingegnere come lei.
Per questo, riconosciuto De Luca, Leonardi decide di usarlo per questa indagine, usando in modo velato, l'arma del ricatto. Ricatto a cui De Luca, volente o nolente non può (e forse non vuole, perché rimane sempre un poliziotto) sottrarsi.
Allora, ingegnere, mi aiuta in questo caso sì o no?De Luca staccò un pezzo di carne ma lo lasciò nel piatto. Si versò un bicchiere di vino.- Perché, - disse, - posso scegliere?
Da dove comincerebbe questa indagine il
poliziotto più bravo d'Italia?
Dall'analisi dei corpi delle persone
uccise.
Da una perquisizione seria della casa
dei guerra, tanto per cominciare.
E qui iniziano a venir fuori delle
tracce che, all'inesperto Leonardi, non era apparse: Delmo Guerra, il
capofamiglia, prima di morire per un infarto è stato torturato.
E, in un paiolo nella cucina, viene
recuperata una spilla.
Da dove può venire quel gioiello?
Forse da un furto?
Un gioiello di quel valore può
arrivare solo dalla casa del conte, un personaggio già finito nella
lista nera dei partigiani per i suoi rapporti coi fascisti prima e
coi nazisti poi.
A far visita al conte, ma questo De
Luca lo scopre con molta fatica, era andato Carnera e il suo Gap, il
suo gruppo partigiano.
Carnera è una specie di mito, in quel
paese: uno di quei partigiani per cui la guerra non è ancora finita,
finché c'è un fascista vivo.
Leonardi però, per paura di Carnera,
della sua reazione, stoppa l'indagine prima ancora che nasca: nessuna
domanda su di lui né tanto meno sulle persone che erano con lui quel
giorno, il 7 maggio.
- Oh, per favore ...come crede di risolvere questo caso se toglie di mezzo tutti gli indiziati? Brigadiere Leonardi, quella spilla perché qualcuno se l'è messa in tasca prima!- Merda! - disse Leonardi e sferrò un altro pugno sul volante, così forte che la mano gli scivolò di lato , tagliandosi sul cruscotto.
- Allora?- Allora cosa?- Ha intenzione di continuare le indagini? Se vuole portare qualcosa di concreto ai carabinieri ..Leonardi gli lanciò uno sguardo di lato , cupo e cattivo.- Qualcosa da portare ai carabinieri ce l'ho sempre, ingegnere, disse ...
Ma non c'è niente da fare, tutti gli indizi che i due poliziotti anzi, del poliziotto e dell'ingegnere, portano proprio a Carnera, a quel giorno in cui andò dal conte. A quei gioielli del conte spariti e poi trovati dal morto.
- E la spilla era del Conte, lo so... Dio bono, ingegnere, ma perché abbiamo scelto un lavoro come questo? Lo sa perché?De Luca sorrise. - Perché siamo curiosi, - disse. Leonardi alzò un sopracciglio ..
In una estate
torbida, in tanti sensi, anche questo caso si rivela un caso torbido,
dove si mescolano questioni politiche e rancori non del tutti sopiti
nonostante la guerra sia finita.
Dove si mescolano
anche questioni personali, dopo che De Luca passa un'intera notte con
la tedeschina, la bella ragazza che lavora nell'osteria del paese,
che è stata rasata a zero proprio da Carnera, per essere stata con
un tedesco.
Ma la tedeschina,
che poi sarebbe anche la ragazza del Carnera, forse è una di quelle
che non appartengono a nessuno..
- L'estate torbida, disse.De Luca alzò gli occhi. - Come?- C'era un corsivo sull'«Unità», la settimana scorsa, che definiva così l'estate del '44, perché si combatteva, si rischiava la pelle .. E' finita anche l'estate del '45 e io combatto ancora.De Luca si strinse nelle spalle, con una smorfia indifferente. - Non mi ricordo una sola estate che non fosse torbida. E ce ne saranno ancora.
Come finirà la storia? Metafora
della storia di questo paese, il caso troverà una soluzione
ufficiale che farà comodo a tutti. Ai carabinieri e anche ai
comunisti del paese, già pronti a chiudere gli occhi col passato e
pensare ai futuri affari della ricostruzione post-bellica.
Gli altri libri con protagonista De
Luca
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