C'era una volta il tavolo di Porta a porta su cui siglare programmi di governi pieni di promesse non mantenute. Oggi l'evolversi dei tempi e le nuove tecnologie hanno portato alle slide di powerpoint con le fantomatiche linee guida per le riforme e ai tweet.
Ma la sostanza è la stessa: Berlusconi poteva annunciare trionfante che avrebbe sconfitto il cancro, Renzi si immortala con un selfie mentre si tira la secchiata d'acqua, per la raccolta fondi per la Sla. Quando gli stessi governi tagliano i fondi per la ricerca e per la cura dei malati di Sla.
Perché l'importante è l'immagine, lo slogan, il messaggio.
Poi i problemi rimangono e si deve agire in emergenza: emergenza rifiuti, immigrati, criminalità, affollamento per le carceri, e ora il terrorismo degli estremisti islamici.
Con cui nessun dialogo. Noi che abbiamo trattato già in Iraq ai tempi di B., abbiamo trattato con Gheddafi e indietro fino alla mafia.
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
23 agosto 2014
La politica dei selfie
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