04 dicembre 2006

Mario Rigoni Stern: Stagioni

Bisogna approfittare delle sue rarissime apparizioni televisive per sentire la viva voce di Mario Rigoni Stern. Questa volta l'occasione è l'uscita del suo libro "Stagioni", presentato alla trasmissione Che tempo che fa.

I ritmi della natura e le storie degli uomini negli occhi di un grande narratore che ci fa camminare accanto a lui, con passo lento e sicuro, stagione dopo stagione.

Lei si sente un eroe?
Sono uno che ha tanta vita alle spalle. In guerra l'eroismo è vincere la paura.
Le stagioni è un libro di riflessioni, di racconti. Uno Zibaldone. Io misuro il tempo col passare delle stagioni.
Come giudica allora quelli che non perdono tempo?
Chi cerca di non perdere tempo, si perde Il Tempo: non si ha tempo per pensare. Quando gaccio le ime passeggiate in montagna, cammino col passo e col pensiero. Camminando mi ricordo di fatti vissuti o raccontati. E mi viene voglia di scriverne.

L'odore della neve
L'odore della neve è diverso da quello della nebbia: è più sottile e meno pesante. Come possibile continuare ad amare la neve dopo quanto le è capitato in Russia (raccontato ne "Il sergente nella neve")?
L'anno successivo al mio ritorno a casa, una notte sono uscito a sciare sulla neve. E lì ho ritrovato i miei compagni.

La prima domanda che mi fanno i bambini, è la più crudele.
Cosa si prova ad uccidere?
E io rispondo che non ho mai ucciso per uccidere. Ho ucciso per tornare a casa e per salvare i miei compagni.
I miei familiari non credevano a quello che avevo vissuto e raccontavo. Avevamo la colpa di essere rimasti vivi. Ci han tenuto 40 giorni rinchiusi, dopo il ritorno dalla Russia in Italia: non potevano lasciare che andassimo in giro a raccontare quello che avevamo passato.

Un giorno ricevetti una lettera San Pietroburgo (allora si chiamava Leningrado): di un uomo che, avendo letto il mio libro tradotto in russo, mi scriveva, so chi mi ha sparato la notte del 26 gennaio.Quando gli Alpini ruppero l'accerchiamento a Nikolajewka.
"In quella notte ci siamo sparati, ma per fortuna siamo tutti e due vivi".

La nomina a senatore a vita: ma per carità - conclude - staccarmi dalla mia terra ...
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho visto anch'io l'intervista ieri sera... quell'uomo si porta sul viso tutto ciò che gli anima il cervello!
è stato un momento di qualità!
Ciao D

alduccio ha detto...

Ci ha fatto vedere la guerra al di là della retorica: la sofferenza, la morte, il dolore, il non volersi lasciare morire ...