22 maggio 2024

La dittatura delle minoranze - da Per un'ora d'amore di Piergiorgio Pulixi


Chissà perché Ivan se l’era immaginato più vecchio. Invece, Scorpio aveva giusto un paio d’anni più di lui, a giudicare dalle esegue rughe e dagli sparuti peli bianchi nella folta barba.

Avevano un’altra cosa in comune, a parte pressappoco la stessa età e l’odio che nutrivano verso le donne: alla lotteria della fortuna genetica avevano entrambi perso di brutto. Erano al limite dell'obesità, quasi calvi, piuttosto trasandati [..] e un abbigliamento poco curato che contribuiva a farli apparire ancora più sgradevoli.

[..]

Il separè in legno garantiva riservatezza, sebbene fossero gli unici astanti lassù.

«L’emancipazione femminile non ha portato che squilibrio sociale, crisi economica, disoccupazione e problemi psicologici. Quando le donne non lavoravano, secondo te, c'erano tanti uomini a spasso senza un'occupazione?

No, c'era lavoro per tutti, e i figli potevano crescere con la loro madre e non turati su da una squadra di sconosciute che ne allevano a mazzi, senza cura né amore, come fosse un processo industriale.»

Ivan assentì deciso.

«La radice del problema, in fondo, sta qui. Oggi si lamentano di violenza e femminicidi. Ma la violenza contro le donne non è che la naturale risposta della società che hanno creato le care femministe.

Sono loro ad avere le mani sporche di sangue, non noi. Perché se esistesse davvero il patriarcato in questo paese, ci sarebbero famiglie sane, in cui la donna darebbe rispettata e protetta per il proprio ruolo, in cui l'uomo sarebbe guida, faro ed esempio, in cui verrebbero insegnati valori fondamentali come il rispetto, l'onestà e la responsabilità.

Nessuno si sognerebbe di far loro del male, perché ognuno starebbe al proprio posto occupando il ruolo naturale. È sempre stato così. Invece no: ora è la donna a comandare, e l'uomo deve sottostare. Ora è la donna a lavorare, e l'uomo deve stare a casa a fare il "mammo". Ora è la donna a troiegg**, ridursi allo stato brado con alcol e droga, provocare e insultare, e noi dobbiamo stare buoni e zitti, soffocare i nostri istinti e guardare possibilmente da un'altra parte, ti rendi conto? Perché mai dovremmo castrare la nostra mascolinità, la nostra sessualità? 

[..]

Ammorbidirsi, dare diritti a destra e a manca senza preoccuparsi delle conseguenze, giocare a fare i froci, sono atteggiamenti pericolosi, perché poi la gente pensa che ti piace essere sottomesso, e non si pone troppi problemi a soggiogarti, e a quel punto poi, per riprendere in mano la situazione, sei costretto a usare le maniere forti, a mettere tutti in riga, e così ti danno del fascista. I fascisti sono loro, cazzo, che ti vogliono imporre il loro modo malsano di vivere! Ma queste cose non puoi dirle, attenzione, altrimenti le minoranze si offendono. Prova a lamentarti e vieni socialmente ostracizzato, perché nel paese del buonismo e del politicamente corretto corriamo verso il precipizio, ma nessuno urla o si lamenta per paura di offendere la sensibilità altrui. Siamo sotto attacco mio caro. 

Ed è vero, siamo in una dittatura: ma una dittatura delle minoranze, dove ogni merdoso gruppetto, che siano i nazisti dell’LGBT – per favore non dimentichiamoci plus, ora – o gli oltranzisti dello schwa, i sacerdoti della maternità surrogata, i vegani, i terzomondisti, i fanatici del cambiamento climatico, e basta! Basta con questa continua e falsa propaganda femminista, animalista e africanista che viene propinata alle masse per avvelenarle e disunirle.. Scusami mi sto lasciando prendere dal discorso.» 

Per un'ora d'amore - Piergiorgio Pulixi Rizzoli

In un bar ci sono due uomini che parlano come un certo generale che si è lanciato in politica, coi suoi discorsi su neri, donne, gay.. Ma dove arriveremo, di questo passo, con le donne che si permettono di comandare?

 

 

 

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