Il regime che aveva deciso che si doveva combattere la piccola criminalità dei ladruncoli da strada, per dare al popolino l'impressione di sicurezza, perché col fascismo non si scherza. Certo le grandi ruberie all'ombra del regime, in camicia nera, potevano continuare lo stesso.
Ma per i ligéra erano tempi duri, quelli del ventennio.
Ma voi sapete cosa vuol dire ligéra? Viene in soccorso l'ultimo romanzo di Luca Crovi, ambientato proprio in quel periodo, con protagonista niente meno che il commissario De Vincenzi
«Ma cos'è la ligéra?» aveva chiesto De Vincenzi.
«Be', sciur cummisari, a Milan i malnatt se ciamen ligéra. Se si sta chiedendo perché li chiamiamo così questi manigoldi, non ho un'unica risposta. Qualcuno pensa che se ciamen inscì perché van in gir semper biott coperti solo da una camisa. Un po' perché è povera gente, e non può permettersi un cappotto, un po' perché a Milan ciamén scamisaaì tutti quelli che sono ribelli, e fuori dalle regole. D'altra parte ligéra significa "leggeri", non solo nei vestiti ma anche nell'armamentario. Devono essere leggeri per scapapre in fretta, come lepri. Posso assicurarle che girano senza armi. Non ne hanno bisogno nei quartieri in cui vivono. Tutti li guardano con paura e rispetto al Bottonuto, sui Navigli, all'Isola o in Porta Ticinese..»
L'ombra del campione di Luca Crovi
Buona lettura e buon viaggio nella Milano che fù, nel suo dialetto, nella scighera!!
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