14 giugno 2005

Riflessioni sul dopo NON VOTO

Chi ha vinto e chi ha perso: ha vinto l'astensione, con un 70% circa dei NON voti. Dire che ha vinto l'astensione significa ammettere che i temi affrontati non interessavano e, soprattutto, che le forze laiche che si sono mobilitate per il SI (o comunque per il voto) non sono state in grado di coinvolgere le persone.
Ma una cosa è certa: NON è stata una vittoria dei cattolici (con buona pace di Ruini, repubblica): l'astensione è un NON VOTO, un segnale di disinteresse, di menefreghismo.

Chi è credente sa che la religione cattolica è coraggio: aver coraggio di manifestare le proprie idee; non girare la testa dall'altra parte per non vedere. L'aver cavalcato l'onda dell'astensione significa aver fatto leva su questi non principi di indiferrenza, ignavia .. non credo che questo porti molta acqua al mulino della chiesa.Non credo che il 70% dei votanti considerino veramente l'embrione equivalente ad un umano. O che il sesso al di fuori del matrimonio sia peccato, come il divorzio e l'aborto.

L'aver allontanato gli italiani dalle lotte per i principi è la più grande sconfitta della sinistra: la stessa sinistra che ha stravinto le regionali nel mese di maggio e che ora non è in grado di mobilitare le stesse persone per il voto. Come mai? Le lotte per il divorzio (1974) e per l'aborto (1980) sono state portate in un momento in cui la DC aveva la maggioranza al 40%. Eravamo uno stato più laico allora? Non credo, visto che gli spot contro il divorzio erano violenti (come ora quelli riguardanti l'inserminazione) "il divorzio distruggerà la famiglia .." oppure "bambini, dopo il 12 maggio sarete abbandonati dalla mamma e dal papà".Eppure il divorzio passò col 60%.

Cosa è cambiato da quegli anni? per capirlo ho dovuto chiederlo a mio padre, in quegli anni sindacalista. Ora, mi ha spiegato, sono altri i problemi che interessano la gente: il lavoro, la precarietà del futuro, lo stipendio che non è sufficiente per arrivare a fine mese, il futuro per i figli ... le questioni di principio, specie queste dell'ultimo referendum, legate a questioni femminili (anche se in realtà coinvolgono la vita di coppia) non sono sentite.

Che fine ci aspetta? oggi Sofri scrive “Con questi qui non vinceremo mai”, fornendo una nuova interpretazione per cui Moretti "si riferiva non ai pretesi leader di centrosinistra ma ai pretesi elettori di centrosinistra". Secondo me, vale sia la prima interpretazione, sono i leader da cambiare, che la seconda, gli elettori si sono disinteressati alla politica. A sinistra stiamo dando delle soluzioni ai problemi? La delocalizzazione delle industrie, i contratti precari, il costo della vita, degli alloggi, dei figli (intendo il costo degli asili, di medicine ..): cosa vogliamo fare?
L'errore come elettori è stato sottovalutare, negli anni recenti, le questioni di principio: abbiamo accettato che gli inquisiti sedessero al Parlamento, che bancarottieri sfasciassero le poche industrie italiane (Parmalat e Cirio, la prossima sarà la Telecom), che persone mediocre e senza cultura diventassero prima deputati, poi ministro. Siamo stati a guardare lo sfascio della Rai e del cinema italiano: chi oggi in Italia avrebbe il coraggio di rifare "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" (di Elio Petri, con grande Gian Maria Volontè)?

Noi elettori abbiamo un unico strumento per far sentire la nostra voce: il voto. Avendo perso questa battaglia, abbiamo dato modo a chi era stato zitto prima di parlare adesso (da repubblica), e a chi non si era espresso prima, di rimanere defilato ancora (il leader dell'Unione precisa anche che il risultato del referendum non provocherà conseguenze nell'assetto politico italiano: "Ci siamo sempre impegnati a non mettere questi temi così profondi nella rissa partitica, e dobbiamo essere coerenti con la posizione etica che abbiamo preso. sempre da repubblica). Ma, peggio di tutto, abbiamo lasciato che chi avrebbe dovuto evitare di dire sciocchezze prima, continui a farlo (da l'unità).

Anche se il mio impegno (nel piccolo), e di tutti quelli che si sono battutti per informare, per far sapere le ragioni del voto e del sì, non è stato premiato (probabilmente perchè ora, la legge non verrà più discussa in parlamento, dal corriere), beh, sono convito che ne sia valsa la pena.

Per ultimo, voglio ricordare che nel passato, quando la classe politica, sia di destra che di sinistra, non è stata più i grado di fornire soluzioni ai problemi reali, l'Italia è andata ad imbarcarsi in avventure politiche che hanno portato, dopo la crisi degli anni 20, al fascismo. Dopo gli anni 80 e "mani pulite", al nuovo miracolo italiano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mha, non direi che "Dire che ha vinto l'astensione significa ammettere che i temi affrontati non interessavano", ho visto diversi sondaggi dove si diceva che gli Italiani rispondevano di "essere informati sulla tematica" molto più che ai referendum precedenti: questo significa che interessavano.
Però a tutti gli effetti i due schieramenti hanno estremizzato le proprie posizioni:
- : ok a qualsiasi maniupolazione sull'embrione, sia a scopo medico che per difendere la 'liberà' di scelta dei genitori (del colore dei capelli, degli occhi....)
- No: nessuna manipolazione, in assoluto, nemmeno a fini medici
- astensione: nessuna delle due opzioni è accettabile, si ritorni al parlamento (come aveva promesso il 'partito' del non voto)


-Simone