La riforma della giustizia è passata anche alla Camera. Affinchè diventi legge manca solo la firma di Ciampi. Questa riforma doveva garantire, tra l'altro, tempi certi per la giustizia.
I punti della riforma tendono, a mio personale giudizio, a gerarchizzare e bloccare le libere iniziative dei magistrati: con l'obiettivo finale di bloccare l'indipendenza della magistratura.
Per es. con l'introduzione dei concorsi per fare carriera. Se c'è in Italia un modo per allontanare i cervelli, le persone capaci è quello dei concorsi (pilotati). Dove è stabilito chi è promosso, prima della prova.
Con il colloquio psico-attitudinale: serve a valutare le capacità "psico-attitudinale" dei magistrati. Allora mi chiedo: è le altre cariche dello stato? Chi deve applicare la legge deve essere valutato, mentre chi le fa le leggi (e che a sentire le dichiarazioni che rilascia ...) no?
Ancora: sono state fissate le azioni disciplinari, obbligatorie, per le infrazioni dei magistrati: dichiarazioni alla stampa vietate, eccetto che per il capo procuratore. Le azioni possono anche essere promosse dal ministro della giustizia stessa. Come a dire: state zitti se no ...
Infine la disposizione che fissa i termini di età per gli incarichi direttivi negli uffici giudiziari (norma anti Caselli): oltre a bloccare la nomina alla procura antimafia di Caselli (ed essere palesemente incostituzionale), porterà al blocco anche di altre nomine di magistrati (circa il 30%), gia in corso. Di certo questo non favorirà il normale proseguimento delle attività giudiziarie.
Fonti: corriere, repubblica
Technorati: riforma giustizia, magistrati
1 commento:
Bravo, hai centrato il punto. A fronte dell'idoneità psico-attitudinale (e chi li stabilisce i criteri, Berlusconi? Mi ricordo in maniera un po' nostalgica le domande del test pre-servizio militare) non dovrebbe corrispondere, che so, un controllo analogo per i membri del governo? O magari una piccola clausola della legge elettorare, per la quale chi è stato condannato per qualsiasi reato non può rappresentare lo Stato? un caro saluto.
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