Dobbiamo
rassegnarci alla perdita della sanità pubblica, del servizio
sanitario nazionale, gratuito e universale, garantito per tutti?
Sarebbe un diritto sancito dalla Costituzione, come la libertà di
espressione, di associazione.
Perché dovremmo
rinunciarci?
Eppure, anno dopo anno, i tagli al sistema
sanitario (oppure, i non investimenti in linea con quanti richiedono
i territori, i medici) costringono migliaia di italiani a non potersi
curare oppure, se hanno dei risparmi da parte, a dover fare i
pendolari della salute, dalle povere regioni del sud verso il nord:
ogni anno aumenta in modo impressionante la quota di spesa degli
italiani per la sanità privata.
Perché?
Perché
si continua nel percorso di privatizzazione della sanità? Cosa
succederà ora con l’autonomia
differenziata, ovvero la
“secessione del ricchi” come
la chiama il professor Gianfranco Viesti?
Presadiretta è
andata a Polistena
in
Calabria
a raccontare la protesta dei territori, sindaci, cittadini, contro la
chiusura dell’ospedale: qui la sanità è commissariata da anni, lo
Stato che non ha saputo gestire bene la spesa sanitaria viene
condannato dallo Stato a tagliare la spesa, e questo taglia lo
subiscono i cittadini, non gli amministratori che hanno commesso
errori.
“Quanto
vale la vita di un calabrese per lo stato italiano?”
si chiedeva ironicamente una persona nella manifestazione
“ma voi li guardate negli occhi i vostri figli, siete già pronti a
caricarli sui treni, sugli aerei? È questo il futuro che ci stanno
scrivendo con l’autonomia differenziata, una dichiarazione di
guerra economica e sociale, per tutto il sud di Italia. È un
massacro quello che stanno preparando: dov’è la Calabria che
scende in piazza a difendere i suoi figli ..”
A
Polistena Presadiretta incontrerà nuovamente il primario di
cardiologia Vincenzo Amodeo che con la sua equipe sta raggiungendo
risultati straordinari, in modo per far capire a tutti che anche in
questa regione si può lavorare bene e in modo serio.
In
Calabria
il buco di bilancio della sanità è ancora da quantificare e la
gente scende in piazza per difendere gli ospedali, messi a terra da
quattordici anni di commissariamento.
Intervistato
da Presadiretta, Ermenegildo
Palma
Procuratore regionale della Corte dei Conti, racconta “abbiamo
trovato una situazione certamente devastante, non stiamo parlando di
una sola annualità, stiamo parlando di periodi lunghissimi, fino al
2022 l’ASP di Cosenza non approvava bilanci da, se non vado errato,
5 anni, Reggio Calabria da 8”.
La Corte dei Conti sta
aspettando bilanci da diversi anni e stanno ora valutando il bilancio
in corso della regione: ma come è possibile approvare un bilancio
senza quelli precedenti? “Infatti
ancora non lo hanno approvato.. bisogna partire dalla valutazione
della massa di debiti, ad oggi ancora questa definizione non è stata
fatta.. si stima che sia dell’ordine di qualche centinaia di
milioni. Voglio essere chiaro: i dati che ci vengono trasferiti sono
pochi..”
Queste
parole fanno capire quanto sia in crisi il sistema sanitario in
Calabria: centinaia di milioni di debito, ancora da quantificare in
modo preciso, 1300 medici inidonei, ovvero che non possono lavorare
la notte o in emergenza, con certificazioni fatte dai loro colleghi.
Una regione alle prese con una emigrazione sanitaria che dovrebbe
preoccupare tutti: la Calabria spende ben 252 ml di euro per coprire
le spese dei pazienti che scelgono di curarsi fuori regione.
Di questa riforma (o presunta riforma, una partita di scambio del partito di Meloni per avere il premierato e che ha concesso così l’autonomia alla Lega) sono preoccupati anche i governatori di destra, come il calabrese Occhiuto. Intervista dalla giornalista Francesca Nava il presidente si è così espresso sui medici calabresi non idonei rimpiazzati dai medici cubani:
Nell’anticipazione video, il dialogo tra l’inviata di Presa diretta Francesca Nava e il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, a proposito del personale sanitario considerato inidoneo, cioè quei medici e infermieri che non possono lavorare nei turni notturni, nell’emergenza urgenza, nelle sale operatorie, certificati da colleghi che lavorano nelle stesse Aziende Sanitarie e che si stima siano più di 1300, il Presidente Occhiuto ha ammesso: «Non so se farebbero la differenza. Io mi farei operare più da un medico cubano che ha due specializzazioni e che le ha sempre esercitate e non da un medico calabrese che si è fatto dichiarare inidoneo da 15 anni».
Un’anticipazione del servizio si può trovare sul sito LanovitàOnline:
La puntata di PresaDiretta di domenica 15 settembre su Rai 3, dedicata alla sanità differenziata, promette di rivelare nuovi dettagli sconvolgenti sulla gestione della sanità, con un focus particolare sulla Calabria. Oltre a un’analisi del divario sempre più ampio tra Nord e Sud, la trasmissione presenterà interventi cruciali che potrebbero gettare nuova luce su affari controversi e irregolarità nel sistema sanitario calabrese. Tra gli ospiti, Santo Gioffré, già commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, affronterà temi delicati legati agli “affari” nella sanità locale, con riferimenti a dinamiche poco trasparenti che da anni minano il settore sanitario della regione. Le sue parole potrebbero svelare aspetti sconosciuti al grande pubblico, aggiungendo nuove prospettive all’inchiesta di PresaDiretta. Inoltre, il dottor Enzo Amodeo, noto cardiologo dell’ospedale di Polistena, offrirà uno sguardo privilegiato sulla situazione critica della cardiologia nella sua struttura. Polistena, uno dei presidi ospedalieri simbolo delle carenze della sanità calabrese, è stato spesso al centro di polemiche per la mancanza di risorse e personale. Il suo intervento potrebbe mettere in evidenza le sfide quotidiane di chi lavora in queste condizioni, offrendo un quadro realistico della situazione sul territorio. Questi contributi, insieme all’indagine più ampia condotta da PresaDiretta sulle disuguaglianze tra le regioni, rendono questa puntata un’occasione imperdibile per capire come l’autonomia differenziata rischi di aggravare ulteriormente un sistema già profondamente segnato da squilibri e inefficienze. La Calabria, con le sue strutture inadeguate e una gestione finanziaria disastrosa, rappresenta un esempio emblematico di come il diritto alla salute sia tutt’altro che garantito in alcune zone d’Italia. Con le testimonianze e i racconti raccolti da PresaDiretta, questa puntata potrebbe riservare sorprese e nuovi colpi di scena su uno dei temi più dibattuti e critici del nostro Paese.
Dalla
Calabria al Veneto:
in questa regione (dove
la spesa sanitaria privata è tra le più alte d'Italia)
stanno aumentando quelle strutture che offrono servizi sanitari solo
a pagamento.
Poi in Francia dove
quest’anno, nonostante
sia aumentato il debito pubblico,
ha deciso
di
aumentare
il budget della sanità portandolo
all’8,7 per cento del Pil, soldi
pubblici per finanziare
strutture e attrezzature più moderne e aumento dei salari di medici
e infermieri.
Presa diretta racconterà quali sono state le conseguenze e con quali
risultati per i cittadini.
Nella
prossima puntata sarà intervista anche Martina Caironi, la
straordinaria atleta paraolimpica che ha vinto tanti ori nelle
passate olimpiadi, perché
si parlerà anche della situazione della disabilità nel nostro
paese: l’atleta
verrà infatti intervistata assieme al presidente
del Coordinamento nazionale famiglie con disabilità Alessandro
Chiarini.
In
Italia alle famiglie con bambini con disabilità spesso viene
comunicato che non è possibile proseguire col percorso terapeutico
perché è stato raggiunto il tetto di spesa (per un diritto
universale e stabilito dalla Costituzione!): questo è quello che si
è sentito dire il signor Sergio Squeglia, sono finiti i fondi per
pagare le terapie e basta.
Rosa Peluso è una madre di questi
bambini, a Presadiretta racconta la sua storia: “devi star sempre
sul chi va là, tu non sai mai se per tuo figlio finiranno il budget
e quindi non andrà di nuovo al centro, tanto è vero che stiamo
pensando di aumentare le ore [di terapia] privatamente a casa, quelle
le devo pagare io..”
Le terapie non sono un qualcosa di
superfluo: possono aiutare bambini che hanno difficoltà a parlare,
perché poi loro cresceranno, diventeranno giovani, saranno le future
generazioni: “stanno pure aumentando i casi” continua Rosa “si
pensa solo al livello economico, questi bambini sono numeri non sono
persone, questi bambini saranno persone invisibili, se li gestiscono
i genitori va bene, altrimenti per la società non esistono ..”
Stiamo
parlando di più di 3 ml di bambini con
disabilità,
dal nord al sud, le cui cure, per la colpevole disattenzione della
politica, sono spesso solo sulle spalle delle famiglie.
Perché
queste
persone sono
considerate un peso?
La
scheda
del servizio:
In Veneto, cliniche super attrezzate e centri di prime cure dove ogni prestazione è solo a pagamento. In Calabria, strutture inadeguate e debito regionale non ancora quantificato. La riforma dell'autonomia differenziata allargherà a dismisura il divario nord-sud? Mentre il Governo prepara la manovra finanziaria, sul territorio si comincia a fare i conti con l'autonomia differenziata. PresaDiretta ha raccolto le voci del sì e quelle del no. Secondo gli esperti del Mezzogiorno d'Italia come lo Svimez serviranno 80 miliardi per azzerare il divario nord-sud. E ancora, un viaggio nella sanità calabrese tra presìdi inadeguati e progetti di nuovi ospedali, carenza di operatori sanitari, bilanci delle aziende sanitarie mai presentati e un debito non ancora quantificato. E poi in Veneto, dove la spesa sanitaria privata è tra le più alte d'Italia. E infine in Francia, paese che nonostante la crescita del debito pubblico nel 2024 ha scelto di aumentare all'8,7 % del Pil i finanziamenti per la sanità. Strutture e attrezzature più moderne e aumento dei salari di medici e infermieri.
Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.
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