Negli istanti in cui il re lascia la stazione centrale, scoppia una bomba vicino al basamento di ghisa di un lampione in piazza Giulio Cesare, nei pressi della fontana delle 4 stagioni.
Una strage che costa la vita a 16 persone (altre due persone moriranno nei giorni successivi), tra cui anche tre bambini: i funerali delle vittime riuniranno tutta la città, stretta attorno alle bare (come succederà anni dopo, per la strage di Piazza Fontana).
Una strage rossa, i cui responsabili vanno ricercati all'interno dei nemici del regime, così scrive Mussolini.
«Portate per me dei fiori sulle salme degli innocenti colpiti a morte dalle bestie della criminalità dell’antifascismo impotente e barbaro. Recate il mio saluto e il mio augurio a tutti i feriti. Sono sicuro che Milano fieramente fascista risponderà ai gesti della delinquenza superstite con un grido di più intensa fede nell’avvenire della Nazione e del Regime. I nemici non prevarranno».Il fratello dello scrittore Ignazio Silone, Romolo Tranquilli, viene arrestato e interrogato duramente in carcere. Morirà pochi anni dopo, anche per le violenze subite.
Ancora ad oggi non si conoscono i nomi dei colpevoli: si sono seguite più piste, da quella anarchica a quella comunista a quella che portava ai membri di Giustizia e Libertà.
Oppure questa strage è collegata ad un altro episodio, i morti dentro la caserma della Milizia in via Mario Pagano?
il civico 8 di piazza Giulio Cesare |
La fontana delle quattro stagioni |
Sul sito I caduti della polizia di Stato si parla di strage scomparsa: in piazza Giulio Cesare, vicino al civico 18, non troverete alcuna targa in memoria.
Nemmeno del piccolo Enrico, morto a 3 anni.
Per questo dobbiamo essere grati a Luca Crovi che nel suo ultimo romanzo, L'ombra del campione, dedica una buona parte a questa strage.
La strage di piazza Giulio Cesare, l'altra strage, quella dimenticata.
Per chi ne volesse sapere di più consiglio la lettura di “Attentato alla Fiera” di Carlo Giacchin, Mursia 2009.
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