Ad Amatrice, e negli altri comuni
colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016, hanno preferito così:
ricordare i morti, la distruzione, i paesi distrutti in silenzio, in
una celebrazione senza autorità.
Quelle autorità che, nei giorni
successivi, avevano fatto passerella sui luoghi colpiti dalle scosse.
Quelle autorità che hanno usato il
terremoto e i terremotati (in tenda, mentre diamo soldi ai
clandestini, neri ovviamente) per pura speculazione politica.
Bene, il silenzio dello Stato, fermo nell'opera di ricostruzione e fermo anche nell'opera di messa in
sicurezza del paese, è la risposta giusta da parte di queste
persone, nelle Marche, nell'alto Lazio, la cui vita è oggi sospesa,
in perenne attesa di uno sblocco che faccia partire i lavori, che
snellisca certe procedure, che ridia vita ai paesi.
Ma questi giorni, queste settimane, non
sono state affatto giorni di silenzio.
Sono stati i giorni della ridicola
caduta di un governo del cambiamento, il governo del popolo, la cui
solidità si poggiava su un contratto di governo e che in venti mesi
ha fintamente abolito i clandestini, la povertà, la precarietà sul
lavoro, la corruzione e le famigerate ong.
La politica non dovrebbe essere fare
comizi in spiaggia, non dovrebbe essere rivolgersi ai social ai
propri elettori senza riferire in Parlamento. La politica non si fa
parlando alla pancia delle persone (prima gli italiani, prima i
terremotati in tenda e si è visto poi..), non si fa senza un
programma, una visione comune, uno sguardo ai tempi lunghi.
Il governo giallo-verde era così
solido che si è sfaldato come neve al sole appena il ministro della
presunta sicurezza ha cercato di passare all'incasso, pensando ai
sondaggi e ad un governo con pieni poteri.
Ridicolo, lui e tutti quelli, anche
nell'informazione, che hanno costruito questa bolla mediatica.
Ora abbiamo tre possibili scenari: un governo
m5s-pd, che nasce male per la pretesa dei 5 stelle di portare avanti
il taglio dei parlamentari; andare alle elezioni dove probabilmente
vincerebbe l'estrema destra oppure arrivare ad un governo
anti-Salvini, che dietro non ha nient'altro e che consentirebbe solo
a Salvini (e Renzi) di preparare la campagna elettorale.
Come siamo arrivati a questo?
Un passo per volta, esecutivo dopo
esecutivo, a furia di accettare il meno peggio, le dirette social, i
politici da salotto, le battute contro giornalisti, magistrati, il
nemico dell'occasione (le ong, Carola, la Boldrini, Mattarella che
doveva essere messo sotto accusa, i sindacati..).
La copertina de l'Espresso è molto significativa.
Il governo giallo-verde è solo
l'ultimo scalino della scala, ne possiamo scendere altri. Teniamolo
in mente quando si tratterà di scegliere il prossimo Parlamento.
PS: venti anni fa usciva al cinema
Matrix. Chi lo avrebbe mai pensato che, non solo in Italia, avremmo
scelto in larga parte la pillola azzurra?
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