Ieri il presidente Ciampi era in visita a Milano. All'interno del nuovo polo fieristico ha dichiarato che questo "deve rappresentare quella spinta necessaria per il rilancio dell'economia di cui abbiamo bisogno che non c'e' per mancanza di passione ed entusiasmo. Una spinta per Milano e per tutto il paese".
Il polo fieristico rappresenta bene la situazione industriale italiana di questi anni: un bel contenitore, per la cui costruzione tutti gli enti dalla regione alla provincia al comune si sono impegnati economicamente e personalmente per terminare i lavori per la data delle elezioni regionali.
Infatti, l'inaugurazione della fiera ad aprile, ha dato una bella mano per la rielezione di Formigoni. Poco importa che, dopo la festa, la fiera è stata richiusa. Che il metrò viaggiava abinario unico. Che parte dei padiglioni non eramo pronti. L'immagine prima di tutto.
Perchè questo è: un bel contenitore, col nulla dentro. La rappresentazione degli industriali italiani senza più industrie (italiane).
La fiera servirà ad esporre quanto prodotto dalle nostre industrie: ma se queste sono in crisi, chiudono o trasferiscono la produzione (quando anche la progettazione) all'estero (Cina, paesi dell'est), cosa si andrà ad esporre? Le belle facce dei politici? Il sommergibile Toti?
A licenziare sono aziende come Alcatel, Telecom, Galbani, Saint Gobain, Eni, Abb, Krizia, Fila...
«Particolarmente colpita è la provincia di Milano — tira le somme Sabina Guancia —. A perdere il posto sono soprattutto lavoratori di livello medio-alto: responsabili marketing, impiegati, contabili, informatici».L’allarme è condiviso da Apimilano". Da vivimilano
Chissà cosa ne pensano i lavoratori dell'Alfa Romeo, di Krizia (che ieri manifestavano per i 30 licenziamenti) e delle altre aziende lombarde. Quando non avremo più made in italy in Italia, di cos'altro potremo vantarci?
Technorati: Milano, Ciampi, crisi lavoro
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