24 agosto 2019

Il silenzio sul terremoto e il rumore del pettegolezzo politico


Ad Amatrice, e negli altri comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016, hanno preferito così: ricordare i morti, la distruzione, i paesi distrutti in silenzio, in una celebrazione senza autorità.
Quelle autorità che, nei giorni successivi, avevano fatto passerella sui luoghi colpiti dalle scosse.
Quelle autorità che hanno usato il terremoto e i terremotati (in tenda, mentre diamo soldi ai clandestini, neri ovviamente) per pura speculazione politica.

Bene, il silenzio dello Stato, fermo nell'opera di ricostruzione e fermo anche nell'opera di messa in sicurezza del paese, è la risposta giusta da parte di queste persone, nelle Marche, nell'alto Lazio, la cui vita è oggi sospesa, in perenne attesa di uno sblocco che faccia partire i lavori, che snellisca certe procedure, che ridia vita ai paesi.

Ma questi giorni, queste settimane, non sono state affatto giorni di silenzio.
Sono stati i giorni della ridicola caduta di un governo del cambiamento, il governo del popolo, la cui solidità si poggiava su un contratto di governo e che in venti mesi ha fintamente abolito i clandestini, la povertà, la precarietà sul lavoro, la corruzione e le famigerate ong.

La politica non dovrebbe essere fare comizi in spiaggia, non dovrebbe essere rivolgersi ai social ai propri elettori senza riferire in Parlamento. La politica non si fa parlando alla pancia delle persone (prima gli italiani, prima i terremotati in tenda e si è visto poi..), non si fa senza un programma, una visione comune, uno sguardo ai tempi lunghi.
Il governo giallo-verde era così solido che si è sfaldato come neve al sole appena il ministro della presunta sicurezza ha cercato di passare all'incasso, pensando ai sondaggi e ad un governo con pieni poteri.
Ridicolo, lui e tutti quelli, anche nell'informazione, che hanno costruito questa bolla mediatica.

Ora abbiamo tre possibili scenari: un governo m5s-pd, che nasce male per la pretesa dei 5 stelle di portare avanti il taglio dei parlamentari; andare alle elezioni dove probabilmente vincerebbe l'estrema destra oppure arrivare ad un governo anti-Salvini, che dietro non ha nient'altro e che consentirebbe solo a Salvini (e Renzi) di preparare la campagna elettorale.

Come siamo arrivati a questo?
Un passo per volta, esecutivo dopo esecutivo, a furia di accettare il meno peggio, le dirette social, i politici da salotto, le battute contro giornalisti, magistrati, il nemico dell'occasione (le ong, Carola, la Boldrini, Mattarella che doveva essere messo sotto accusa, i sindacati..).


La copertina de l'Espresso è molto significativa.

Il governo giallo-verde è solo l'ultimo scalino della scala, ne possiamo scendere altri. Teniamolo in mente quando si tratterà di scegliere il prossimo Parlamento.

PS: venti anni fa usciva al cinema Matrix. Chi lo avrebbe mai pensato che, non solo in Italia, avremmo scelto in larga parte la pillola azzurra?

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