03 luglio 2005

La luna di carta di Andrea Camilleri

Camilleri si allontana dalle strade del giallo classico, addentrandosi, come ne L'odore della notte, nell'indagine psicologica. Dall'intrigo investigativo, all'intrigo delle anime, che in questo libro sono torbide e complesse, che Camilleri paragona ad un mare nel quale Montalbano rischia di affogare.

La storia inizia con la morte di Angelo Pardo, un informatore medico-scientifico, ucciso da un colpo di pistola in faccia. Nell'indagine Montalbano si imbatte in due donne: la sorella, Michela, legata a lui in modo fin troppo protettivo. Questa la descrizione che ne viene data “una quasi quarantina, a prima vista una superstite figlia di Maria, occhi vasci darrè l'occhiali, capelli col tuppo, mani stritte sulla borsetta, insaccata in un vistitazzo largo e grigio”.

Michele aveva anche un'amante, Elena Sclafani, cui faceva anche regali costosi. Una donna bellissima ma pericolosa: “una trentinna biunna in un assurdo chimono, labbra inbronciate di un rosso foco pur senza un filo di trucco, occhi cilestri assunnati”.

Schiacciato dalla morsa delle due donne, che nascondono parte della verità, il commissario inizia a domandarsi: chi è veramente l'ucciso? Finirà per essere ingannato da entrambe le donne, come quando da piccolo aveva creduto ad una favola del padre "Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito, aviva nuovamente criduto come un picciliddro a dù fìmmine..., che gli avivano contato che la luna era fatta di carta.".

Montalbano deve indagare anche su un traffico di droga, che sta uccidendo noti politici dell'isola: l'indagine rischia di trasformarsi in una rogna, perchè rischia di rivinare l'immagine di uomini politici "illustri" e Montalbano non vuol far la fine di certi giudici di Milano “Hai visto che gli sta capitando ai giudici di Mani Pulite? Gli viene rinfacciato che sono loro i responsabili dei suicidi e delle morti d'infarto di alcuni imputati. Sul fatto che gli imputati erano corrotti e corruttori e si meritavano il carcere si sorvola: secondo queste anime belle il vero colpevole non è il colpevole che, in un momento si vergogna, si suicida, ma il giudice che l'ha fatto vergognare”. L'incursione nella vita politica continua con il riferimento ad un ceto palazzinaro “milanisi”, che, dopo lo sconquasso di Mani Pulite, aveva fondato un partito, nel quale erano confluiti molti personaggi politici siciliani.

Nel libro, Camilleri ha riutilizzato il meccanismo cinematografico (primo piano, primissimo piano, dissolvenza) per rappresentare, nell'immaginazione del commissario, la scena del crimine. Come nel precedente libro "Privo di titolo", per la scena dell'aggressione al giovane socialista.

L'indagine sull'omicidio si aggancierà a quella sulle morti illustri per droga: Montalbano, aiutato dal fidato Fazio e dall'immancabile Catarella riuscirà a sciogliere i nodi dell'inchiesta e trovare la verità. Che Montalbano troviamo in questo libro? Un uomo che Camilleri sta facendo invecchiare, libro dopo libro, rendendolo più riflessivo, come ne "La pazienza del ragno" (il libro si apre con la scoperta della paura della morte), alle prese con i problemi dell'avanzare dell'età, come i vuoti di memoria. Vergognandosi di dover prendere appunti, con i punti salienti dell'indagine, si scrive una lettera. Insomma è un Montalbano molto più umano e vero, che non si può non amare.

Avrei voluto scrivere queste righe in modo diverso

Carissimo dottori e commisario Montalbano

la ringrazio ancora una volta per il grandissimo piaciri che ci rigala ad ogni indagine ...

I link su bol e ibs

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

io ho letto il libroevolevo far presente che il nome del morto e deel'amante sono errati!!infatti il morto è angelo pardo e l'amante elena sclafani!! la prossima volta pi+ù attenti

alduccio ha detto...

E' vero: ho corretto ora il nome di Angelo.
Scusate.

Peter Rozovsky ha detto...

"Che Montalbano troviamo in questo libro? Un uomo che Camilleri sta facendo invecchiare, libro dopo libro, rendendolo più riflessivo, come ne `La pazienza del ragno.'"

Sono dccordo con voi. Dopo che ho letto The Patience of the Spider, ho scritto nel mio blog:

"My fondness for Andrea Camilleri's Inspector Salvo Montalbano grows as the elderly Camilleri lends his middle-aged protagonist an ever more tender and sympathetic view of the world."
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Detectives Beyond Borders
"Because Murder Is More Fun Away From Home"
http://detectivesbeyondborders.blogspot.com/