06 marzo 2025

L’antico amore, di Maurizio De Giovanni


"Non ci fosse la notte. Ce l’avrei fatta, se non fosse esistita la notte. Perché di notte cambia tutto. Di giorno senti che il tempo si riempie. Incontri i parenti, gli amici: parli, ascolti, bevi. Puoi anche solo metterti ad ascoltare i rumori della strada, riconoscere le ruote dei carri che rotolano, i venditori che schiamazzano, i commercianti che protestano.."

Non ci sono delitti su cui indagare al centro di questo nuovo romanzo dello scrittore Maurizio De Giovanni. Ma forse è vero che un'indagine c'è ne "L'antico amore", è quella che dovrà fare il lettore di fronte a questi tre personaggi, protagonisti del romanzo, le cui storie sembrano distanti secoli e che invece hanno in comune la ricerca di un destino.

Un poeta del primo secolo avanti Cristo, che potremmo immaginare essere Catullo, che nelle sue poesie si dispera per un amore che l'ha lacerato dentro, svuotandolo di tutta la forza, l'energia, la voglia di vivere.

"Troppo tempo, pensò. Troppo da allora, dai banchi del liceo quando un anziano insegnante gli aveva trasmesso il senso di un antico amore; e troppo era anche il tempo che lo aspettava prima della pensione, .. Sono in mezzo al guado, rifletté. Ventidue anni di insegnamento"

Un professore universitario deluso da quello che raccolto dalla propria vita e da quello che ha ottenuto dall’insegnamento: una moglie distante che gli rinfaccia quella vita che non ha potuto avere e degli studenti che non sono interessati alle sue lezioni.

Un insegnante "in mezzo al guado", tanti anni di insegnamento alle spalle, tanti rimpianti per le aspirazioni e l'energia che aveva anni prima, quando si innamorò della poesia e in particolare di un poeta di secoli prima (il poeta disperato per quella donna che lo ha abbandonato?) che aveva vergato in versi la sua disperazione, definendole nugae, ovvero "sciocchezze":

".. perché un poeta che ha scandagliato i labirinti dell’amore, che è stato così abile nel dar forma, anima, infinito splendore e profondità a quel sentimento, definisce “sciocchezze” i versi più belli e rapinosi della storia dell’umanità?"

Poi un altro professore anziano, di cui si prende cura di nome Oxana, venuta qui dalla Moldavia per un lavoro.

"Oxana prende una camicia dalla cesta e la dispone sul tavolo da stiro. Stirare le piace molto. Si è chiesta perché, quando chiacchiera con le amiche il giovedì al caffè, tutte dicono che ne farebbero a meno, sembra di sentire la voce di Ljuba, una delle più feroci critiche del gruppo del giovedì. Le donne, direbbe, la colpa prima di tutto è delle donne. Non hanno valori, non hanno spirito di sacrificio né serietà".

Da una parte l'ossessione per un amore che non ci sarà più, per il poeta, o di un amore che c'è stato un tempo e che ora si è inaridito, per il professore di lettere, Marco. Oppure la difesa della memoria, il dover difendere a qualunque costo il ricordo di ciò che si è perduto e che rimane ancora caro, come vedremo fare all'anziano professore.

E dall'altra le convenzioni della società in cui vivono i personaggi, appunto così distanti e così vicini allo stesso tempo: le convenzioni della società romana che incastrano la donna amata dal poeta, una società comunque rigida e maschilista, costringendola a portare un peso che magari non avrebbe voluto sostenere.

Le convenzioni dietro il matrimonio del professore di lettere. Un matrimonio con la figlia di un imprenditore che deve la sua fortuna al suo pelo sullo stomaco, una persona che incarna quanto di più lontano possa esserci da lui. Un professore che anni prima è rimasto colpito dai versi di questo poeta latino e da come raccontava il suo strazio per un amore perso per sempre. Ecco che si iniziano a vedere qui i fili che legano assieme queste persone.

Un mistero lo dovrà risolvere anche Oxana, la fedele badante del professore anziano, attenta osservatrice dei suoi gesti, di quelle sue strane abitudini quotidiane: cosa scrive tutti i giorni su un foglio, con quella sua calligrafia precisa? A chi dedica quello scritto? E come mai, arrivato alla fine del foglio, lo strappa metodicamente, in tante parti uguali per gettarle via?

La risposta arriverà alla fine, quando questi fili che legano assieme i protagonisti del racconto saranno finalmente visibili con un colpo da maestro di De Giovanni, che ancora una volta si dimostra maestro nel raccontare il mistero della vita e tutto quello che ci rende vivi e unici. Le passioni, le gioie e i dolori. L'amore. Anche quell'amore antico che ancora oggi si riverbera nel presente:

Sulla prima pagina c’è una scritta a penna, in una grafia che curiosamente a Oxana ricorda quella dei frammenti di foglio che ogni sera raccoglie in cortile, solo più ferma e netta. C’è scritto: “L’amore è il ricordo dolce di una tempesta”.

La scheda del libro su sito di Mondadori

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