27 agosto 2015

L'Europa che non c'è

L'Europa, intesa come unione europea, è riuscita ad imporre alla Grecia una linea politica e una linea economica, anche andando sopra l'esito delle elezioni (dove i cittadini avevano scelto per il paese un altra politica).
Contro Tsipras e contro il suo ministro Vaoufakis (definito buffone, stravagante, incompetente) abbiamo puntato il dito, abbiamo tenuto una linea dura, abbiamo usato dei ricatti (i soldi alle banche).

La stessa Europa è invece assente, ingiustificata, di fronte alla tragedia umana degli immigrati in fuga dalle guerre (e dalla fame): in quel caso, niente ricatti, niente diktat, niente imposizioni. La vita di un uomo vale meno della falsa politica del rigore (quella che non salverà la Grecia ma terrà in vita le banche) a quanto pare.
L'Europa, intesa come unione, non vuole vedere i morti nel Mediterraneo e nemmeno il muro della vergogna che un suo paese membro sta ultimando ai confini, in Ungheria.
E dopo il muro i blindati, l'esercito, i cani.

Il bilaterale Merkel Hollande ha prodotto solo la proposta di pattugliare meglio i nostri confini. Come l'impero romano, che costruì il vallo di Adriano per tener fuori i barbari. Almeno la cancelliera Merkel ha deciso di sospendere l'accordo di Dublino e accoglierà una parte dei siriani.
Anche lei dovrà guardarsi le spalle da quanti speculano sull'apocalisse dell'immigrazione, sull'invasione, sul buonismo.
Aiutiamoli a casa loro.
Accoglieteli a casa vostra.
Prima gli italiani (o gli ungheresi o i tedeschi ..).

Il presidente del consiglio ha detto a Rimini una cosa giusta: continueremo a salvare vite umane, anche se questo dovesse costarci dei voti. Ma non possiamo limitarci ai compitini.
A stare a guardare.

PS: ma quando si deciderà a partire per l'Africa il nostro Salvini? Sta aspettando che gli preparino la felpa?

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